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Rossovermiglio
di Benedetta Cibrario
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Feltrinelli
Prezzo €
7,50-
213pp.
ISBN
8807017342
Una recensione di
Katia Ciarrocchi
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UN SOLO VOTO AMMESSO Riprova tra 24 ore
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Votanti:
8870
Media
80.09%
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"Il movimento oscillante della memoria è diventato sempre più ampio, finché non sono più stata capace di arginare un fiume di parole che facevano rissa per uscire, per spiegarsi ciascuna all'aria, al sole, come tanti pezzetti di carta - brandelli di lettere che non sono mai arrivate, o più probabilmente non sono mai state scritte -, parole che s'allargano come le ali degli uccelli di passo quando arriva l'ora di tornare".
Resto sempre molto perplessa dinanzi ai premi Campiello o Strega, ma ammetto che dovremmo (per chi come me è agnostico sulla letteratura contemporanea), superare lo scetticismo e gli inevitabili luoghi comuni e aprirci al fatto che, forse, la letteratura contemporanea non è fatta solo di libri mediocri, o di spietate corse alla pubblicazione, ma è anche di libri meritevoli di fiducia. Vincitore del premio Campiello 2008 "Rossovermiglio" di Benedetta Cibrario è una storia di profonda solitudine, la solitudine di una donna che si racconta consapevole che nonostante la sua ribellione resta sempre un passo indietro rispetto ai suoi desideri, alle sue attese e speranze. L'infelicità di un matrimonio combinato da una famiglia "ingabbiata" dentro il rigore dell'aristocrazia, l'avventura di una relazione con un uomo enigmatico e affascinante e la decisione di ricominciare da sola in una proprietà in disarmo della campagna senese lasciatagli in eredità dal fratello. Intorno, la bufera della Seconda guerra mondiale, la caduta del fascismo. Il desiderio di rinascita di un intero paese coincide con la trasformazione della fattoria in un'azienda vinicola di successo, ma non siamo mai abbastanza forti da dare un taglio netto al nostro passato perché ci portiamo dentro i suoi retaggi, " Ogni tanto le decisioni bisogna prenderle e lasciare che accada quel che deve accadere" e ci vuole tutta una vita per comprendere che il confine tra realtà e apparenza, torto o ragione, verità è menzogna è talmente sottile da essere impercettibile, la protagonista concreta solo alla fine che la sua, di vita, è stata tutta una menzogna. Ho trovato molto belle le descrizioni di una Torino che si sta "sviluppando", l'ambiente incerto dell'industria che fiorisce piano piano imponendosi sempre più; meno incisive le descrizioni della campagna toscana, non si riesce a percepire i colori e le sfumature che oltretutto le appartengono. Certo non si può definire un "capolavoro", un vocabolo che userei per ben pochi scrittori attuali, ma ha una sua grazia stilistica, una narrazione semplice ma non banale, o almeno si distingue nel nugolo di nullità. Un libro che mi ha affascinato.
L'AUTORE: Benedetta Cibrario è nata a Firenze. È cresciuta a Torino ed è vissuta a lungo in Inghilterra, ma la sua vera residenza, per dedizione e amore della terra, è la Toscana.
Una recensione di Katia Ciarrocchi
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