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Anno
2008 -
Ibiskos Risolo
Prezzo €
10.00 -
76 pp.
ISBN
8854604844
Una recensione
di
Alessandra Di gregorio
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Votanti:
3431 Media
79.59 %
Per Elisa è il romanzo di una giovanissima e talentuosa autrice italiana. Un romanzo svolto in forma diaristico-epistolare, tratteggiato con serena manifestazione di stati d'animo forti e contrastanti, linguisticamente elegante e tondo, sobrio e misurato, pregnante e delicato. Alessandra è la destinataria di un lungo messaggio d'amore amicale, un modo come un altro di rinverdire una memoria passata ed un ricordo schiacciato dagli anni e forse dalla dimenticanza stessa che si vuole avere delle cose tanto belle quanto dolorose di un tempo che non è più. Un excursus sentito e misurato di quella che fu la loro amicizia, di dove affondavano le lontane radici di quel rapporto di sorellanza intima e complessa, difficile da gestire, alle volte persino scomodo e dispettoso. Due donne a confronto. Due esistenze trascorse tutto sommato in fretta e l'imbarazzo della parola fine scritta a chiare lettere persino nel vocabolario più inconfessato di due anime vicine. Perché i rapporti umani sono tutti un po' così. L'adolescenza ci rende ebbri di una gioia di vivere che piano piano muta e diventa un neon appariscente che acceca senza però scaldare. Abbiamo tutti la sfacciataggine di crederci migliori perché di principi più liberali, saldi valori e proprietari di tante verità in tasca, però poi di fronte alla vita vera siamo troppo impreparati a reagire, e l'unica cosa che ci è possibile è quella di provare sin da subito l'oblio, come i più consumati tra i traditori della specie, che con la stessa rapidità con la quale si scagliarono contro la sorte avversa - più per ideale che per concreta esperienza - in tempi non sospetti, altrettanto in fretta si muoveranno in ritirata e quel che resterà alle loro spalle è unicamente l'elenco delle cose finite, patite, logorate e consumate, che non è possibile più ricominciare, guarire, rinnovare, ricucire. La penna della Mangani esplora aree privatissime con sapiente calma, e l'inchiostro si dosa bene anche laddove la prepotenza della lacrima incrina la voce e la mano tremolante della protagonista - resa incerta dagli anni, dagli acciacchi e dagli schiaffi del cuore - ha la forza e il coraggio d'indagarsi sino in fondo, nella rivisitazione di un'intera vita, senza vergognarsi mai di ciò che è stato, e con la triste consolazione d'aver avuto torto per la maggior parte del tempo e annuire adesso di fronte alla chiarezza del dato di fatto all'epoca mancante. Ogni angolo viene rivisitato e tutto appare meno opaco nonostante il tempo abbia causato più d'una grinza e sollevato più di un dubbio. Alessandra non c'è più e con lei anche la Giannini è lì lì per capitolare. La vita scorre troppo in fretta per poi cercare il bandolo di una matassa infeltrita e polverosa. Bisognerebbe vivere assecondando i moti del cuore, ma si fa presto a dondolarsi dietro un vetro di volta in volta più spesso e una faccia amica fa tanto presto a comparire che a sfiorire ed uscire dalla nostra orbita silenziosa. Un romanzo toccante, dove il tessuto è costellato - anche linguisticamente - di un dettato importante e ponderato, e la forza della memoria e del rimpianto ci disegna due donne straordinarie intrappolate in un destino ahi noi eccezionalmente ordinario.
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