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Verdemare - Cronologia inversa di un andare
di Alba Gnazi
Pubblicato su SITO
La Vita Felice
Prezzo €
euro-
128pp.
ISBN
9788893462013
Una recensione di
Anna Maria Bonfiglio
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Nel recensire, orsono due anni, Luccicanze, prima raccolta poetica di Alba Gnazi, concludevo affermando che si trattava di una prova d’autore che “preludeva ad altri nuovi e migliori risultati”. Ed infatti è quello che risulta da questa sua nuova e articolata silloge che supera quel, seppur lieve, tono orfico che connotava la precedente raccolta. Il dettato poetico di Gnazi è ancora costituito da un linguaggio ricercato e da una forma tardo sperimentale, ma ha acquisito più scioltezza lessicale, padronanza del verso, ampio sguardo nell’elaborazione del vissuto, nonché la scaltrezza di alternare a testi di complessa e visionaria struttura (si veda la sezione Verdemare) e/o di specifici richiami letterari (si veda Quattro omaggi) a composizioni di luminosa visione della realtà e della consapevolezza del proprio ruolo all’interno di essa. La silloge si compone di tante brevi sezioni, ognuna delle quali si distingue per l’intrinseca identità che assomma in sé. Felice incipit è la prima sezione, Invernata toscana, i cui testi, secondo la mia lettura, sono i più luminosi e genuini, composizioni che ai lemmi usuali accostano la ricercatezza della parola originale per costituire simbolo o metafora: la nebbia fiotta; l’urlo apocope; sul dosso accappona la notte il batti-ali della civetta. In Cronologia inversa di un andare la forma dei testi è quella dell’epigramma: brevi composizioni che fulminano un istante, una sensazione, il percorso che ha preceduto l’attimo speciale. Più avanti la poesia si espande in testi più complessi, Verdemare è il poema che, celebrando la memoria della nonna, racconta l’evolversi di una bambina in adulta, attraversamento di un tempo che alla dolcezza infantile oppone la durezza e il travaglio della pubertà e dell’adolescenza. Non manca il richiamo alla maternità: Placentare è un testo costituito da due parti, due strofe completamente diverse nell’ordinamento formale, la prima costituita da versi brevi e da metrica discontinua, la seconda da versi perlopiù ipermetri. La poesia di Alba Gnazi è sempre convincente, possiede un’eleganza che è grazia, gioia nella lettura; ci invita a leggere e rileggere, esercizio utile e, aggiungerei, necessario, in special modo quando abbiamo la buona sorte di trovarci di fronte ad un testo dalle infinite possibili decodificazioni.
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