Ho acquistato questo thriller per la frase riportata in copertina: “Siamo state rinchiuse insieme. Ci siamo aiutate. Ci siamo odiate. Abbiamo lottato per sopravvivere. Ma sopravvivere non è abbastanza”.
Il libro ha come punto d’inizio una storia vissuta di prigionia di 4 ragazze, di cui una deceduta; a distanza di dieci anni dall’accaduto. Tutto viene rimesso in gioco quando si viene a conoscenza che il rapitore, Jack Derber, sta per essere rilasciato.
Sarah, la protagonista del romanzo, soffre di agorafobia in seguito al rapimento e alle torture che Derber le ha inferto per oltre mille giorni.
La notizia la scuote e tutto torna a galla: lei e la sua amica Jennifer, così prudenti, tanto da avere stilato una lista delle cose pericolose da non fare; vengono rapite e tenute segregate nella cantina del professor Derber. Jennifer viene uccisa, dopo essere stata tenuta chiusa per molto tempo in una cassa di legno.
Sarah si trova a condividere la prigionia con altre due ragazze, fino alla sua fuga e alla liberazione.
Dopo dieci anni tutto le si ripresenta ferocemente alla mente e comincia a comprendere che potrà chiudere veramente il caso solo quando avrà trovato il cadavere della sua amica.
Ricontatta le altre due ragazze, loro malgrado compagne di sventura. La più malridotta è lei, Sarah, ma anche le altre due portano dentro i segni indelebili della violenza.
Cominciano a indagare per conto loro, contattando tutte le persone che avevano avuto a che fare col professore: se trovano il cadavere di Jennifer, non sarà più solo condannato per rapimento, ma per omicidio e verrà così assicurato alla giustizia.
Verso la fine del libro una sorpresa che mi lascia davvero stupita: una lettera dell’editore che ha pubblicato il libro. Avverte che si è a un passo dalla verità, se già si ha compreso, non si esiti e si proceda per confrontare le proprie teorie. Se, invece, ancora non si è compreso, si abbia il coraggio di andare avanti per scoprire cosa succede “dopo”. E, come ultimo avvertimento: in ogni caso, aprendo le ultime pagine accetti implicitamente un impegno: non rivelare mai a nessuno il finale!
Le ultime pagine sono chiuse e vanno strappate per liberarle le une dalle altre e venire a conoscenza della verità. Ho avuto così modo di vedere naufragare la mia ipotesi!
Una trovata davvero geniale!
Ovviamente mantengo la mia promessa e non svelerò il finale!
Consiglio il libro, il suo impianto narrativo e il metodo di scrittura asciutto e adeguato alle situazioni raccontate.