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La strega di Portobello
di Paulo Coelho
Pubblicato su SITO


Anno 2007- Bompiani
Prezzo € 18,00- 269pp.
ISBN 9788845258886

Una recensione di Maria teresa Lombardo
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La strega di Portobello

Il racconto di P.Coelho inizia dall’ 11 novembre1997, un giorno cruciale per la protagonista del suo romanzo, Veronika ,una ragazza di 24 anni slovena, quindi giovane , con un buon lavoro in una biblioteca ,perché aveva scelto di morire proprio in quella data .Apparentemente la ragazza non ha nessuna buona ragione per la società per volere morire infatti non problemi; ha un lavoro, è giovane ,ha avuto dei fidanzati :è bella. Ma lei decide ugualmente di morire ingerendo una forte dose di sonniferi .Viene salvata in extremis e si risveglia nella clinica di Villette, temuta clinica di ricovero in quegli anni per i malati di mente perché era divenuto un luogo famoso per l’adozione di pratiche poco raccomandabili ed il simbolo bieco del capitalismo sloveno durante gli anni del comunismo,poiché bastava pagare per entrare e spesso venivano chiuse lì le persone che ad un certo punto divenivano “scomode” alle famiglie abbiente o allo Stato. Il libro affronta un argomento molto scottante e poco indagato dalla letteratura odierna ,perché scottante ,le cui cause sono sconosciute con poca volontà di risoluzione ; quello del disagio psicologico e della “depressione” in particolare. Poco approfondito da chi ha studiato Coelho stesso ;l’autore per scrivere questo libro si è ispirato ad un episodio molto toccante della sua vita , vissuta quando ancora adolescente , da come lui stesso scrive è stato rinchiuso dalla madre dicono alcuni o dal padre in un “asilo” per ben tre volte( nel 1965, 1966, 1967) nella Casa de Saudè a Rio de Janeiro, sia per il suo atteggiamento ribello ,indice di una sua presunta “diversità” o perchè aveva espresso la volontà di fare l’”artista”, cosa che non andava genio asuo padre che era un ingegnere. La profonda conoscenza del mondo dell’autore, frutto delle esperienze estreme e forti della sua vita come i ricoveri( ha subito l’elettroshock ) e l’incarcerazione ,perché considerato un ribelle si trovano nelle sagge parole di salvezza e riflessione su sé stessi nelle quali ci imbattiamo. Mostra al lettore, attraverso l’esperienza di Veronika l’esistenza di un mondo che in pochi conoscono e in pochi poi usciti da lì hanno la possibilità di raccontare; quello della vita a Villette e della gente che Veronika incontra ( alcuni personaggi dall’autore conosciuti realmente Mari( che soffriva di attacchi di panico)Zedka( una donna depressa) ed Edva. Alcuni di loro sono persone che lo scrittore ha conosciuto davvero in clinica. Lui stesso dice:" Ho scritto “Veronika decide di morire” in terza persona, usando la mia parte femminile perché sapevo non era la mia esperienza di internamento ad interessare i miei lettori, ma il rischio di essere diverso e l’orrore di essere uguale agli altri". E tutto il romanzo insiste sul concetto della “diversità” sulla distinzione da ciò che è “ normale e ciò che non lo è. E la scoperta più importante è che non c’è in assoluto qualcuno diverso dagli altri. Sono delle costruzioni che gli altri ci impongono. Noi non siamo ciò che gli altri ci dicono di essere ma ciò che siamo davvero .E l’ affermazione dell’importanza della libertà dell’individuo che ancora oggi non è una certezza poiché è facile divenire vittime di chi ha il potere. Veronika appena si sveglia viene a conoscenza dal Dottor Igor che il suo cuore è stato danneggiato dai barbiturici e che vivrà una settimana al massimo.. Ritrova la perduta voglia di vivere,sintomo della “malattia” della sua anima grazie ai disturbi provocategli dalle iniziazioni del dottore che le fanno capire assaporare la bellezza di scoprire ogni attimo della propria vita e di viverlo come fosse l’ultimo. . Sapendo che ha i giorni contati inizia a vivere come mai aveva fatto , con la prospettiva che ogni giorno è prezioso e di aspettare la morte. E perché si innamora . Igor era riuscito nel suo intento; aveva ridato a Veronika la voglia di vivere perché sapere di essere malata di cuore, somministrandole delle iniezioni di vetriolo che la facevano stare male le aveva fatto capire quanto importante e bella fosse la vita .Spesso nella società attuale contano le cose materiali e le apparenze e si perseguono solo perché piacciono agli altri e non a noi stessi; così non ricerchiamo tutte quelle cose poco importanti per gli altri ma necessarie per la nostra felicità . Ancora una volta Coelho ci istruisce sul potere salvifico dell’amore e quanto poco siamo padroni di noi stessi in quanto non si può “decidere di morire” perché solo di amare possiamo decidere. Lombardo Maria Teresa.


Una recensione di Maria teresa Lombardo



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