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Rose rampicanti. Appunti di viaggio nelle terre dei trovatori
di Ezra Pound
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Via del vento Edizioni
Prezzo €
4-
35pp.
ISBN
9788862260145
Una recensione di
Katia Piccinini
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Media
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Esce tra gli “inediti e rari del Novecento” di Ocra gialla questo taccuino, preziosissimo, di Ezra Pound. Dice di rose che risalgono i tempi, di canzoni e poeti, di passi, gli stessi che divennero il metro con cui Mandelstam, fine amante di Dante, in quel mirabolante testo dell'estate del '33, ne misurò la poesia e la vita. Ha 27 anni il poeta della tragedia dei Canti pisani quando vuole toccare e sapere i luoghi di scaturigine della sua poesia moderna, la poesia provenzale: mille kilometri in poche settimane nelle terre dei trovatori “e camminando per queste strade ho scoperto molta più intensità in certi versi & stanze di quanto mi sarei aspettato”. Un andare verso quella metrica originaria, quel verso risonante di grazia e spontaneo, fresco e vivo come la Dronne che corre piena di gigli d'acqua, un “camminare [che] era come un ritorno casa, quasi un'attesa”. Un viaggio à rebours nella ispirazione cercando di fuggire la malinconia della bellezza quando pare suggerire che tutto è perduto; un viaggio verso l'antica esperienza dei trovatori: l'aria, la pioggia, il freddo per poesia: “qui la Poesia non è davvero una faccenda artistica, ma parte della vita stessa”. All'ombra delle città di Aubeterre con cui le nuvole hanno preso confidenza, di Riberàc, di Hautefort e di Narbonne dove il sole è custodito nelle nuvole “come una lanterna di carta rosa”, di Arles “nell'impressione di una allegria irresponsabile, qualcosa di essenziale” dove le facce sono propense e, come le pietre, distillano la memoria dei tempi, qui e solo qui dove “la canzone è al suo posto”, Pound trova, e fonda per sempre in se stesso, la dimensione del piacere puro e non intellettuale, del desiderare che non potrà mai essere né parco né mediocre pena una stretta al cuore e che, con le stelle di Beaucaire sopra di lui, gli farà scrivere che “la vita nonostante tutti i suoi dannati imbrogli & intrighi vale la candela”.
Una recensione di Katia Piccinini
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