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Jesu Rebus. Dalle profezie a Fatima
di Mario Leocata
Pubblicato su PBSR2006
SAGGIO Koine 2003
Prezzo €
16 -
352 pp.
Collana Storia e storie ISBN
Una recensione
di
Angelo Angellotti
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La Sala della Sacrestia presso la Camera dei Deputati, in Vicolo Valdina 3/A, è stata riempita da un pubblico colto ed interessato il 9 dicembre alle 11: vi si presentava un libro particolare, soprattutto per il periodo natalizio, “Jesu Rebus. Dalle profezie a Fatima” di Mario Leocata. Un libro che il Ministro Carlo Giovanardi presente all’incontro ha molto apprezzato scherzando su quanto gli abbia “rovinato le vacanze di Natale” per gli interrogativi di fondo che suscita. Marina Morgan ha prestato la sua voce intensa ai brani del libro e come moderatore era presente Piero di Pasquale, giornalista Rai e conduttore di Next su RaiNews24. Dopo la lettura del primo brano tratto dal libro è ancora il Ministro Giovanardi a intervenire dicendo:“ finché sono vissuto nel mondo cattolico mi sentivo protetto e non cercavo diverse interpretazioni del mondo, finché non mi sono confrontato con la critica al Cristianesimo,leggendo anche “La scommessa in Gesù di Vittorio Messori”. Altre questioni poste dal libro secondo l’ottica di Giovanardi sono: “cosa significa che Dio esiste da sempre? Perché Cristo non è così potente e saggio come dovrebbe essere un Dio?”. L’opera di Leocata, oltre a riproporre, sottolineandola, la natura “umana” di Cristo come “Dio tra gli uomini”, ripercorre la storia di Dio calandola all’interno di quella degli uomini. L’assioma generale che pone il libro infatti, lo inquadra nell’ottica teologica di rilettura della storia ponendo Gesù al centro. Il fulcro del libro di Mario Leocata si scrive intorno all’enigma della venuta di Cristo nel mondo: “l’irruzione dell’eterno” nelle parole di Don Carmine Brienza, direttore dell’Ufficio Scuola Cattolica presso il Vicariato di Roma. Brienza spiega come l’opera di Leocata non possa essere considerata “un libro teologico”. Leocata nella sua stesura non ammette né citazioni né ragioni bibliografiche alla sua storia: si parla di misteri, quello di Cristo prima di tutto, fino a Fatima, senza seguire un metodo teologico: come in uno “zibaldone” dice Brienza. Eppure un filo conduttore forte c’è: la difesa ad oltranza del Cristianesimo come religione fondata sulla Fede, sui Misteri insolubili, sui “segni della volontà di Dio nel mondo” fanno accogliere questo libro in un genere poco praticato attualmente, quello “apologetico”. L’apologia è la giustificazione e la difesa della propria fede: questo libro ne è un esempio incontrovertibile sebbene elabori un vasto sistema di interrogativi. Mario Leocata, vincitore di “Un libro per l’estate” con “Il segreto del Sahara” (film omonimo in tv), autore di sceneggiature tratte dai romanzi di Salgari e autore nel 2000 per RAI del programma “Alla ricerca delle Arche”, si è cimentato in un saggio narrativo appassionante, fervido di riletture antropologiche che provano come il concetto di Dio sia un tutt’uno con la storia dell’umanità, e come il rebus intorno a Gesù trovi una delle sue soluzioni cardinali nella volontà di Dio di mostrarsi all’uomo. Al proposito il Dottor Roberto Maria Valenti (Presidente Ancatt, Associazione Nazionale Cattolica per la promozione sociale culturale politica), moderatore della discussione, pone una questione fondamentale: “come si spiega l’assurdità della croce?” L’autore è chiamato a rispondere ad uno dei rebus teologici essenziali per ogni credente. La croce nasce, secondo Leocata, “come atto di auto-punizione di Dio per aver sbagliato nel fare un uomo imperfetto che ha disobbedito ai suoi precetti”. Valenti, a proposito della croce-oggetto, di cui recentemente si è discusso, asserisce:” la croce non è il simbolo della nostra cultura ma il simbolo della fede cristiana, ed un cristiano si accosta con rispetto verso le altre fedi ma è convinto e consapevole che l’unica Verità risieda nel corpo di Cristo” Questo libro, secondo Valenti ha “smosso l’editoria cattolica che viveva una fase di stagnamento e la folie à deux dell’editore e dell’autore di proporre un libro così fervido nella sua assolutezza assiomica ha proprio questo merito: di rivificarla”. Il libro inoltre si articola in un canovaccio che arriva e si confronta con la scena attuale del Cristianesimo e la sua prospettiva futura: si può agevolmente affermare che si costruisce come un giallo, dall’VIII secolo a.C., il cosiddetto “Rinascimento antico” nelle parole dell’autore, fino alla cognizione contemporanea della trascendenza in senso cristiano. La via da seguire per il percorso narrativo che ci conduce dagli albori dell’Impero Romano fino al terzo segreto di Fatima si situa nella ricerca dei segni di Dio nel mondo. L’avvento di Cristo nel mondo quindi, l’incarnazione di Dio fatto uomo, la sua Passione originano da un’economia della salvezza che, scrutando nei segni divini come il terzo segreto di Fatima si ricongiungono alle Profezie iniziali, tracciando la soluzione di quell’enigma posto dal titolo del libro. Il rebus di Gesù ed il suo percorso vicino all’uomo coincidono.
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