GLI
AUDIOLIBRI DI PB
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Leggere questi due racconti di Gordiano Lupi, è stato facile, scritti bene ed armoniosi, consegnano piacevoli sensazioni.
“Il Palazzo” Il protagonista, Gino Lavezzi vive una vita “normalmente tragica”,
è un giornalista in un giornale di provincia, per necessità, ma scrittore mancato nel suo cuore e nei suoi sogni,
dichiarato fallito dalla moglie, si sente estraneo alla famiglia che ha creato,
nel condominio con lui, vive uno spaccato della nostra “società del malessere” tremendamente fotografata da Gino mentre in maniera quantomeno “curiosa” discende i vari piani dello stabile, in direzione del portone d’ingresso,
o forse è meglio dire verso il portone d’uscita...
Il racconto lascia il ricordo di un uomo apparentemente tranquillo,
normalmente insoddisfatto,
che come molti di noi porta dentro un fardello di contraddizioni a volte enorme.
L’immagine dell’unica trasgressione rimasta al protagonista, scendere gli scalini della rampa condominiale a piedi uniti, è geniale ed ognuno può darne l’interpretazione che vuole, ritrovando anche se stesso in alcune particolari “deviazioni”,
è un’immagine che suscita emozioni e per chi legge è importante sentirne.
La descrizione delle varie personalità dei protagonisti del condominio è ben fatta e rispecchia la possibile realtà quotidiana.
Il finale, strano e dirompente, interrompe violentemente e forse troppo presto, sia il racconto, che la vita di tutti i protagonisti.
“Un natale senza ricordi” Il protagonista è affidato ad un Convento per finire di scontare una pena inflittagli dopo l’accoltellamento di un prete.
In quel posto tutto però sembra ricordagli il passato.
La bella cornice della storia è il mare,
il mare in inverno, come dice l’autore, bello e tragico al tempo stesso.
Uscirà da quel luogo perché quel ragazzo ha deciso,
passerà il Natale con il suo passato - con suo padre - ed il loro futuro.
Questo racconto personalmente mi è piaciuto di più, è più interiore,
il mare, i profumi,il padre sono belle immagini che colpiscono dentro,
e chi scrive deve farlo,
questo breve racconto è come un piccolo quadro,
ed i quadri non si comprano al metro!
Essendo questi due racconti parte della raccolta “Cattive storie di provincia” ci aspettiamo di leggerne altri.
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