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Il Predatore di anime in fuga
di Gianpiero Possieri
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Editore Foschi
Prezzo €
12-
344pp.
ISBN
9788889325360
Una recensione di
Cinzia Baldini
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Votanti:
5051
Media
79.68%
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Il Predatore di anime in fuga… già il titolo è una minaccia o forse visto il genere, una promessa. È un thriller psicologico perfetto, talmente intrigante e coinvolgente che spesso ho pensato: Gianfranco deve essere un genio del male! Ma a parte la battuta, la trama è originale e a mio avviso molto intelligente. Il serial killer e il suo cacciatore come dice l’autore sono le due facce della stessa medaglia, l’uno il male e l’altro il bene e sono sottolineati con tanta acutezza e bravura da far pensare che un intenso studio caratteriale e psicologico dei personaggi abbia preceduto la stesura del lavoro. Bella e particolare la scelta dei luoghi, non un’ovvia metropoli o i soliti paesaggi inglesi o americani, ma le nostre ondulate terre di Umbria e Toscana e persino un breve flash di San Marino. Un personaggio tutto yankee che, finalmente, si trasferisce da noi e devo dire che l’ambiente non ci sfigura affatto, grazie anche alle belle panoramiche che attraverso gli occhi e i ricordi di Jack, Gianpiero ci offre. La storia è singolare giocata sul filo dell’emotività, dell’insoddisfazione e dell’insofferenza giovanile, dei contrasti e delle incomprensioni generazionali e scorre avvincente fin dalle prime battute tanto che mi sono domandata subito dove Jack/Gianpiero sarebbe voluto andare a parare e poi è stato tutto un susseguirsi di emozioni, sensazioni e guizzi psicologici per giocare d’astuzia con i due protagonisti. In alcuni momenti ho dovuto mordere il freno per la rabbia, in altri mi sono persa in considerazioni che se non ci fossi stata condotta per mano dalle parole del libro non avrei mai fatto, e alla fine mi sono anche commossa, nonostante tutto!... E non vi dico in quali passaggi perché non è giusto svelare nulla in anticipo. Il romanzo va letto, assaporato, gustato, centellinato, solo così si riesce ad apprezzarne appieno il denso aroma che ne scaturisce, ed il sapore corposo che ti lascia a fine lettura, proprio come uno dei vini di quelle solari terre scelte dall’autore per ambientare il suo lavoro. Devo poi dare atto al nostro grande Gianpiero di come, nonostante le descrizioni cruente, gli ambienti particolari, le scene di atrocità, sia riuscito a farmi provare pena, dolore, orrore senza mai oltrepassare la soglia del raccapriccio fine a sé stesso, del compiacimento di soffermarsi su descrizioni aberranti. Non ha mai indugiato, la sua penna, sulla ridondanza dell’orrido, e pur non omettendo nulla (anche perché così esige la storia narrata) il suo tono e le sue parole, scelte con cura, quasi sostengono il lettore e lo aiutano a sopportare meglio ciò che legge. Un plauso anche per la scelte azzeccatissime delle caratteristiche peculiari servite a delineare e l’aspetto fisico e l’aspetto mentale di quella creatura infernale che è l’Uomo Invisibile, perchè altrimenti è così ben scolpito nella sua “insignificanza” da restare invisibile anche in questa recensione. Gianpiero spero che a questo romanzo ne seguano altri perché le tue potenzialità sono davvero notevoli e sarebbe davvero un peccato mettere a tacere un talento ed una fantasia così spiccati e ormai, chiaramente definiti.
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