Scrivere sceneggiature in Italia è un “mestiere”, nonostante tutto, abbastanza ignorato. Forse perché alla fine viene valorizzato più il lavoro del regista, o forse anche per la convinzione, atavica e sempre meno supportata dalla realtà dei fatti, che basti qualche idea ed un breve soggetto per produrre un film od una serie televisiva, che insomma lo sviluppo abbia meno importanza dei dati di partenza. In effetti, se cercate anche brevemente su Internet, vi rendete conto che non ci sono tantissime sceneggiature originali italiane (a differenza di come accade di quelle dei film americani, che spesso vengono trasposte letterariamente, se il processo non è stato all'opposto, cioè dalla pagina allo schermo).
A proposito del bel libro messo insieme con molta passione e competenza da Francesco Spagnuolo, “Scrivere sceneggiature per il cinema e la TV”, il primo equivoco da diradare è che si tratti di un testo esclusivamente per giovani (e meno giovani) che vogliano intraprendere questo “mestiere”. E' certamente molto importante per loro, però lo è altrettanto per chi vuole semplicemente imparare a “leggere” il cinema o la fiction televisiva, come si legge per esempio la musica o, con un po' di competenza, addirittura le partiture orchestrali. Il paragone non è casuale, nel senso che anche le sceneggiature cinematografiche o televisive danno raramente all'inesperto lettore un'idea precisa di come sarà il prodotto finale (e non dipende soltanto dalle modifiche in corso di realizzazione), ma anche dalla presenza di una struttura che non è immediatamente percepibile, senza un minimo di esperienza, così è per chi prende in mano il volume di una partitura e cerca di immaginare come tutto questo suonerà.
Per entrare nella sceneggiatura, l'autore sceglie di radunare un gruppo di interviste rappresentative di diversi generi, spaziando dai film di genere ai documentari ai cartoni animati e passando per la fiction televisiva nelle sue diverse incarnazioni, dalla sit-com alla soap opera. Le domande consentono ad ognuno degli intervistati di chiarire quali sono le caratteristiche specifiche del loro lavoro, ma anche permette loro di essere specifici sul fatto che esistano approcci alternativi a quello adottato; nessuno di loro, pur nella diversità dei caratteri e delle opinioni, si pone in modo apodittico, ma piuttosto dialettico, rispetto al problema di fondo di quale sia l'esperienza pratica di uno scrittore per il cinema o per la TV. Questo ha come principale conseguenza pratica che il libro non appaia come una carrellata trionfale di successi di creatori sempre e comunque ispirati e fortunati, invece anche i chiaroscuri e le difficoltà vi trovano il loro spazio, e questo ci permette di entrare efficacemente nelle pieghe più segrete di quel che significa produrre una serie televisiva o un film per il grande schermo. E naturalmente, essendo centrato sulla situazione italiana di oggi, vi si affaccia anche la crisi, né l'autore né gli intervistati nascondono la sua gravità ed i suoi effetti, tra i quali quello di modificare certe dinamiche lavorative, fino all'articolazione delle storie, ai tempi consentiti dal mercato, ed ovviamente abbia causato una forte selezione dei progetti, specie a livello televisivo, generando in pochi anni un contesto in cui non molti prodotti sono sopravvissuti. Il messaggio complessivo però è anche un altro, e cioè che una buona preparazione ed un lavoro serio e determinato porta a dei risultati di qualità e riconosciuti, anche a livello di mercato (quel che anche in altri ambiti si definisce come “meritocrazia”). Penso che questo sia il miglior messaggio che si può lasciare a dei giovani che si vogliono cimentare in questa professione, ed anche a noi tutti, perché è importante, specialmente oggi, credere fermamente, e dimostrarlo coi fatti, che il successo non sia l'effetto soltanto di circostanze fortunate e magari di conoscenze giuste, ma alla base ci sia un percorso di sviluppo personale, che gli intervistati mostrano con notevole pregnanza.
Il volume è completato da un ricco corredo di informazioni su possibili percorsi di formazione in Italia e negli Stati Uniti, presentate con molta completezza ed in modo vivace, oltre che su siti, concorsi, programmi di videoscrittura e suggerimenti d’impaginazione, sempre nell'ottica dello sceneggiatore esordiente o del semplice appassionato che vuole passare, per un attimo o magari per una vita, dietro il telone dello schermo.