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I fratelli mora in cartolina
di Barbara Menoni
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Editore Gazzetta di Parma
Una recensione di
Rino Tamani
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La mostra "I fratelli Mora in cartolina", da poco conclusasi nelle sale espositive della Reggia di Colorno, ha riscosso vivo interesse da parte della stampa e la partecipazione di un singolare numero di visitatori che hanno potuto vivere un momento di valorizzazione storico-culturale, nonché la riscoperta dell’opera artistica dei fratelli Dino (Colorno,1880-Nervi,1950), "pittore-decoratore-illustratore" e Luigi (Colorno,1886-1956), "I° paglista italiano".
La rassegna, suddivisa per tema, ha presentato un’esemplare collezione di circa 300 cartoline d’epoca raffiguranti – ad esclusione di quelle illustrate in originale – le opere dei Mora, anch’esse in parte esposte: disegni, acquerelli, oli su tela e rare composizioni in paglia di frumento di Firenze. L’esposizione è stata più volte riconosciuta meritevole di trovare una collocazione stabile.
L’omonimo catalogo, edito dalla TLC e già in vendita a Colorno, Parma, Firenze e New York, pubblica tutte le cartoline di collezione della famiglia: commemorative, storiche, religiose e paesaggistiche di numerose province, non solo del parmense, documentate da didascalie, studi e testimonianze di articoli di giornale del tempo.
Quattro importanti contributi introducono il volume. Stefano Gelati, Sindaco del Comune di Colorno, riconosce i fratelli Mora "testimoni del territorio e veri divulgatori del patrimonio artistico di Colorno". Gelati ricorda inoltre le numerose opere che Dino Mora ha lasciato "grazie anche alla collaborazione con lo storico dell’arte Glauco Lombardi", che arricchiscono la storia del paese.
Marzio Dall’Acqua, presidente dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma, definisce il libro "una vera e propria scoperta" ed intitola la sua presentazione "I fratelli Mora: racchiudere un mondo in un’immagine". Dall’Acqua approfondisce gli scopi e l’importanza della cartolina illustrata "nata presumibilmente in Italia nel 1895 in ricordo delle nozze del principe ereditario Vittorio Emanuele di Savoia con Elena Petrovich di Montenegro", definendo la campionatura delle cartoline di Dino "esemplare a farne di lui indubbiamente un maestro".
Angela Leandri, storica dell’arte e studiosa di cose locali, presenta "Dino Mora e Verdi". Inedita la rivelazione di come l’artista colornese affronta il grande Maestro, attraverso la proposta di opere mirate all’emblema e all’uomo, come pure il suo avvicinamento alle terre verdiane. Mora realizza infatti la scenografia per il sipario del teatro parrocchiale "Silvio Pellico" di Busseto. La relatrice ricorda l’amicizia e l’apprezzamento del noto studioso Lombardi, per Dino, testimoniate anche nella realizzazione della copertina e dei fregi dei primi numeri di "Aurea Parma", fondata nel 1912 da Lombardi e Melli. Da ultimo, Leandri sottolinea le numerose opere di soggetto religioso realizzate da Dino su richiesta degli uomini di chiesa "estimatori della sua arte, attirati da un linguaggio semplice ed innocente, di notevole impatto sul pubblico per la sua immediatezza comunicativa nell’uso di formule codificate dalla tradizione".
Barbara Menoni, curatrice della mostra ed autrice del catalogo – presentata da Angela Leandri, nel discorso d’inaugurazione alla mostra, come colei che "con puntiglio e serietà ha condotto le ricerche e lo studio dei documenti d’archivio di famiglia, portando alla luce la memoria dei due artisti" – accoglie il lettore con una frase che muove alla scoperta dei personaggi "Più vivo che mai rimarrà in me, profana d’arte, il più prezioso ed apprezzabile dei valori che i Mora hanno saputo trasmettere: un animo educato ai nobili sentimenti dell’amore, del vero e del bello"; strumento attraverso il quale Menoni ha fornito le più ampie biblio-biografie sinora compiute sugli artisti.
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