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Mondi incantati - 14 racconti fantastici ed una storia d'amore
di Autori Vari ( Altomare, Lupi, Mongai, Valzania...)
Pubblicato su PB13
RACCOLTA DI RACCONTI Novecento Storie 2004
160 pp.
ISBN
Una recensione
di
Maurizio Cometto
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Come dice la 4a di copertina, “Il trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico nasce nel 1994, con l’obiettivo di offrire spazio e visibilità a scrittori esordienti amanti del fantastico.” RiLL è l’acronimo di “Riflessi di Luce Lunare”, il nome della fanzine dedicata ai giochi di ruolo che organizza il concorso. Questa antologia contiene i migliori racconti delle prime tre edizioni e dell’ultima, insieme ai racconti di alcune “guest star”, cioè di componenti della Giuria Nazionale della IX edizione del Trofeo RiLL.
Nella prefazione i “RiLLini” tentano scherzosamente una definizione di Fantastico in chiave “RiLLica”, come “quello che la gente ritiene essere Fantastico, e che in questi (primi) dieci anni ci ha raccontato quasi 1000 volte”. Si dovesse giudicare dagli esempi portati a sostegno, potremmo senz’altro accettarla, questa definizione. La qualità infatti è alta.
Si parte subito benissimo. “Simulazioni”, di Giovanni Bruni, non solo è il racconto vincitore del primo trofeo RiLL, ma è anche il pezzo più riuscito dell’intera raccolta. Un perfetto racconto a trama circolare che ricorda il Buzzati migliore. Un meccanismo che parte dal gioco degli scacchi per sfociare nel fantastico (nel fantasy) e concludersi, in un certo senso, nell’escatologico. Un gioiello incastonato in mezzo a racconti di buona fattura, alcuni di ottima.
Tra questi ultimi spiccano due pezzi di due “guest star”, interpreti inconsueti del Fantastico RiLLico.
“Lena”, di Donato Altomare, fa venire brividi dapprima deliziosi per la dolce e sospinta sensualità della protagonista, poi raggelanti per il caso di “auto-cannibalismo” (chiamiamolo così), che piano piano si dipana attraverso una scrittura fantasiosa, evocativa. Di nuovo un meccanismo circolare (o meglio, in questo caso: speculare), per un racconto che scava profondo nella sensibilità del lettore. La scena centrale , con Lena davanti allo specchio testimone della propria “scissione”, è difficile da dimenticare.
“Il pozzo”, di Franco Cuomo, è la “storia d’amore” dichiarata in copertina. Qui di fantastico non troviamo nulla, se non, forse, nel voluto e marcato disegno grottesco dei personaggi. Personalmente ho provato il disgusto maggiore nel leggere la descrizione di Paolo, scrittore di successo nel senso “mondano” del termine, e per questo detestabile nel come si accanisce sui vicini, perdenti e inaciditi dalla vita. Lo ammetto, è subentrato il mio giudizio “morale” di lettore, però (a mio avviso) destato “ad arte” dall’autore, cui non posso che fare i miei complimenti. Il racconto riprende ed aggiorna una novella del Boccaccio, erotica e beffarda al punto giusto. Perfetto il meccanismo psicologico che rende credibile il “prestito”.
Tra le altre guest star troviamo Andrea Angiolino, Gordiano Lupi, Massimo Mongai e Sergio Valzania.
Un libro che vale non solo come celebrazione, o come manifesto del Fantastico in chiave RiLLica, ma perchè offre interessanti momenti di lettura. E brividi di vario genere. Tutti (alla fine, ma solo alla fine), davvero piacevoli.
Recensione di
Maurizio Cometto
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