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LA FINE NOTA
Capelli di bambina
nell’estate di San Martino
tra viali rettilinei
e case squadrate
vorresti spezzare le linee austere
imparate fin dalla nascita
e imboccare porte laterali
trovare buoni amici non censori
conoscere i limiti
dell’equilibrio imposto
da file d’antenati
e lasciar uscire
l’urlo
della furia ardente
dentro di te.
Dire a te stessa
ai tuoi occhi spiritati
trovati dentro lo specchio
che si può ricominciare
che non si può amare
un uomo che non ama
ma supina spenta la tua voce
come se
alla fine
niente avesse
importanza.
Giochi nell’abbaglio
della notte stellata
all’intesa tra luci ed ombre
pensando al dirupo
invitante
oltre le pareti della tua casa
e alla danza d’ombre
sgradevole
che non vuoi più osservare
e abbassando gli occhi
ti svuoti
costringendo il tuo sguardo
a non riempirsi più
di sogni travolgenti
come ogni notte
accade
interminabilmente.
Grigio l’eterno in cui vivi
un lontano angolo
richiuso d’irrealtà
immobile
nel quale ascoltare il silenzio
e addormentarsi
in uno strano distacco
-e tu remota, estranea
abbandoni lo specchio
in cui danza sorridendo
la tua immagine appannata
e non ha più effetto
il sogno appena ridestato
tu vuota, assente
con occhi di terrore e sguardo basso
ricordando ciò che riesci
e cercando
in ogni modo
di dimenticare.
©
Heiko H. Caimi
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