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Detection & Hard Boiled
a cura di Marco Roberto Capelli




Quale che sia la complessità della storia, il romanzo giallo necessita sempre un elemento fondamentale: un protagonista in grado di risolvere, brillantemente o per caso, come nel giallo umoristico, l'enigma che costituisce il centro della narrazione.
L'investigatore, nelle sue varie incarnazioni è quindi il personaggio principale, quello con cui il lettore si identifica e si confronta. Proprio per questo ha assolutamente bisogno di possedere una personalità distintiva, con una caratterizzazione forte che ne garantisca l'unicità e ne consenta l'immediato riconoscimento da parte del lettore.
Quindi l'autore deve consentirci di seguirlo non soltanto durante la giornata, ma anche nell'intimità della sua casa o nel club preferito, quando lavora, quando si annoia e quando si diverte: per capirlo ed apprezzarlo dobbiamo conoscerne le passioni, le ossessioni e le motivazioni profonde. Anche il passato del detective fa parte del background di informazioni che, lentamente, devono essere fornite al lettore. L'assassino può essere relativamente stereotipato: di lui ci interessa soltanto un istante di vita, il momento in cui ha commesso il crimine su cui si indaga, gli alibi ed i moventi, il detective no, lui (o lei) deve essere un personaggio tridimensionale e peculiare. Tutti i grandi investigatori della letteratura gialla hanno elementi caratterizzanti anche dal punto di vista fisico: i baffi di Poirot, la pipa ed il cappello di Holmes, la stazza di Maigret o di Nero Wolfe, le orchidee di quest'ultimo, le ricette di Pepe Carvalho e l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Un altro trucco comunemente usato per esaltare le caratteristiche eccezionali dell'investigatore, siano esse logiche e deduttive o psicologiche o, ancora, emotive, è quello di associargli una "spalla", cioè un assistente, meno che mediocre. Questo piccolo trucco consente inoltre all'autore di fornire le necessarie spiegazioni sui metodi seguiti per la soluzione dell'enigma senza la necessità di rivolgersi direttamente al lettore ma sfruttando invece il dialogo tra l'investigatore ed il proprio stupefatto aiutante. Sir Arthur Conan Doyle adoperò spessissimo questo espediente, utilizzando il proprio alter ego letterario Dr.Watson per illustrare i complessi processi deduttivi seguiti da Sherlock Holmes. Il quale, sia detto tra parentesi, non pronunciò mai la famosa frase "Elementare Watson", che fu invece una felice trovata cinematografica.
Ora, secondo la maggior parte dei critici, il romanzo giallo può essere suddiviso in due grandi rami, la detection e l'hard boiled. Nel primo caso il cuore della narrazione, è l'enigma da risolvere che deve quindi essere costruito con attenzione e con estrema cura. L'investigatore giungerà alla soluzione soltanto attraverso un lento e complesso schema di deduzioni, basate sugli indizi seminati dal colpevole, indizi dei quali renderà partecipe, almeno parzialmente anche il lettore. In un romanzo di questo tipo la bravura dello scrittore sta nella sua abilità di giocare con chi legge, mettendolo nelle condizioni di risolvere il mistero ma badando a che non vi riesca troppo presto, cioè prima dell'investigatore, perchè questo determinerebbe un immediata perdita di interesse nei confronti del romanzo. Alcuni autori si divertono a seminare falsi indizi per indirizzare i lettori verso conclusioni errate, altri, giocando un po' sporco nascondono loro elementi fondamentali che vengono rivelati sotto forma di colpo di scena soltanto nel momento in cui, finalmente, l'investigatore annuncia il nome del colpevole. Il rischio, in questo caso è quello di irritare i lettori o di apparire poco plausibili, specialmente se si introducono in extremis personaggi-chiave mai nominati prima. Quale che sia la via scelta, comunque, nella detection le caratteristiche principali dell'investigatore sono: la logica, la capacità di osservazione e di analisi psicologica ed una profonda conoscenza delle debolezze del genere umano. Altre conoscenze utili possono essere quelle di tipo medico-scientifico - pensiamo ad esempio a J. Scarpetta, la patologa legale nata dalla penna di Patricia Cornwell - o legale - ed ovviamente ci riferiamo a Perry Mason ed alla lunga lista dei suoi colleghi ed emuli. Il capostipite degli investigatori deduttivi fu certamente Auguste Dupin, creato da Edgar Allan Poe (vi rimando, per ulteriori notizie all'ottimo articolo di Livia Bidoli a pagina 79), il rappresentante più celebre, probabilmente il già citato Sherlock Holmes.

Il genere hard boiled, invece, nasce negli anni venti, sulle pagine delle riviste pulp statunitensi. Nei romanzi di questo tipo l'azione prevale sul ragionamento e la trama, pur essendo in genere meno elaborata, prevede comunque numerose scene d'azione e colpi di scena. Se nel genere detection, ci si aggira spesso in salotti esclusivi in cerca di scatole di cioccolatini e coppe di champagne probabilmente avvelenati, qui si rischia la vita nei bassifondi delle città, dove fischiano pallottole e cazzotti. E' ovvio che in un ambiente del genere ci serve un detective di tutt'altra pasta, abile a sparare quanto a fuggire, in grado di tirare di boxe come un peso massimo e, possibilmente, cinico almeno quanto il mondo, oscuro e corrotto, che lo circonda ma dotato di un profondo senso della giustizia. La soluzione dell'enigma viene quindi affidata, più che al processo deduttivo, alle capacità di uomo d'azione del protagonista, al suo coraggio ed alla sua forza fisica. Anche il lettore partecipa diversamente al gioco, qui non si passa alla pagina successiva nel tentativo di indovinare chi sia il colpevole quanto per vedere in quale nuovo guaio si andrà a cacciare il detective e, soprattutto, come riuscirà ad uscirne.
"il detective" ha scritto Raymond Chandler, creatore di Marlowe "è l'eroe, è tutto. Un uomo completo. Un uomo comune eppure come se ne incontrano pochi: un uomo d'onore".
Da qui alla spy story il passo è breve, ma di questo parleremo un'altra volta.

Marco Roberto Capelli - marco_roberto_capelli@progettobabele.it


Esistono due principali filoni nella narrativa di investigazione, nel mondo anglosassone vengono chiamati: detection e hard boiled. Nei romanzi appartenenti al genere detection, l'investigatore è un individuo caratterizzato da superiori capacità deduttive o psicologiche che giunge alla scoperta del "colpevole" attraverso l'analisi paziente delle tracce che questi ha lasciato nel compimento del proprio crimine. Nel giallo hard boiled, viceversa, predomina l'azione, ed il detective è essenzialmente un "duro", un uomo in grado di maneggiare la pistola e di azzuffarsi fisicamente con il criminale di turno finendo inevitabilmente con il metterlo "ko". Prendendo per buona questa distinzione (non mancano esempi di ibridi, anche di elevatissima qualità), possiamo presentare alcuni degli esponenti più significativi dei due generi:

La detection, e gli investigatori scientifici

SHERLOCK HOLMES (Sir Arthur Conan Doyle)
E' il più classico esempio di investigatore devoto al metodo deduttivo (anche se non il primo, a questo proposito si veda l'articolo di Livia Bidoli a pg.79). Sembra che Arthur Conan Doyle, nel delineare questo personaggio, si sia ispirato alla figura di un suo docente universitario, strenuo sostenitore dell'applicazione della logica in campo medico. Sofisticato, inglese quanto più non sarebbe possibile, S.H. si muove accompagnato dal fido Watson tra le nebbie malamente illuminate dai lampioni a gas della Londra di fine Ottocento (la stessa di Jack the Ripper), si sposta in metropolitana, analizza chimicamente i reperti trovati sulla scena del crimine e, soprattutto, affronta ogni problema con logica ferrea giungendo, sempre, alla scoperta del colpevole... o quasi. (Ma Irene Adler era una donna, in fondo, e da buon britannico, anche Holmes sapeva bene che ci sono misteri che un uomo non potrà mai penetrare).

HERCULE POIROT (Agatha Christie)
Certamente il personaggio più celebre creato dalla fantasia di Agatha Christie, non è però, forse, una creazione del tutto originale. Pare infatti che la scrittrice si fosse ispirata alle avventure di un molto meno famoso "Hercule Popeau", anche lui belga, protagonista di un paio di romanzi di scarso successo pubblicati da Marie Bellow Lowndes. Ma la similitudine tra i due personaggi si ferma al nome e la differenza di stile abissale, cosa che del resto deve essere parsa ovvia anche alla Lowndes che non tentò mai, in nessun modo, di rivendicare la paternità, anche se indiretta, del personaggio. A differenza di Holmes, Poirot, piccolo, calvo e maniacalmente interessato alla gessatura dei suoi baffetti all'insù, non è un accanito e metodico raccoglitore di prove e per l'analisi e la risoluzione dei casi che incontra si basa, soprattutto, sulla sua profonda conoscenza della natura umana. Come suole dire egli stesso "Tra poco sistemeremo con ordine i fatti, ognuno al proprio posto. Passeremo in esame i vari elementi e scarteremo quelli che non c'entrano. Terremo da parte quelli importanti e gli altri, quelli inutili, puff!, li soffieremo via".

MISS MARPLE (Agatha Christie)
Questa brillante ed originale invenzione di A.Christie è la capostipite delle investigatrici: zitella, curiosa, amante del giardinaggio e dell'analisi psicologica risolve i propri casi seduta sulla propria poltrona preferita, sorseggiando te e ricamando.
Fra le altre detectives che l'anno seguita ricordiamo: Miss Pinkerton (Mary Roberts Rinehart), leslie maughan (di Edgar Wallace), Bertha Cool (Erle Stanley Gardner).

MAIGRET (Georges Simenon)
Creazione del prolifico scrittore francese Georges Simenon, Jules Maigret, figlio di contadini arrivato a Parigi per studiare medicina e arruolatosi invece nella polizia, è un corpulento ispettore della surte' che non ha mai impugnato un revolver. Questo non gli impedisce di saper "torchiare a dovere" un sospetto tra un pernot e l'altro. Il suo è soprattutto
un sottile gioco psicolgico con i sospettati, mai privo di una profonda comprensione e di una forte dose di pietà nei confronti dei criminali. Resta nel cuore di molti italiani la serie televisiva ispirata alle avventure di Maigret trasmessa dalla RAI negli anni '60, con protagonista un Gino Cervi in forma superba la cui recitazione riscattava pienamente la semplicità quasi teatrale dei mezzi e delle scenografie.

NERO WOLFE (Rex Stout)
Pigro, grasso, misogino. Non esce mai di casa e sembra capace di provare sentimenti umani soltanto per le orchidee che coltiva con dedizione. E' un investigatore principalmente "deduttivo" ma è anche un esempio classico di genere ibrido, perchè nei romanzi, che fondono azione e investigazione, la parte più tipicamente "hard boiled" viene lasciata al giovane Archie Goodwin, suo assistente e "completamento". Nero Wolfe è stato anche definito "uno Sherlock Holmes che ha letto Freud".

PADRE BROWN (Gilbert Keith Chesterton)
Anche un modesto e timido pastore può dare il proprio contributo alla giustizia terrena, almeno se il suo nome è Padre Brown e se stiamo parlando dei romanzi dell'inglese Gilbert keith Chesterton (1874-1936).
Padre Brown risolve gli enigmi con cui si confronta grazie alla propria umiltà, allo spirito di osservazione ed alla profonda comprensione della natura umana mista ad un forte sentimento di pietà ed amore. Le storie sono pervase da una mite ironia e da un certo fondo di moralismo che però nulla toglie alla trama "investigativa".
Tra i romanzi del ciclo: "L'uomo che fu Giovedì", "L'innocenza di padre Brown", "La saggezza di padre brown" "I segreti di padre brown".
Negli anni 60 ne fu tratto uno sceneggiato televisivo interpretato dall'indimenticabile Renato Rascel.

PHILO VANCE (S.S.Van Dine)
Philo Vance è un detective chiaramente "intellettuale", ricco, aristocratico, sofisticato, esperto in svariati campi, dalla criminologia alla religione all'esoterismo, alle lingue antiche. Risolve i propri casi principalmente grazie alla propria smisurata cultura.

ELLERY QUEEN
Il primo libro che vide Ellery Queen come protagonista, uscì nel 1929 (La poltrona n.30) e fin dall'inizio i lettori pensarono che l'autore fosse uno scrittore di una certa esperienza in cerca di evasione nella letteratura di "genere", e che per questo utilizzasse come pseudonimo il nome della propria creatura letteraria. L'Ellery Queen protagonista di tante avventure "di carta" è un giovane intellettuale con l'hobby dell'investigazione che aiuta ufficiosamente il padre, commissario di polizia, nelle indagini più complicate. Si tratta di gialli "classici" che si concludono quasi sempre con una riunione generale dei protagonisti durante la quale Ellery rivela sia il nome del colpevole che il meccanismo deduttivo con cui lo ha scoperto. Sotto lo pseudonimo di Ellery Queen, invece, si nascondevano due poverissimi cugini americani figli di immigrati polacchi: Frederic Dannay e Manfred B.Lee. Nati entrambi nel 1905 riuscirono a mantenere il loro "segreto" per quasi dieci anni. Finalmente, nel 1941, Hvenuti allo scoperto, fondarono il periodico "Ellery Queen's mistery magazine" che per anni ha pubblicato alcuni tra i più bei racconti del giallo americano.

 

Hard Boiled, ovvero la scuola dei duri (dal cuore tenero)

SAM SPADE (Dashiell Hammet)
Sam Spade è il capostipite dei duri: non raccoglie prove, non usa lenti di ingrandimento, ma sfodera pugni e revolver. Assomiglia, è stato detto "in modo abbastanza attraente ad un diavolo biondo".

PHILIP MARLOWE (Raymond Chandler)
Altro duro, ma dal cuore tenero. Spara, ma cita anche Flaubert e T.S.Eliot. Immortale l'interpretazione cinematografica datane da Humphrey Bogart.

87° DISTRETTO (Ed McBain)
Quelli dell'87° distretto, cioè Steve Carella, Meyer Meyer, Andy Parker ed i loro colleghi, nati nel 1954 dalla penna del prolifico Ed McBain (più noto come Evan Hunter, al secolo Salvatore A. Lombino nato a New York nel 1926) sono poliziotti vecchio stile, costantemente a contatto con la squallida realtà della periferia americana, in lotta con spacciatori, teppisti e rapinatori disperati. Se la cavano quasi sempre, a modo loro, non senza correre qualche rischio. Il taglio della serie è estremamente realistico e, a volte, crudo ma proprio questo gli conferisce quel fascino particolare che ha catturato milioni di lettori.

JAMES BOND (Ian Fleming)
D'accordo, il figlio prediletto di Ian Fleming, a stretto rigore, non appartiene al genere hard boiled quanto alla spy story. Pure non manca chi vede nella spy story una evoluzione (o un adattamento) dell'hard boiled classico al mutare dei tempi e quindi inseriamo qui l'inossidabile, nonchè eternamente giovane e pressochè invulnerabile agente segreto 007 al servizio di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra.


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