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Fantasie di gentildonna.
di Sara Pusceddu
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1)
Nelle solitudini di vetro
che assalgono i miei svaghi
resta soltanto la mia immagine
riflessa in un bicchiere di vino

2)
Non saremo mai più
amico mio
belli come ora
stretti come ora.
Felici di noi
e di domani
nel niente che ci resta attorno
arriveranno
donne e uomini
a separarci e incomprenderci.
Non saremo mai più
amico mio
belli come ora
stretti come ora.



3)
Cantava una farfalla
e ora che
alla mia porta non bussi da tempo
il canto le è morto in gola lasciando
il frastuono dei giorni a infrangersi
contro il mio corpo in segmenti aguzzi di tenebra
che mi perdono.
Annego e riemergo.
Solo a tratti vivo.




4)
Caro amico fraterno
se qualcuno
mi avesse suggerito la confusione
di questi giorni lontani
di tempo e spazio
avrei riso e confutato
le prove evidenti che ora mi rattristano.



5)
Mi scordo in un angolo
della vita di un altro
mentre la mia anima si perde ad osservare
giorni lucidi in cui il sole
entra distratto tra le palpebre e l'iride.
Non riconosco la strada di casa e
al risveglio ricordo che le mie braccia
sono proprio quelle.
E’ trascorso il tempo in cui
nulla era più facile e tutta la vita
che poteva essere non è stata.




6)
In quell'angolo della mia anima rattrappita
restano:
due stracci, aria rarefatta, odore pesante di asfalto, eco d'oscurità.
Nessuna traccia di te.



7)
Il memore vuoto di questa città
chiusa deserta pesante
di umido e di indecise primavere
mi trova seduta qua.
Inattesa ad attenderti.




8)
Dimmi qualcosa
di banale e che ho già inteso.
Dimmi qualcosa
perché la senta dalle tue labbra
e dopo possa
negare
negarmi
negarti tutto.
Tacere solamente.




9)
Che dolce parola amante mio
è il tuo nome e questa stanza
brillante di mare e dei tuoi occhi.
Che dolce sei amante mio
a vegliare il mio sonno
in questa quasi alba colma di segreto e di noi.




10)
Le gabbie che
costruisco per me
sono ogni volta differenti.
Sono spaziose
ben areate e
volendo convincenti.
Sono voliere splendenti.
Ma non hanno mai il sapore
d'amore di felicità di eterno di cielo.




11)
Maggio sfacciato
sui nostri visi assolati
su questa piazza
sui suoi passanti
e
i tuoi occhi sfacciati
ad abbellire questa piazza
ad addolcire Maggio
ad arrendere il mio cuore
e
il mio cuore sfacciato
che gioia il mio cuore di carne e sangue
che gioia il mio cuore vivo nei tuoi occhi.




12)
La tua voce
-pallida essenza-
rincuora e giustifica
-una volta di più-
questa mia misera vita
di incongruenze e disordini e fogli sparsi.



13)
Sono nuvola nel vento cangiante forma e colori.
Sono visione caleidoscopica di universi possibili.
Sono zaino leggero di sogni
forse improbabili e con ogni probabilità inutili.
Sono sorriso nel sole, nella tua fotografia
fermo e già andato per altre strade
dimentico e fuggitivo.




14)
Viaggiatori da stazione fermi
ad attendere il nulla.
Parole mal doppiate e giochi di ruolo
che ci ancorano a noi.
Funamboli sognanti che hanno lasciato dietro sè
illusioni e ideali per potersi ritrovare.
Ecco la mia vita in questi giorni stravaganti.




15)
Attendo l'ora in cui sarà compiuta ogni cosa.
Ci saremo:
amati
desiderati
respinti
mentiti
odiati.
Non resterà fiamma o cenere.
Ritratto in qualche foto
solamente
un vago ricordo spiacevole di oggi.



16)
Mio Tutto non parlare.
Lascia al silenzio che
ti sfiora le labbra
l'istante perfetto che
racconta di infinito.




17)
Nulla era quadrato.
Crolla il mio castello di sabbia.
Su questo treno che corre via
nella mattina grigia
tutti i miei sogni da sognare
daccapo.




18)
Arriverà
tra non poco e non troppo
il giorno in cui creerò bolle di sapone
per te e le bolle di sapone esploderanno
vedendoti distratto ad immaginare l'altrove.
E quando le parole che mi racconti e
i tuoi sorrisi trapunti sui miei giorni pallidi
scuciranno la notte e lacereranno
questa coperta corta che è la mia vita
io forse non saprò neppure più sanguinare.



19)
Tutte le labbra che ti hanno baciato
(non ho più preghiere parole speranze).
Tutte le mani che ti hanno accarezzato
(non ho più nulla).
Tutti gli occhi che ti hanno guardato
( è rimasto lui tra le linee della mia mano).
Soltanto la mia anima ti può accogliere.




20)
Questi tuoi occhi sacri
questa tua bocca sacra
queste tue mani sacre
saranno il tabernacolo
di ogni mio giorno.
In ogni mia notte
unica preghiera sarà
il palpito del tuo cuore.




21)
Mia vita esisti
nella tua forma perfetta
immutabile immutata
per sempre.
Tutti i miei desideri sono racchiusi in te.




22)
In questo inverno tiepido
è quasi primavera il tuo corpo
tenero dentro il mio.
In questa città di fango e sabbia
il tuo amore è il sole e
tutto il resto attorno è il nulla.




23)
Nel qualunque dei nostri giorni bui
questa luna sembra una pesca
questa spiaggia sembra Los Angeles.
Pochi sono i sopravvissuti
e
troppi i sopravviventi che
demoliti i sogni dispersi
barcollano cadono e nel maestrale imperioso
finalmente annegano.
Non è una pesca questa luna è sangue.
Non è Los Angeles questa spiaggia
è solo sabbia.




24)
Dove era tutta questa vita
nascosta nelle stanze
chiusa dentro l'inverno
che esplode nella calura estiva
con la mia passione che
si abbevera alla tua fonte e
nutre la mia anima con la tua.



25)
Seduta sull'orlo d'un bicchiere
-donna di cristallo mi chiami-
tra i mille tintinnii della mia voce fasulla
-sono donna di cristallo filato ti risponderei-
rimango muta sullo sfondo
davanti alla tua mano che mi scosta i capelli dal volto assonnato
e tumula il cuore sotto una valanga di impossibile.

© Sara Pusceddu



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