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Genova stellata
di Simona Genovali
Pubblicato su SITO


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Sono una libera professionista, una fotografa per l'esattezza, anche se molti, soprattutto all'estero, mi considerano una vera e propria "fotoreporter", cioè una che racconta i fatti attraverso le immagini. All'inizio della mia carriera scrivevo anche degli articoli che spesso accompagnavano il servizio fotografico. Poi ho preferito specializzarmi nella sola fotografia, che è da sempre la mia più grande passione. Così oggi, accompagno i giornalisti durante i loro incarichi, ma ormai ho smesso di scrivere. Anche se in realtà c'è una cosa che mi piacerebbe elaborare, ed è la mia autobiografia. Ma per farlo aspetto di avere qualche anno in più, e soprattutto qualche esperienza in più da raccontare. Ma non chiedetemi quanti anni ho, per favore. Diciamo, che ho superato da poco, i quaranta. Ho viaggiato da sola per mezza Asia, Arabia Saudita, Afghanistan, Cuba, India. Ho avuto il privilegio di conoscere tanti personaggi famosi, di frequentare le loro case e partecipare alle loro feste. Ho visitato mostre e musei in giro per il mondo, ma la cosa che amo di più fare, è fotografare la mia città: Genova. In particolare adoro passeggiare per le viuzze di Boccadasse, un antico borgo marinaro della città, con le sue case dai colori pastello, addossate le une alle altre e dislocate attorno ad una piccola baia. Qui si respira la vera aria di mare. Il borgo si è conservato pressoché immutato nel tempo. I vecchi pescatori che si incontrano lungo la banchina del porticciolo, dicono che il quartiere è rimasto tale e quale a com'era due secoli fa. Oggi, antico e moderno vivono insieme in un contesto estremamente suggestivo e affascinante. Così accanto alle barchette colorate dei pescatori, ci sono gelaterie, ristoranti e piccole gallerie d'arte. Tutto sembra accarezzato da una piacevole atmosfera d'altri tempi. Spesso, soprattutto quando è una bella giornata come oggi, vado in cima a Capo Santa Chiara, dove dal belvedere si può godere di un panorama spettacolare fino al promontorio di Portofino. Purtroppo oggi questa passeggiata la devo saltare anche se è il mio giorno libero, perchè la mia amica Isabella ha deciso di venirmi a trovare. Adesso che lavoro per un'unica agenzia pubblicitaria ho potuto stabilire un "giorno fisso di vacanza" a settimana, come l'ho chiamato io. E quel giorno, sempre che sia in Italia, lo passo in giro per la mia adorata città. Ma oggi niente escursioni e soprattutto niente foto. Isabella sarà qui a momenti e io sono ancora in pigiama! Sono proprio contenta di vederla. Sono andata a farle visita lo scorso dicembre, prima di Natale, nella sua casa di campagna. Mi ero resa conto subito che c'era qualcosa che non andava, ma non immaginavo certo tutto quello che poi mi aveva raccontato. Penso che le faccia bene venirmi a trovare oggi e sfogarsi un pò. Inoltre ho la fama di essere una, la cui compagnia, ricarica anche gli animi più assopiti! E in un certo senso mi ricarico anche io di buona energia, quando ricevo visite da vecchi amici e colleghi. Il tè è quasi pronto. Suonano alla porta, deve essere Isabella. Lei è come al solito raggiante e sorridente, con i suoi lunghi riccioli biondi.

 

"Ciao, carissima, che bello rincontrarci. Ti trovo in splendida forma!", le dico abbracciandola e felice di rivederla.

 

La mia amica arrossisce. Non sopporta i miei sorrisetti e soprattutto è allergica ai complimenti.

 

"Ho fatto la torta di mele che ti piace tanto. Sono stata brava!", incalza subito lei.

 

Intanto si sente lo squillo di un messaggio, in arrivo ad un cellulare.

 

"Deve essere Guido", dice Isabella, frugando nella borsa alla ricerca del telefono.

 

"Guido chi, scusa ?", chiedo io, in preda alla curiosità, mentre la mia amica si accomoda in soggiorno.

 

Isabella mi risponde dopo qualche istante di esitazione. La conosco troppo bene e so che sta pensando a quali parole usare e soprattutto "come" dirmi, quello che sta per pronunciare. Capisco che qualcosa di importante bolle in pentola, forse ha delle grandi novità da raccontarmi. Per questo, ha insistito tanto nel volermi venire a trovare oggi ? Ci accomodiamo vicino al caminetto, con le tazze fumanti di tè, strette tra le mani, a riscaldarci. Fuori è un freddo allucinante, addirittura hanno detto che tra qualche giorno c'è il rischio di forti nevicate su tutta la costa. Isabella è riuscita a superare se stessa stavolta, con questa gustosissima torta. E mentre mordo la seconda fetta, penso che non voglio assalirla di domande, come faccio a volte per lavoro, e aspetto che sia lei a parlare. So bene che quando poi prende il via, va avanti come un treno...e chi la ferma più !

 

"Allora Caterina, a che punto della mia vita eri rimasta, tre mesi fa quando ci siamo viste a casa

 

mia ?", mi chiede Isabella, con il suo sorriso ironico e sbarazzino che le fa brillare gli occhi.  

 

"Ero rimasta che avevi chiuso con quel tipo conosciuto l'anno scorso al mare a Lerici e che saresti voluta andare in vacanza da sola, in un atollo sperduto, per riprenderti dallo shock, dopo che avevi scoperto che lui era sposato!".

 

E qui prendo fiato. Perchè sul tema non dovrei proferire parola, visto che io, qualche anno fa, avevo completamente perso la testa per un mio collega, Tommaso, anche lui fotografo come me ma ahimè, già sposato. Di lui mi ero proprio innamorata e insieme eravamo andati in vacanza in uno dei quegli "atolli sperduti", come diceva la mia amica Isabella. Per l'esattezza, la nostra era stata una vera e propria fuga d'amore, alle Maldive. Avete presente uno di quei resort a cinque stelle, adagiati su una morbida striscia di sabbia bianca e finissima, avvolti dalle acque cristalline dell'Oceano Indiano ? Ecco, io e Tommaso eravamo andati in uno di quelli. Era stato un viaggio stupendo che mi aveva regalato delle emozioni indimenticabili. E per un volta nella vita, avevo pensato di avere trovato l'amore. Assurdo, vero ? Solo che io, a differenza della mia amica, lo avevo saputo fin da subito che lui era sposato. Non avevo dovuto scoprire niente. E nonostante questo, avevo deciso di "rompermi" la testa, vivendo quella folle avventura che poi ovviamente, come ogni favola che si rispetti, era finita. Per cui, in quel momento, mentre Isabella mi parlava, mi ricordavo perfettamente di come stava tre mesi fa, quando ero andata da lei. Era sommersa in un mare di lacrime. Ed io potevo capirla perfettamente perchè purtroppo, da quella situazione "a tre", c'ero già passata. E forse non ne ero ancora uscita del tutto. 

 

"Dunque, dicevamo, cara amica mia", continua Isabella con un'espressione compaciuta, "che si, avevo chiuso con il tipo sposato del mare perchè, a me di fare "l'altra" non mi andava proprio e avevo deciso di regalarmi una vacanza da sogno. Così mi sono lasciata consigliare da una mia collega, una di quelle che prenota tutto su internet, e ho fissato le mie due settimane di ferie da spendere in un bellissimo villaggio turistico in Messico. Già mi vedevo con il pareo e il cappello di paglia a prendere il sole su una spiaggia deserta, mentre qui in Italia si battevano i denti dal freddo. Ma..."

 

Vengo a sapere dalla mia amica che dietro a quella specie di agenzia di viaggi on line, in realtà c'era una truffa, un vero e proprio raggiro ai danni di ignari turisti che volevano solo regalarsi qualche giorno di relax in un paese lontano. Così Isabella, sempre consigliata dalla sua collega, si era rivolta a Guido, un noto avvocato della zona, esperto proprio in questo genere di frode.

 

"E come è andata a finire ?", le chiedo, anche se già me lo immagino.

 

"E' andata a finire che adesso ho un nuovo amore e Guido ed io facciamo coppia fissa ormai da due mesi.  Mi sono innamorata. Ed è la cosa più inaspettata e bella che potesse capitarmi. Guido è separato con una figlia, che ancora non ho conosciuto, ma incontrerò presto. Nei prossimi giorni infatti ha organizzato una cena a casa sua per presentarci!".

 

E così la mia amica aveva perso il viaggio e la caparra che aveva versato, ma aveva trovato l'amore!

 

"Questa è la volta buona che ti sposi, Isabella!" dissi, buttandola li.

 

La mia amica non aveva sentito, o forse aveva fatto finta, ma Guido sembrava proprio l'uomo perfetto per lei, da quello che mi aveva raccontato. Verso sera ci salutiamo e Isabella, non manca di regalarmi una delle sue solite "perle di saggezza", che elargisce ogni volta che è in vena buona, come in questo momento.

 

"Quaranta anni cara Caterina, sono una bella cifra! Non siamo più ragazzine. E' arrivato il momento di fare scelte importanti. Devi cercare anche tu un uomo libero, che sia pronto ad amarti e a darti tutto se stesso. Insomma amica mia, quando ti decidi a mettere la testa a posto ?".

 

Questa è una delle classiche domande, che io odio di più al mondo. Perchè secondo me, questioni di questo genere, ti fanno solo sentire a disagio e non ti aiutano certo a trovare, il famigerato "uomo libero che ti ama", come dice la mia amica. Anche perchè, parliamoci chiaro, alla fine, "Cupido", può darsi anche che si sia dimenticato di me! Una volta mi ha fatto innamorare di un uomo sposato, per cui adesso, mi aspetto veramente di tutto. Isabella se n'è andata da qualche minuto, e all'improvviso il silenzio della casa mi è piombato addosso come un macigno. L'atmosfera allegra e euforica che c'era fino a poco fa, è svanita. Mi guardo allo specchio e mi soffermo vagamente, su qualche ruga intorno agli occhi. Fino a quel preciso istante, non mi ero resa conto di quanto in realtà mi sentissi sola e di quanto una parte di me fosse ancora innamorata di Tommaso, anche se ormai lui, apparteneva al passato. Ma stasera non voglio pensare a niente. Ho deciso che uscirò lo stesso, anche se fuori fa un freddo polare. Il tempo di lavarmi il viso e indossare il mio migliore sorriso e via...una bellissima Genova stellata mi attende. Voglio prendere la macchina fotografica e fare un giro per la città, di notte. E' un sacco di tempo che non lo faccio. Magari con l'auto, mi spingerò fino verso le Cinque Terre oppure camminerò a piedi, tra i vicoletti che si snodano per il centro storico. Forse andrò a vedere la "Lanterna", il grande faro che accoglie chi arriva dal mare. Passeggerò sotto i portici, mi avventurerò tra le varie stradine e viuzze, alla scoperta di qualche scorcio stupendo e inaspettato. Mi godrò tutto questo, stasera. E non mi importa se la mia testa è a posto oppure no.  Non voglio nemmeno sapere quando e se, Cupido si ricorderà di me. E nemmeno voglio pensare a Tommaso. Voglio stare qui, seduta sotto le stelle ad ammirare questo cielo che tante volte mi ha tolto il fiato. Voglio sentirmi leggera e soffice come la neve, che ha iniziato a cadere. Perchè domani, l'ennesimo aereo mi porterà lontano da qui e quando aprirò gli occhi, il panorama sarà già  cambiato.

© Simona Genovali





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