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Ho bruciato le tappe e mi sono scottato
di Pietro Campanile
Pubblicato su SITO
Anno
2006-
Edizioni Progetto Cultura
Prezzo €
10-
88pp.
ISBN
2147483647
Una recensione
di
Prof.Emilio Coccaro
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79.66%
Il fare un libro è men che niente, se il libro fatto non rifà la gente
Il panorama letterario nazionale, all’inizio del 2007, si è arricchito della presenza di un brillante e giovane scrittore: Pietro Campanile (omen nomen), interprete puntuale e intransigente dei vizi e dei tic della società odierna, di cui fa un quadro impietoso.
Più di una presenza, però, bisognerebbe parlare di un’irruzione, perché l’estroverso autore piomba con tutta la sua effervescente e pirotecnica ironia per sorprendere e spiazzare il lettore abituato, da sempre, a pagine noiose e a linguaggi obsoleti e scontati.
Gino e Michele (gli aforismi), l’allegra compagnia di Zelig (i nonsense), Paolo Rossi (i monologhi) ispirano Pietro che introduce un linguaggio impreziosito da una specialissima e feconda vena che riempie le pagine di battute ora sottili, a volte decisamente colorite, ma originali soprattutto nella traiettoria dello schizzo: su questo punto sorprende notevolmente, perché te lo aspetti da sinistra e invece spunta da destra, lo indovini dall’alto invece ti centra dal basso.
L’intelligenza è scatenata, intenta a creare effetti pirotecnici, che - bisogna ammetterlo – sorprendono, avvincono e talora addirittura abbagliano.
Con abilità consumata assembla tutto in un mix perfetto che presenta al lettore come un piatto gustoso e appetibile.
“Di che cosa parla questo libro?”
Parla di un giovane determinato che non si arrende alla mediocrità, che cerca disperatamente di emergere e, per questo, dà fuoco alla sua fervida fantasia e si “scotta”. Ma si tratta di una scottatura salutare: è curabile e aiuterà lo scrittore a disciplinare meglio la sua creatività irrefrenabile verso risultati ammirevoli.
Ecco alcuni scoppiettii:
… “se uno si prende una pausa di riflessione vuol dire che nel resto del tempo non riflette?”
… “il verbo drogarsi è irregolare, infatti al participio passato è sempre fatto”
… “sembra che quest’anno a Passaparola ci sia una letterina muta. Il suo nome è Acca”.
Per concludere due perle:
“Nella vita ci sono due possibilità: il genio sceglie la terza”
“Un sogno può rendere tutto possibile anche nella vita reale”
Aspettiamo Pietro alla prossima fatica.
Siamo certi che non ci lascerà delusi, perché una bella mente, quando non si getta via, regala sempre delle illuminazioni sorprendenti.
E se deciderà di farci riflettere gliene saremo grati.
Se poi lo farà con l’arma dell’ironia, ci farà pure sorridere.
E se infine – glielo auguriamo – non perderà la sua vena spumeggiante, ci farà anche divertire.(Per gentile concessione di Pietro Campanile)
Una recensione di Prof.Emilio Coccaro
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