- Dunque, lei conosce la signorina Coriani?
- Sì, commissario, come le ho già detto, la conosco, è la mia vicina di casa; inoltre sono un cliente affezionato del suo negozio.
- E quando l’ha vista l’ultima volta?
- Io? O Cielo! Non sospetterete di me! Non crederete che io abbia a che fare con la sua scomparsa!
- Non si preoccupi. Sono solo domande di rito.
- Meno male! Mi ha messo una tale ansia, commissario... Sa, nei telefilm, inizia sempre così: il poliziotto fa una domanda, l’interrogato tentenna, e subito diventa il primo indiziato. Ecco, vede, io ora tentenno, sembro confuso, smarrito, un poliziotto della tv mi avrebbe già condotto al commissariato! Ma io sono una persona onesta, è solo che mi lascio trasportare... Se qualcuno mi accusa di qualcosa, ebbene... Io assumo un atteggiamento tale da far supporre che quella accusa sia più che fondata, mi spiego?
- Senta, signor Scala, si attenga ai fatti, ché non abbiamo tempo da perdere. La signorina Coriani è scomparsa già da tre giorni. Quando e dove l’ha vista l’ultima volta?
- Mi sembra nella sua libreria proprio tre giorni fa. Sì, ero andato lì per acquistare un libro, ma non un libro qualsiasi, uno di quelli con una bella copertina di cuoio, che profumano di prezioso e di antico nello stesso tempo, e di ciclamino, oserei dire! La signorina ne vende solo pochi di questo genere. Dovevo affrettarmi, perché c’è un tale che girava intorno a quello stesso volume da giorni, come me. I libri ci corteggiano, commissario Carrisi, ci chiamano, ci seducono; coi loro profumi di ciclamino, di muschio, coi colori che li avvolgono, con la seta delle loro pagine. E i titoli sono come dolci nomi di donna...
- Sì, capisco... Ma non si dilunghi. C’era solo lei in libreria, quel giorno?
- Sì, ero l’unico cliente. Non c’era nessun altro. Sono andato via senza comprare nulla, perché la signorina mi ha detto che stava per chiudere il negozio, sebbene non fosse ancora orario di chiusura. Sembrava avesse una certa fretta.
- E non le ha domandato dove stesse andando?
- No, no. Ma se le interessa, ero diretto in tintoria. Sa, non sono sposato...
- Non intendevo la signorina a lei, lei alla signorina! Le ha chiesto dove stesse andando?
- Ah, io alla... No, no, io sono discreto, che cosa crede? Ma perché? Avrei dovuto?
- Se lo avesse fatto, avremmo una pista, un indizio.
- E io cosa ne potevo sapere, commissario? No! Che fa? Scrive? Cosa scrive?
- Senta, mi lasci lavorare. Certo che scrivo!
- Ma qualcosa sul mio conto? Lei mi rovina!
- Non sia ridicolo! Se continua coi suoi vaneggiamenti è solo di intralcio alle indagini! Si limiti a rispondere senza divagare. Dunque, la signorina era sola. Lo conferma?
- Confermo. Sola, con un bambino.
- Beh, allora non era sola!
- Sì, ma erano soli, lei e il bambino. Ah, lei quindi intendeva se era da sola da sola! Pensavo con qualcuno di rilevante, di sospetto.
- E chi era il bambino? Il figlio? Il nipote?
- No, che io sappia. Non lo conoscevo.
- Non ha domandato chi fosse il minore?
- Ma no, commissario! Credevo fosse lì per comprare uno di quei libri di fiabe, pieno di figure variopinte, che profumano di margherite.
- Guardi, lei è un appassionato di libri, e questo si capisce bene, anche di fragranze, direi, forse ha qualche disturbo ossessivo-compulsivo, perdoni la franchezza, ma questo non ci riguarda, è irrilevante nonché fuorviante. La signorina Coriani è scomparsa, e non uno dei suoi libri! Mi dica almeno come era vestita. Mi descriva il bambino, magari.
- Non feci caso all’abito, commissario. Non pensai. Perdoni, commissario!
- Qui non è questione di perdonare, signor Scala, forse è in corso un sequestro a scopo di estorsione e lei non pensa, non domanda, fa spallucce e va in tintoria!
- Sequestro a scopo di estorsione? Ma è sicuro che la signorina Coriani sia stata rapita? Magari è andata via spontaneamente! Chi ha denunciato la scomparsa? Un parente? Un amico?
- Insomma, ma chi è che fa le domande, qua? Lei o io?
- Lei, lei. Mi scusi.
- Bene, signor Scala, è tutto. Può andare.
- No! Come è tutto? E la libreria?
- Che intende dire?
- Chi se ne occuperà? La polvere, la muffa, i libri... Il profumo, i ladri...
- Ma che sta dicendo? Una donna è scomparsa, i libri non sono affar nostro!
- Sì, certo. Però, scomparire così, senza avvisare... Io devo ancora comperare quel volume, mi spiego? Quando crede che potrò? Lei ha forse una chiave, un passe-partout? Lei è commissario, lei potrebbe, immagino.
- Signor Scala, lei assume continuamente un atteggiamento che definir sospetto è quasi un eufemismo.
- Se la signorina non torna, potrei occuparmi io della libreria.
- Signor Scala, mi sta ascoltando?
- La potrei acquisire, a qualunque prezzo, ho dei soldi da parte...
- Lei sta delirando, è visibilmente scosso...
- Magari anche oggi, sì, sì, oggi stesso, oggi!
- Sono costretto a chiederle di seguirmi in commissariato.
- No! Anzi, sì, sì, e mi consegnerà le chiavi, vero? No, che fa, commissario? No, le manette no! Commissario! Il libro, almeno quello, me lo lasci prendere! Me lo porterà lei? Vero? Così gentile, lei, commissario!
- Come no! Glielo porterò io.
- Lei è cortese, commissario, lei sì! Grazie!
- Su, si muova!
- Mi raccomando, commissario, quello che voglio io deve prendere, è il più bello, di cuoio la copertina, e profuma di ciclamino!