La barca sobbalza sull’onda spumeggiante
le immagini fuggono una dietro l’altra lontane
i bagni le tende colorate e un gremir di gente
le case bianche rosa gialle accecate dal sole
L’Accademia con l’orologio in fronte segna l’ora
e all’antica chiesa laggiù dove si frange il mare
le colline dolci e i brevi pendii fan da cornice
Vola la barca sull’onda schiumosa
ecco lo scoglio della Regina antico bagno
odo fruscianti vestiti e profumar di crinoline
Il vento sfiora la pelle con baci fuggenti
e lo spettacolo corre e si consuma
stretto nelle spire del salmastro
Le onde si distendono ora
tra il fosso Reale e il Voltone
sotto la volta il brontolio dell’onde
e il Pontino con le case specchiate nel canale
Dove sono nata io, tra l’odore del latte
e il ciarlar delle comari su per le scale buie e strette
il biciclettaio all’angolo la bottega del barbiere
la latteria del nonno
Mi rivedo bambina
tre gradini e nel grande bar fumoso
il nonno sorrideva
come dono un biscotto tempestato di dolci stelle
e un grande e lucente soldo d’argento
Ricordi che affiorano e fuggono via
leggeri come piume candidi come l’infanzia
Livorno dell’acqua Livorno del mare e dei canali
Livorno con una storia la mia quella della gente di qui.