Progetto Babele Rivista Letteraria
© 2002 - Progetto Babele Rivista Letteraria - fondata da Marco R. Capelli
Cos'è PB? Chi siamo? Collabora con PB
Audiolibri BookShop Arretrati
HomePage Contatta PB Pagina ufficiale Facebook Pagina ufficiale Youtube Pagina ufficiale Instagram Pagina ufficiale Linkedin Gruppo Telegram Whatsapp Community
TeleScrivente:    Progetto Babele: Collaboratori cercasi! (21/05/2024)    Gordiano Lupi recensisce: Per difendersi dagli scorpioni di Fernando Sorrentino (29/09/2023)    31 amici per un progetto corale (17/09/2023)    [07/12/2024] 2 concorsi letterari in scadenza nei prossimi quattordici giorni    'Un ponte sul fiume Guai' scadenza 2024-12-16    Premio I Murazzi 2025 scadenza 2024-12-20    EVENTI, PRESENTAZIONI, CORSI, SEMINARI, FIERE E SPETTACOLI    AUDIOLIBRI     I decapitati di Francesco Ciriòlo letto da Alessandro Corsi     Il profumo dell'estate di Cinzia Baldini letto da Alessandro Corsi     Capitolo 6 - La perla di Labuan di Emilio Salgari letto da Marco R. Capelli     Capitolo 5 - Fuga e Delirio di Emilio Salgari letto da Marco R. Capelli     Capitolo 4 - Tigri e leopardi di Emilio Salgari letto da Marco R. Capelli    RECENSIONI     Billy Summer di Stephen King    Il nome di Abel di Andrea Meli     Praga poesia che scompare di Milan Kundera    Gli ultimi eroi di Guido Morselli     Poscienza di Roberto Maggiani    Il Parere di PB     Cambi di prospettive di Ilaria Ferramosca     Express Tramway di Vittorio Baccelli    Il lungo viaggio di Chaetodon Vagabundus di Francesco Sciortino    I buoni ed i cattivi frutti di Francesca Ricci     Dio tu e le rose di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini    Articoli e saggi     Uno sguardo all’Open studio presso la Casa degli Artisti di Milano di Cecilia Del Gatto Di Riccardo Renzi     Vampiri: una storia senza fine     I memorialisti e gli storici del Romanticismo italiano     Carmilla     John Polidori & George Gordon Byron - Biografie allo specchio    Racconti     Mia moglie ti dirà che è tutta colpa della pandemia di Giuseppe Crispino     La luna blu di Alessandro Abate     I decapitati di Francesco Ciriòlo     Sara y la Facultad di Jorge edgardo López     L'intervista di Cinzia Baldini    Biografie     Fazil Iskander (1929-2016)     Shakespeare, William (1564-1616)     Le Fanu, Joseph Sheridan (1814-1873)     Svevo, Italo (1861-1928)     Deledda,Grazia (1871-1936)    Traduzioni     Un campionato incompiuto di Fernando Sorrentino trad. di Marco R. Capelli     Con la "de palo" di Fernando Sorrentino trad. di Marco R. Capelli     Barman Adgur di Fazil Iskander trad. di Aldona Palys     La signorina Cubbidge e il dragone del Romanzo di Lord Dunsany trad. di Manny Mahmoud     Dove sale e scende la marea di Lord Dunsany trad. di Manny Mahmoud    Poesie     In punta di piedi di Paola Ceccotti     Lux di Alessio Romanini     Respiro di Valeria Vecchi     Stanno le cose di Teodoro De Cesare     Madre di Davide Stocovaz    Cinema     Dracula di Bram Stoker (USA 1992) regia di Francis Ford Coppola     Shadows (Ombre) (USA 1959) regia di John Cassavetes     The Censor, un horror sociale britannico ( 2021) regia di Guerrilla Metropolitana    Musica    I Inside The Old Year Dying (2023) - PJ Harvey    La moglie in bianco … la Compilation al pepe (2023) - Diego Pavesi     RökFlöte (2023) - Jethro Tull    
Email
PSWD
AddsZone
Save the Children Italia Onlus
Audiolibri
La Rivista
Copertina
Scarica gratuitamente
l'ultimo numero della rivista
Cart ARRETRATI
BookShop
PB Interactive
>>Stazione di servizio
Consigli & indirizzi per aspiranti scrittori
>>Telescrivente
Le NEWS di PB - quasi un Blog
>>L'angolo di Simone
Dedicato ai più piccoli
>>Piccolo spazio pubblicità
Le vostre inserzioni su PB
PB consiglia
Concorsi e premi letterari
13 concorsi in archivio
Eventi Mostre Presentazioni Spettacoli
1eventi in archivio
Novità in libreria
NOVITA' IN LIBRERIA
25novità in archivio
Doc
Newsletter Conc.&Eventi
Iscriviti ora, per essere sempre informati su Concorsi Letterari ed Eventi Culturali!
Assaggi
Le Recensioni
     

Fiaba
di Elio Zagami
Pubblicato su SITO


UN SOLO VOTO AMMESSO
Riprova tra 24 ore
Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Ottimo

Votanti: 14315
Media 78.89%



In una grigia e piovosa giornata di novembre, Leonardo e Isak, compagni di scuola e amici inseparabili, non hanno nessuna idea su come far trascorrere il pomeriggio.
Uscire con le biciclette non si pu�; in salotto, la televisione non c��, � stata portata in citt� a riparare. Ieri Leonardo correndo in casa, l�ha fatta cadere dal mobile. Per fortuna non si � rotta in modo grave, lui non si � fatto male e la mamma non si � arrabbiata molto. Gi� domani lo schermo potr� ritornare al suo posto, ma oggi intanto con questo cielo scuro i due amici non sanno inventarsi un gioco comune che li diverta, ed il tempo non passa mai.

La mamma di Leonardo, Stella Marina, � in cucina, prepara con un occhio le patate da friggere per la cena della sera, e con l�altro controlla i ragazzi. Non si sa mai, basta cos� poco perch� combinino qualche guaio!
Leonardo � steso sul tappeto del salone, legge un fumetto di Tex Willer, mentre Isak seduto al tavolo usa matite colorate su un foglio bianco. Disegna nuvole cupe, un sole giallo giallo e un albero.

Stella Marina per� presto si accorge che qualche cosa non va, c�� troppo silenzio, rotto solo da profondi sospiri dei due amici che spesso alzano la testa dai loro passatempi , cercando con gli occhi il cielo fuori dalla finestra.

- �Questa � noia! � pensa la mamma attenta. Lo sa bene lei, che ricorda quando da bambina non sapeva che fare nei lunghi giorni di pioggia e andava in cerca del nonno per farsi raccontare qualche storiella.

-�Qui, serve un�idea! � si dice, e senza perdere altro tempo, si mette all�opera. Cerca nella credenza della cucina qualche cosa di allegro. Una tazza gialla, una tazza blu, una tazza verde. Cioccolata calda e biscotti bianchi di zucchero a velo per tutti.
Entra piano piano in salotto, posa il vassoio sul tavolinetto e si siede al centro del grande sof�.

-� Leonardo, Isak� chiama, �avvicinatevi! Sedetevi qui, vicino a me, facciamo tutti insieme merenda, ed io intanto vi racconter� una storia��

Non se lo fanno ripetere i ragazzi, lasciano fumetti e matite, prendendo veloci posto sul sof�.
Leonardo a destra e Isak a sinistra.
A Stella Marina pare di essere una chioccia che scalda i suoi pulcini proteggendoli sotto le ali.
Bevono tutti un sorso di cioccolata , Stella Marina si schiarisce la voce, sistema i cuscini dietro la schiena.

- � Siete pronti? �
I bimbi le si stringono vicino. Curiosi di avventure e contenti di cioccolata si preparano ad ascoltare e, come quando a scuola hanno provato il gioco del teatro, si spegne la luce, il pubblico tace, si alza il sipario, ed il racconto ha inizio.

�Santiago e Arturo sono due fratelli, non litigano mai fra di loro, e stanno sempre insieme. Hanno anche un fratello pi� grande, Pietro che ha gi� 16 anni � alto alto e sta sempre nella sua stanza, solo o con qualche amico. Ascolta musica alla radio e gi� da qualche tempo legge libri senza figure, fatti tutti di parole.
In famiglia c�� anche Al�, il cane barboncino. Bianco e ricciolino segue i piccoli ovunque vadano.

Santiago ha quasi 12 anni e boccoli colore dell�oro. Porta sempre larghi pantaloni con grandi tasche che gli servono per custodire le sue armi segrete: una lente di ingrandimento per vedere meglio le cose piccole, una torcia per vedere bene dove mette i piedi quando fa buio, un piccolo binocolo per vedere vicine le cose lontane, un accendino scarico che � il suo portafortuna e una lunga funicella con attaccato un gancio di plastica che gli serve per fare un sacco di cose. E� un bambino ingegnoso Santiago ed � sempre molto indaffarato.

Arturo � il pi� piccolo, ha appena compiuto 10 anni. La formica dei denti si � gi� portata via il suo ultimo dente da latte e ha lasciato al suo posto una bellissima bicicletta gialla, uguale a quella di Santiago. Adesso pu� ben dire anche lui di essere quasi grande! Arturo � agile, scattante, ha grandi occhi scuri e, almeno cos� dice lui, non ha pi� paura di niente, figuratevi, neanche del buio!
Come Santiago, Arturo nasconde i suoi tesori nelle tasche dei pantaloni. Ci tiene infatti un libricino con le illustrazioni delle piante carnivore che gli ha regalato il nonno e una torcia di metallo che fa la luce viola.
Inoltre, ci mette semi di piante che trova in giardino, sassi dalle forme strane e bastoncini di diverse misure che ruba ad Al� quando scava le sue buche in cerca degli ossi nascosti.

Durante un giorno di vacanza, ventilato e caldo, i due fratelli e l�inseparabile cane si avviano alla scoperta di nuovi pianeti con le loro biciclette spaziali. Fanno un gran giro per i prati e per le vie intorno al paese. Pedala e pedala arrivano un poco stanchi ad un bivio e, indecisi se andare di qua o andare di l�, seguono il cane che saltellando ha imboccato una stretta stradina di sassi che scrocchiano sonori sotto le ruote delle loro navicelle.
Non c�� cancello a chiudere il vialetto , solo un cartello di legno con su scritto � PAXTON� . Ogni lettera che compone quello strano nome, ha un colore diverso. La P � rossa, la A � gialla, X in blu, T in verde , O in arancione per finire con un N viola.
Alla fine della strada un ombroso giardino di alti alberi secolari, in fondo al giardino una grande e vecchia costruzione. Ha la struttura di ferro e le pareti fatte solo di vetri.
- � E� una serra ! � dice Arturo, che ne ha vista una uguale sul suo libro di piante carnivore.

Il cane Ali si � fermato proprio l� davanti, intorno non c�� nessuno e la porta a vetri � socchiusa.
Sono incuriositi i ragazzi, ma anche un poco timorosi. E se dentro ci fosse qualcuno?
Non sanno che fare , hanno tanta voglia di entrare ma stanno l� fermi a guardare quella porta aperta.
Ci pensa Al� ad aiutarli, senza esitazioni muove il suo buffo naso nero nell�aria e si infila dentro.
I ragazzi si prendono per mano e lo seguono senza fare rumore. Fatti pochi passi dentro la serra vengono investiti da un forte odore. No, non � odore, � profumo, non uno solo, sono mille i profumi che ci sono l� dentro. Mille profumi mescolati insieme che li avvolgono e si posano sulle loro narici. Profumi nuovi , che i ragazzi non hanno mai sentito, ma non c�� da spaventarsi, basta alzare un poco lo sguardo, fare ancora qualche passo per capire da dove arrivino quegli odori.
Ci sono centinaia di piante, con grosse foglie, verdissime, carnose e lucide, con lunghi tentacoli bianchi e contorti. Sono appese in aria, o sedute su strane sedie di ghiaino, e da l� stanno a guardare i nuovi arrivati.

- �Una jungla! Esclama Santiago.
- �Una casa con una jungla dentro!� aggiunge Arturo.
Che stupidi sono stati ad avere paura, si dicono, �qui ci sono solo piante e fiori!�.
Al� intanto non si ferma, annusa e scodinzola, scodinzola e annusa, avanza sicuro e sembra abbia fiutato qualcosa di molto speciale.
Avanti allora, si dice Santiago, andiamo avanti. Ecco, ora Al� si � fermato, guaisce contento, come quando fa festa ai padroncini che rientrano da scuola.

- �Che cosa avr� visto mai? � si interrogano i ragazzi.

Uno strano insetto ronza sulle loro teste, fa dei giri di ricognizione, i due lo seguono con gli occhi, e in cuor loro sperano che non abbia il pungiglione. Ecco che si ferma sospeso nell�aria muovendo le ali a ritmo veloce, in picchiata ora scende. Lo guardano sparire dentro la bocca di un grande fiore.
Emana un profumo intenso, dolce e non riescono i due a distogliere il naso dalla scia di miele e gli occhi dal lavoro dell�insetto che sta perlustrando quella delicata caverna posandosi e rialzandosi, posandosi e rialzandosi . Sulle sottili zampette nere ed un poco sulle ali si attaccano piccoli granelli, come di sabbia finissima, che sono parte del fiore, ma che esso lascia andare con l�insetto e non sembra soffrire per questo. L�insetto, col suo carico di polvere d�oro si alza in volo e se ne va rapido e ronzante per infilarsi subito in un altro fiore che sta poco lontano.
Nel silenzio della jungla fiorita, un rumore, secco e improvviso. Zac! Zac! Rumore metallico di forbici che tagliano. Al� adesso, abbaia.
- � C�e qualcuno! � sussurra Santiago ad Arturo. Si guardano spaventati. Non sanno se stare fermi immobili o se scappare a gambe levate .
Da dietro un cespuglio di foglie folte, lunghe e sottili, esce un uomo, vecchio e bianco come Babbo Natale . Ha occhi piccoli, chiari e sorridenti.
Al� gli si avvicina, annusa, scodinzola e i ragazzi, dapprima impietriti da quella apparizione inaspettata si fidano ancora una volta del cane che non � per nulla impaurito, e si avvedono che egli ha una faccia simpatica, pochi capelli e orecchie a punta come gli gnomi delle fiabe che racconta il nonno.
Il vecchio si avvicina e accarezza Al� che si lascia coccolare.

- �Dunque non � cattivo ! meno male,� pensa Santiago, e quasi senza rendersene conto, sente la sua voce uscire dalla bocca :
- �Chi � lei ? perch� abita qui con tutti questi fiori ? �

Un largo sorriso si apr� sul volto del vecchio, da molto tempo non riceveva visite, da molto tempo non rispondeva a domande. Ma quei ragazzi, cos� curiosi e coraggiosi, gli ricordano la sua fanciullezza.
- �Mi chiamo Paxton, bambini, questa � la mia casa e i fiori sono la mia famiglia �.

Aveva una voce profonda che usciva lenta, scandendo piano le parole, quasi le volesse misurare per non dirne qualcuna di troppo che potesse in qualche modo spaventarli.

- � Con i fiori io vivo, e loro vivono con me. Ci siamo solo noi qui. �

Santiago e Arturo immobili, pensano ora di essersi cacciati proprio in un bel guaio, ma quella voce profonda
sembrava una voce che uscisse dall�acqua, parole come le onde lunghe di un mare calmo e piatto, adatto per nuotare senza paura e tuffarci la testa in cerca di tanti tesori.

Sono un poco frastornati dal denso odore, dal calore umido e pesante della stanza, ma non c�� pi� nessuna paura solo tanta voglia di sapere di lui e della sua grande famiglia, di tutto questi figli-fiori che sono uno diverso dall�altro. E allora le domande arrivano alla lingua e trattenerle non ha senso, si dicono. Anche la mamma lo ripete spesso : �le cose che non si conoscono, vanno chieste a chi te le pu� spiegare.�
Chi meglio di Paxton dunque, poteva svelare loro i segreti della jungla fiorita? Solo lui poteva, solo lui che viveva con le piante e con i fiori come fossero i figli suoi.

Cominci� il piccolo Arturo, curioso e quasi irriverente come al suo solito.
� Io mi chiamo Arturo e questo � mio fratello Santiago. Come si chiamano i suoi fiori? �
- � Questi fiori, attacc� egli, fanno parte della grande famiglia delle orchidee. E� una delle famiglie pi� grandi del regno vegetale e ogni pianta che tu qui vedi ha un suo nome specifico. Purtroppo per voi, la loro pronuncia non � molto semplice perch� dal loro nome si devono capire molte cose, chi sono i loro antenati per esempio, la forma delle foglie, il colore del loro fiore, se amano la luce o se preferiscono l�ombra. E ancora, il terreno che bisogna preparare affinch� crescano sane e rigogliose.�
- �Ognuna di loro, continu�, �viene dai pi� diversi angoli del mondo. Qualcuna arriva dalle alte montagne, qualcuna invece dalle foreste tropicali e altre ancora dalle isole pi� lontane che l� uomo conosca.
Dalle Americhe all� Asia, passando per l�Europa e anche per l �Italia dove ne troviamo diverse specie, piccoline e molte belle.
Ognuna ha una sua temperatura preferita e per questo bisogna sistemarle in punti diversi della casa. Io poi, che le conosco bene so quando hanno fame o sete, se hanno sonno o se mi vogliono dire qualcosa di particolare. �

- � Vedi questo bel fiore bianco ? Sembra una coppa per bere vero? � Ha un nome molto difficile, si chiama Cattleya Eldorado Splendens, � molto rara e delicata e per lei ho preparato un cibo speciale di cui va ghiotta. Tieni, daglielo tu .�
E consegn� ad Arturo del terriccio scuro che lui mise con molta delicatezza nel vaso di quel bel fiore.

- � Hai visto ? E� stato facile vero ? ora fai attenzione, il fiore ti ringrazier� con un sorriso�.

Arturo fissava quel fiore magnifico, contento di avergli dato da mangiare e cercava ora in quei petali un segno di qualche tipo, come aveva detto il vecchio. Ma non vedeva nulla. Si stropicci� gli occhi , riguard� ma ancora non vide nulla. Forse Paxton � pazzo, pens�.

Questa faccenda del fiore sorridente, affamato e parlante incurios� molto Santiago che voleva, a questo punto a tutti i costi vedere la faccia vera dei fiori. Nessuno gliene aveva parlato mai. Possibile? Si chiedeva, eppure in giardino abbiamo molti fiori, ma non li ho mai visti sorridere e tanto meno li ho sentiti parlare.
Il vecchio intu� i pensieri del ragazzo, lo prese per mano. S fermarono al centro della serra, davanti ad un grande vaso.

- � Guarda �

Santiago fissava quella maestosa pianta, rigogliosa di foglie verdi e brillanti. Molti steli lunghi e sottili partivano di fra le foglie e si ergevano verso il sole che entrava dal tetto di vetri di quella insolita abitazione.
Alcuni steli andavano dritti dritti in alto, ed erano colmi di boccioli rosati pronti a schiudersi. Altri steli uscivano contorti direttamente dalla terra. Di un colore pi� chiaro, pareva cercassero qualcosa nell�aria.

Arturo si avvicin�, era molto attirato da quei fili contorti e subito chiese:

- �Scusi signor Paxton, ma cosa sono questi tentacoli che escono da sotto ?�

- � Radici,� rispose egli. �Attraverso questi fili sottili la pianta prende il suo nutrimento. Un poco dalla terra, un poco dall�aria ed un poco dalla luce. Non dimenticarlo,� aggiunse,�si tratta di una ricetta ben dosata che io e pochi altri conosciamo. Se tu riuscirai a dare ad ogni pianta ci� che vuole, ogni fiore ti sorrider� e se sarai attento, bada, molto attento alle loro richieste potrai ben sentire i loro ringraziamenti.�. Poi aggiunse: �avvicinatevi bambini ho da mostrarvi ancora qualcosa.�
Si avvicinarono di pi� alla pianta. Il signor Paxton le si rivolse come ad una persona e piano le sussurr�: Ciao mia piccola venere, come stai oggi ? �

A sentire quelle parole Santiago sussult�. Proprio la sera prima , prima di dormire aveva letto un libro preso a caso dalla biblioteca della scuola. La storia narrava dell�immortale Dio Adone e della bellissima Dea Venere che, innamorati e felici, insieme vanno a caccia fra i monti dell�Olimpo. Sorpresi da un forte temporale, scappano via e la bella Venere nella corsa, perde un calzare. Cessata la tempesta, un semplice mortale che ripercorre quegli stessi sentieri, trova la scarpa divina ma non fa in tempo a chinarsi per raccoglierla che quel cuoio e quei lacci si ancorano alla terra trasformandosi in una splendida orchidea. La � Scarpetta di Venere� , appunto.
- � Eccola! � era lei, era la scarpa di venere, quella del suo libro !
Lo prese una grande emozione. Era la prima volta che trovava nel mondo reale un fatto letto nel mondo dei libri.
- � E� tutto vero, dunque ! Paxton, non � pazzo! �
Intanto il signor Paxton continuava a sussurrare parole alla sua Venere in un dialogo segreto e intimo.
Santiago guardava quella bellissima forma di fiore, quel suo colore quasi di vetro trasparente, fragile apparentemente, che rivolgeva al cielo i suoi bracci contorti.
Ed ecco, il miracolo. Un bocciolo fra i tanti, gonfio e di un tenue rosa, si mosse. Dapprima pianissimo, e Santiago pens� di avere le traveggole, ma poi, no si disse, si muove veramente! E la scarpetta di venere che fino a pochi minuti fa era bocciolo, gli apparve completamente dischiusa. Emanava un soave profumo e il suo colore ricordava la purezza della neve di dicembre appena caduta.

Rimasero i bimbi attoniti di fronte a tanta bellezza, e non riuscivano a distogliere lo sguardo da quel fiore, grande e immacolato che mostrava loro le sue parti pi� belle.
Ad Arturo ora, immobile, gli occhi grandi spalancati, fissi sulla bocca del fiore, parve di sentire un suono. Guard� subito il fratello, come a chiedergli se fosse stato lui a parlare. Ma no, Santiago aveva la bocca chiusa. �Chi ha parlato dunque?� pens� � Possibile, veramente che sia stato questo splendido fiore? �
Non ne era del tutto convinto, ma cominciava a guardare quelle creature con occhi diversi.
Mosse qualche passo in avanti, ed ecco un altro fiore, un'altra figlia di Paxton, gli si par� davanti al viso.

��..Arturo, Arturo�.Ciao Arturo, Riesci a sentirmi? �
- � chi mi chiama? �

� �sono io Arturo, sono il fiore, guardami�, sono l�orchidea della Nuova Zelanda.�

Arturo a quel punto non sapeva che fare. Paxton era sparito e anche Santiago non si vedeva.
Solo Al� stava l� con lui , tranquillo e scodinzolante puntava il suo naso nero e mobile, dritto al fiore parlante.
Le gambe non si muovevano, e allora decise di fidarsi ancora una volta del fedele amico a quattro zampe.
Si sedette a gambe incrociate sotto quella bella campana violacea, non disse nulla e fu il fiore a parlare:
- � Ti voglio raccontare la mia storia. �
- � Devi sapere caro Arturo, che nell�isola dove sono nata, dove abitarono i miei antenati, e dove ancora vivono i miei parenti, i Maori, l�antico popolo che in quella terra si ferm�, raccontano che le orchidee non sarebbero affatto nate sulla terra, ma create direttamente dalle mani degli Dei.
All�inizio dei tempi, sul nostro pianeta, si scorgevano soltanto le vette delle alte montagne ricoperte di ghiacci.
Il calore del sole all�arrivo della primavera, sciolse la neve. Nacquero cos� spettacolari cascate che scendendo a valle, formarono torrenti e fiumi che rapidi e gonfi raggiunsero il mare. Il mare pagava il suo tributo al dio Sole, lasciandosi evaporare e creando nuvole e nebbia.
Il sole, con il suo grande potere, decise di disperdere la foschia che gravava sul mondo e cre� un grande arcobaleno che attravers� il cielo con i suoi sette colori intensi e puri.
Le divinit� del cielo, venute per vedere lo spettacolo, si sedettero su quell�arco delicato che per� per il troppo peso si frantum�. I sette colori si dispersero in una moltitudine di brillanti frammenti che danzando e cantando scesero sulla terra. Quei frammenti, catturati dagli alberi e deposti sulla terra, si trasformarono in orchidee. �

Arturo aveva delle domande da fare al fiore, ora che il racconto era finito, ma quello chiuse subito la sua coppa, gir� la sua testa, e si ritir� al riparo di una lunga foglia.
Il bimbo si alz�, non aveva pi� nessuna paura della voce del fiore, anzi, durante tutto quel racconto si era sentito come un Dio seduto sull�arcobaleno. Si allontan� in cerca del fratello che da tempo non era con lui, e lo trov� seduto in silenzio a gambe incrociate sotto alcune larghe foglie maculate.
Non lo disturb�, fece ancora un giro nella grande serra in cerca di Paxton ma lui non c�era pi�.
Il cane usc� dalla porta di vetro e lui lo segu�.
Fuori, le biciclette stavano dove le avevano lasciate, il sole stava calando ed era proprio ora di fare ritorno a casa.
Dopo pochi minuti infatti,arriva anche Santiago. Ha gli occhi che brillano ed un sorriso gioioso.
Insieme, seguiti dal barboncino riprendono in silenzio la via del ritorno. Il sole � una grande palla rosso fuoco e sta andando a dormire dietro la collina.
Non hanno bisogno di parole, nel cuore hanno un segreto, nella mente immagini colorate.

Il cancello di casa � aperto, la mamma � alla finestra e li aspetta.


- � Dove siete stati tutto il pomeriggio, bambini? Forza salite, ho preparato la cioccolata con la vaniglia.

Santiago sale di corsa, il suo fiore gli ha raccontato che la vaniglia � il frutto di una orchidea e che gli Atzechi che vivevano pi� di mille anni fa nel Messico preparavano per il loro Re Montezuma la cioccolata con la vaniglia. Lui ne andava ghiotto e la voleva bere anche cinquanta volte al giorno. I suoi sudditi gliela servivano in tazze d�oro girandola con cucchiai di tartaruga.

Si leccano i baffi i bimbi, la cioccolata messicana di Montezuma � veramente ottima.
Anche Pietro � con loro, ed � contento di quella cioccolata profumata di fiore. Prima della merenda stava leggendo un libro che � ora al centro del tavolo.

-� State attenti a non sporcarlo di cioccolata � raccomanda ai fratelli. � E� un libro molto delicato� .

Era un grosso volume ricco di minuziosi disegni di foglie e di fiori. Ogni pagina un disegno, ogni disegno un fiore, ogni fiore il suo nome scritto in caratteri colorati.
A lettere d�oro sulla copertina di cuoio � impresso il titolo e l�autore di quel libro: Paxton, �Storia delle orchidee�.�



La voce di Stella Marina si fa pi� bassa, una carezza a destra sulla testa di Leonardo ed una a sinistra sulla testa di Isak.

�Vi � piaciuta bambini ? �

© Elio Zagami





Recensioni ed articoli relativi a Elio Zagami

Nessun record trovato

Testi di Elio Zagami pubblicati su Progetto Babele

(1) Il principe di Elio Zagami - RACCONTO
(2) Fiaba di Elio Zagami - RACCONTO



>>ARCHIVIO RACCONTI
>>GLI AUDIOLIBRI DI PB




-

dal 2006-10-08
VISITE: 33.705


Segnala un malfunzionamento in questa pagina
© Copyright Note:
Tutto il materiale qui pubblicato è proprietà intellettuale degli autori.
Come tale non può essere riprodotto, tutto o in parte, senza preventivo consenso degli autori stessi.
GDPR 2016 - Privacy & Trattamento dati personali