Mercoledì, ore 04.50. Ho il tavolino della cucina pieno di bottiglie di birra, mi dico che devo gettarle nella raccolta differenziata ma non lo faccio mai e il numero continua ad aumentare.
Perché bevo così tanto? La notte chiama l’alcol, bere è facile e necessario come respirare, alcuni trattengono il respiro, io no.
Molta gente beve per divertimento, qualcuno per farsi male, la maggior parte per dimenticare. Non siamo i soli. Da uno studio è emerso che i moscerini bevono per dimenticare, per superare il rifiuto della femmina che una volta fecondata non risponde degli stimoli sessuali maschili. Il settanta percento dei moscerini maschi rifiutati si dirigono verso cibi leggermente alcolici seguendo lo stimolo di una proteina del cervello che si forma in seguito alla delusione subita.
E’ come per noi umani che presa una delusione si vanno a fare una birra.
Il fatto è che allora non si tratta di un nostro modo di fare ma è chimica. E se l’istinto porta a comportarsi in alcuni modi vuol dire che non è del tutto sbagliato.
Bere non è la soluzione ma sicuramente aiuta. Quando ti fa male un dente prendi un antidolorifico, lo sai che la cura la trovi dal dentista ma l’antidolorifico ti aiuta. Ecco, l’alcol è l’antidolorifico per l’anima, per il cuore, per il male di vivere. La soluzione? Il tempo. Ma non è garantito che funzioni sempre. Alcuni usano le droghe, io preferisco l’alcol. Non sta a me dire se è giusto o sbagliato e sicuramente non sta agli altri dire se e come reagite alle vicissitudini sia sano o no.
Spesso ci diamo colpe che non abbiamo. Puntiamo il dito contro le fabbriche e contro il vicino di casa accusandolo di aver provocato l’effetto serra e poi uno studio inglese dichiara che la colpa è dei dinosauri che con i loro peti producevano 520 milioni di tonnellate l’anno di metano, causando un considerevole innalzamento della temperatura. Ad oggi sia naturalmente che artificialmente non si produce tutto questo metano.
Il clima del mondo è cambiato per le scureggie.
Chissà se l’universo intero è nato da una scureggia di Dio? Si spiegherebbero tante cose. Soprattutto di come va il mondo, la vita, l’umanità intera.
Siamo lo scarto, il rifiuto, l’inutilizzabile e da noi non potrà che nascere solo qualcosa di simile o più basso.
Odio tutti, odio me stesso, so che sono un problema per gli altri e per me.
Sono quello che vi intralcia la strada quando guidate, sono quello davanti a voi nella coda alla posta, sono quello che perde tempo alla cassa del supermercato, sono quello che rimane chiuso più di mezz’ora dal medico mentre voi aspettate malati tra i malati, sono quello con il volume alto della tv alle undici della sera quando voi cercate di dormire, sono quello che trova il parcheggio che cercavate voi.
Sono quello che non vorreste mai che i vostri figli diventino.