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L' erede del templare
di Jan Guillou
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
TEA
Prezzo €
8,60-
437pp.
ISBN
9788850212859
Una recensione di
Emanuela Ferrari
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Votanti:
10055
Media
79.55%
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Un romanzo avvincente e ben strutturato nasce dalla penna di Jan Guillou. L’erede del templare è ambientato nel periodo delle crociate, ripercorre la storia e le tradizioni dell’ordine dei templari. Il personaggio cardine della storia è il giovane Birger che riuscirà a diventare il mitico Jarl trascorrendo una vita intera tra battaglie e scontri di ogni genere, pur appartenendo alla famiglia Magnusson, ricordata per le gesta del nonno Arn, che trascorse oltre due decenni in Terrasanta. Il giovane Folkung diventerà uno dei migliori guerrieri a cavallo del nord, con il suo amato cavallo Ibrahim, mantenendo il prestigio del nome del padre Magnus Maneskold, divenuto difensore della Corona. La vicenda si snoda tra duelli, scontri, assedi, occupazioni territoriali e battaglie in campo, dove numerosi uomini valorosi perdono la vita per difendere le loro posizioni e ideali. In questo ambiente di forza e sangue versato emerge la figura di Birger che mai avrebbe pensato di diventare un comandante tanto abile da scontrarsi anche con un nuovo ordine cavalleresco, localizzato nella zona della Curlandia e fondato dal Papa Innocenzo III, denominato appunto i Cavalieri Portaspada, molto simile a quello dei Templari e con la tessa regola: “quando estrai la spada non chiederti chi uccidere, ma chi risparmiare”. Inoltre, Birger diventa un abile oratore, molto convincente. Il pubblico rimane in silenzio davanti alle sue parole; è anche un agile condottiero. La prima abilità dipendeva dal nonno e la seconda dall’erudizione acquisita dai monaci; la spada e le parole erano le armi vincenti del giovane. La sua stirpe doveva mantenere il potere dell’esercito e la carica di Jarl. Tra i personaggi che lo circondano si ricorda: la madre Ingrid Ylva, una donna molto stratega, che sapeva prevedere le mosse dei potenti, poi la donna amata, Sigry, che non può sposare per motivi dinastici e di potere, e il fratello Karl, un cristiano puro di cuore, come lo definiva lo stesso Birger, ucciso da un gruppo di crudeli saccheggiatori. Le grandi gesta compiute da Birger e dalla sua dinastia permettono di mantenere uniti i regni dei Gotar e quelli degli Svear, fondamentali per gettare le basi del moderno regno di Svezia.
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