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Lui mangia da solo, non ama la compagnia di certi zucconi. Se ne sta lì, di fronte alla vetrata, costretto dalla timidezza a guardare fuori dal locale Con la coda dell’occhio osserva l’eleganza dei tuoi movimenti: rapidi, decisi, perfettamente coordinati. Lui - per questo - ti invidia un po’. In un attimo arrivi… lui ascolta il suono dolce della tua voce ed è già stregato Forse è colpa del tuo profumo… già, quel profumo di fiori, quell’essenza sprigionata dal cuore. Ti allontani. Lui sente di aver perso la percezione dei sensi. E’ confuso, è stordito. Eppure torna a guardarti. In quell’istante nulla lo spaventa, tranne la possibilità di apparire ai tuoi occhi uguale a tutti gli altri, tranne la paura di assomigliare terribilmente a tutte quelle persone, che lui non vorrebbe essere.
©
Gianluigi Scelsa
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