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Questioni d'onore. Storie di Cosa Nostra
di Antonino Genovese
Pubblicato su SITO
Anno
2005 -
Editore Ass. Culturale Il Foglio
Prezzo €
6 -
100 pp.
Una recensione
di
Simonetta De Bartolo
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“Questioni d’onore-Storie di Cosa Nostra” ci porta nella complessa realtà socio-psicologica della mafia, quasi attraverso una serie di fotogrammi in cui non mancano gli ingredienti principali di una lotta impari, tra bene e male, di modi e di mezzi con cui un potere delinquenziale occupa il vuoto lasciato dallo Stato.
Ma il piccolo, sempre e comunque interessante, affresco che ne vien fuori manca di una sceneggiatura che amalgami adeguatamente, e non giustapponga, ambientazioni esterne ed interne e curi i particolari materiali, socio-culturali e comportamentali. Forse volutamente l’autore ha dato un’impronta cronachistica, che, a volte, sa di verbalizzazione, al procedimento narrativo dei fatti, che nella sua stringatezza penalizza la vis tragica di personaggi e situazioni. Antonino Genovese ha operato una valida scelta di contenuti, sottolineando la voglia di alcuni di ribellarsi ad un mondo violento e delinquenziale, al perbenismo di facciata, all’omertà, dando forza al desiderio di giustizia, alle speranze di una società migliore non senza una morale e non senza chiari riferimenti letterari e cinematografici, ma, certamente, in uno stile privo di qualsiasi artificiosità, in cui trova il giusto posto un uso appropriato del dialetto siciliano.
La trama è ad intreccio semplice e le tre storie (le ultime due più brevi si richiamano alla prima più lunga) sono interconnesse, oltre che dalla tematica, dalla presa di coscienza che, individualistica, dapprima, in Marco Belli che “uno per tutti” si oppone alla mafia, diviene coscienza di tutti, “(ir)realtà (in)sperata”, nel racconto conclusivo, la cui narrazione, “volutamente ingenua” per Gordiano Lupi, rivela, in effetti, la sensibilità dell’autore verso problemi della Sicilia, ma anche dell’uomo in quanto tale, “Ma la vita a volte conduce verso una meta prestabilita, e allora diventiamo qualcosa di più di quello che ci saremmo mai aspettati, e ci imbattiamo in cose più grandi di noi, e troviamo il coraggio che non sapevamo di avere”.
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