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XX ( CLIV )

Al buon signor Prevert

 

E Vincent si taglia l’orecchio

e fa male.

Poi lo porta a quella giovane

puttana.

E la guarda, e pensa:

" Amore, amore mio… "

Ed altre sciocchezze

piu’ o meno cosi.

Anche lei lo guarda

e non sa che dire.

 

Le fa pena, e’ vero.

Ma poi pensa:

" Che sfigato…"

E questo, scusate,

questo non e’ amore.

 

Sognarti e’ un sospiro

tra il nulla ed il niente,

meglio comunque che stare qui

a scrivere sciocchezze in margine

ad un povero libro.

 

Nel bordello vicino al Rodano
L’uomo arriva come un Re Magio
Col suo assurdo regalo
Ha lo sguardo dolce e azzurro
Il vero sguardo lucido del pazzo
Di quelli che alla vita danno tutto
Di quelli che non sono gelosi…

J. Prevert "Complainte de Vincent"

 


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