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Per questo suo recente lavoro, King ci accompagna nell’universo femminile, attraverso tre dei quattro racconti contenuti in questo libro. Ma non proponendoci delle donnette qualunque, bensì quattro donne che, da vittime, si rialzano e diventano carnefici; alle quali spetta loro l’ultima parola. Dice King: “ Le storie raccolte in questo libro sono molto dure. Forse, in certi momenti, le hai trovate difficili da leggere. Ti assicuro che io stesso, in certi momenti, le ho trovate difficili da scrivere”. In effetti troviamo un King più indagatore, più profondo; ma anche più cinico. Ci propone la speranza, ma solo dopo che è stata perpetrata la vendetta, come unica soluzione per risalire alla luce, dall’abisso in cui sono caduti i personaggi. Nel primo racconto “1922”, un marito, con l’aiuto del figlio, uccide la moglie e la seppellisce in un pozzo. Che modo ha un cadavere di vendicarsi? Ovvio: quello di tornare sotto forma di spirito. Ma le storie di King non sono mai ovvie… Il secondo racconto “Maxicamionista” racconta di una violenza carnale. Il terzo “La giusta estensione” è l’unico al maschile, dove l’uomo protagonista è malato di cancro e, per questo, farà uno strano patto col diavolo. Nel quarto e ultimo racconto “Un bel matrimonio”, una donna scopre per puro caso, di essere sposata con un serial killer. Quale scelta farà? King, nella postilla finale, come sua abitudine ci spiega da dove sono scaturite le sue storie e del perché le ha scritte. Perché attraverso le storie, ha cercato di dare una ragione a un semplice quesito: “come possono accadere certe cose?” E quali sarebbero le reazioni delle persone? Il loro modo di affrontare determinate situazioni? Come sempre ci fornisce un libro scritto magistralmente e che fa riflettere. Si va ben oltre l’orrore delle vicende. Io resto del parere che la vendetta non porti mai a nulla di buono; ma questo libro, nonostante volga i suoi passi in quella direzione, va ben oltre l’assurdità della vendetta fine a se stessa. King, consapevolmente o no, ci mostra che, quando si compiono i passi unicamente in quella direzione, si rischia di assomigliare un po’ troppo alla persona di cui ci si voleva vendicare. Per questo l’ho apprezzato.
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