Notte, oh notte fredda!
Duole la testa, gli occhi,
la schiena e le mani.
Non è arrivato stasera
mentre la nebbia passeggia
tra gli alberi bui.
Passano scene di sogni,
di film, di gesti andati.
Rivedo i passi, le suole,
le corse.
Sento l'eco delle risate.
Riscopro gli abbracci per
quel vetro
che affaccia sul retro.
Duole la testa
in questa Notte dell'Angelo
dove scappare da Dio
riporta a Lui.
Notte, oh notte
di stanche speranze!
Elisabetta Rotondi
(in In linea con la Poesia, Roma, Pagine, 2011)