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Cinque Poesie
di Fabio Pugliese
Pubblicato su SITO


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Anno dopo anno

Pensi di poter scindere
Un Paradiso dall'Inferno,
Cieli azzurri dal dolore,
Un sorriso da una menzogna...

Pensi di poter barattare
I tuoi eroi con i miei fantasmi,
Carboni bollenti con alberi,
Aria calda con una fresca brezza...

Hai solo perso ogni riferimento.

Confuso una comparsata in guerra,
Un ruolo da protagonista in una gabbia,
Un prato verde in fredda rotaia d'acciaio...

Nello stesso vecchio terreno,
Siamo solo anime perdute,
Nuotiamo in un'acquario,
Anno dopo anno...


Eri giovane

Eri giovane,
Brillavi come sole,
Come un diamante,
Come sguardo nei tuoi occhi...

Trascinato in una brezza d'acciaio
Sei divenuto bersaglio di lontane risate,
Straniero, leggenda e martire...

Presto hai sposato il mistero,
Urlato alla luna,
Minacciato da ombre notturne,
Esposto alla luce...

Hai consumato il tuo benvenuto
Con precisione casuale,
Sognatore, visionario e pittore...

Ignoro dove tu sei,
Quanto vicino o distante,
Pifferaio, prigioniero e mito...

All'ombra del trionfo di ieri
Navigheremo sulla brezza di sogno,
Bambini, vincitori e perdenti,
Minatori di verità ed illusione...


Danno cerebrale

Ricordo giochi dell'infanzia,
Paure mai disfatte dal tempo.

Una nuvola esplode,
Avverto il tuono nelle mie orecchie,
Urlo che nessuno pare avvertire.

Socchiudo una porta,
Getto via la chiave,
Suono canzoni diverse...

Una diga si apre,
Modifico gli anni in anticipo,
Anniento oscuri presagi.

Avrò il colore che sognavo,
Uno spazio sulla collina,
Giardino di fiori e sorrisi.

Sono guarito,
Non saprei cosa dire,
Penso sia meraviglioso...


Speranza d’Amore

La notte fredda dell’inverno
E’ null’altro che l’orezzo del fumo
Che dai camini esala,
Come carezza
Sospinta dal vento.
La pelle
Valica l’anima mia,
Negligente,
Perita nelle cedevoli e avvenenti tue labbra.
Mi affianca il fragore del mare,
Rimbomba nelle strade,
Nei vicoli del cuore
Trafficato da sentimenti
Che irrefrenabili portano a te…
Sei un’essenza di trepidazioni eccelse,
Un sogno d’amore inviolabile,
Virtuoso nel tempo,
Seguito dalla rassegnazione,
Destinato nel futuro ad estinguersi,
Volto all’esaurimento.

C’è sempre la speranza di un bacio
Nel cuore di chi ama,
C’è sempre una speranza d’amore.


Fimmina mia

A fimmina mia
E’ nu mumentu ca fuja,
A fimmina mia è l’amure;
‘Ccù lacrime e parole amare
Ti mora ‘ntri mani.

U jurnu sciodda ‘ntra sira,
Fa friddu e li tremanu i mani,
Passu ‘ppè passu,
Quannu camina,
Cittu, cittu s’alluntana…

A fimmina mia scinna ra notte,
Rimana sula
Arreti nu muru scioddato.

A fimmina mia è duce,
Ma ha nu core chi si ferma,
Stà cittu e muta
E non canuscia ‘cchiù parole.
Mi lassa senza jatu e po’ m’alliscia.

Chine me runa ‘cchiù
u tempu ca ‘un t’è guardato ‘ntra l’occhi…

Signu u stessu ,
Tràsami ‘ntra l’anima,
‘A vuce tua sona chianu ‘ccu vrigogna,
E r’io
Volissa vasare i labbra tue,
Cume nu sonnu
Rirere e nun pensare a nente…

‘Nta si quatru muri e ru core miu
Ci si sulu tu…
Fimmina mia.


Femmina mia

La femmina mia
E un momento che fugge,
La femmina mia è l’amore;
Con lacrime e parole amare
Ti muore dentro le mani.

Il giorno frana dentro la sera,
Fa freddo e gli tremano le mani,
Passo per passo,
Quando commina,
Zitta, zitta s’allontana…

La femmina mia scende di notte,
Rimane sola
Dietro un muro distrutto.

La femmina mia è dolce,
Ma ha un cuore che si ferma,
Rimane zitta e muta
E non conosce più parole.
Mi lascia senza fiato e poi mi accarezza.

Chi mi ridarà più
Il tempo che non ti ho guardata dentro gli occhi…

Sono lo stesso,
Entrami dentro l’anima,
La tua voce suona piano e con vergogna,
Ed io
Vorrei baciare le tue labbra,
Come un sogno
Ridere e non pensare a niente…

Dentro queste quattro mura del mio cuore
Ci sei solo tu…
Femmina mia.

© Fabio Pugliese



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