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ROMANZO I fiori di Campo 2002
Prezzo €
7 -
32 pp.
Collana I PAPAVERI ISBN
8873500420 Una recensione
di
Carlo Santulli
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E' facile accusare l'amministratore di condominio, chiamato per mestiere a metter le mani sui nostri soldi comuni, di truffarci dei nostri risparmi, anzi di sfruttare o piegare allo scopo le difficili somme e ripartizioni delle interminabili tabelle e le voci non sempre chiare del bilancio. Non c'e' condominio dove qualcuno non abbia qualche recriminazione contro l'amministratore, recriminazione che spesso fa parte di una piu' generale trama di piccoli (e a volte grandi) odi e ripicche che passa tra scale, androni e pianerottoli.
Quando poi, come nel racconto di Alessandra Spagnolo, l'amministratore sparisce, si tratta, da subito e per tutti, di una fuga con il "bottino", cioe' con la cassa condominiale. Ma siamo in un racconto giallo, e quindi la verita' non e' la prima, anzi e' forse l'ultima cosa a trasparire, come in filigrana. Nel frattempo, una serie di ritratti di donne si dipana intorno al disincantato e forse anche un po' annoiato ispettore di polizia inviato ad investigare in quel palazzo di via Raggio, gia' assediato dai soliti, aggressivi giornalisti. Donne che raccontano la loro realta' con parole taglienti, a volte aspre, e danno ciascuna una letturadiversa al "giallo", come Maria, oppressa dalla colpa e da un matrimonio soffocante: "Il gesto dell'amministratore e' estremo, lo so, disonesto, ma ha rotto lo schema, le sbarre della mente. Si sentiva in prigione ed e' evaso, e' fuggito; perche' io non posso farlo? Non ho scontato abbastanza la mia colpa?". O come Paola che deve proteggere con la sua infelicita' il marito assassino per leggerezza: "Io che avevo troppa paura di perdere lui e tutto il mio mondo ho annuito in silenzio". E tante altre piccole vicende, ma difficili e faticose anche da dichiarare e da tirar fuori dall'opaca luce della quotidianita', figuriamoci poi davanti ad un ispettore di polizia che non vede l'ora che tutto sia finito e il mistero risolto.
Mi e' venuto in mente, leggendo "L'amministratore", un romanzo di Georges Perec, "La vita: istruzioni per l'uso", dove la vita di un palazzo parigino e' scoperta e riletta in chiave storica passando attraverso i muri. Qui invece in una citta' italiana, probabilmente Genova, e' il presente che domina, la ripetitivita' della vita, riflessa nell'iterazione delle stesse frasi in bocca a persone diverse, frasi sempre uguali che sboccano in storie tanto diverse tra loro. Un racconto in cui non ci si incontra e si cerca, con cura molto femminile, di non scontrarsi, piuttosto si tenderebbe ad evitarsi, se la struttura del condominio non costringesse tutte queste donne, e queste storie, a riconoscersi nella loro angoscia claustrofobica.
Recensione di
Carlo Santulli
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