Un romanzo storico ben documentato. Lo scrittore ci propone personaggi direttamente ispirati a persone realmente vissute nell’ XIII secolo, dicendo che oltre metà di questi personaggi interpreta se stessa.
“Il diavolo nella cattedrale” ha vinto il Premio Bancarella nel 2007, ed è descritto dal Reinische Post in questo modo: “Un romanzo che affascina per il suo sapore storico e per le descrizioni autentiche della vita quotidiana di quei tempi. Con un linguaggio robusto, ma anche con sensibilità. F. S. intreccia il suo mistero con la giusta misura di arguzia e ruvidità”.
Ed infatti, leggendolo, non si può non rendersi conto di come il giallo si mescoli sapientemente con le note storiche (che non interrompono la lettura, ma ne ampliano il senso) e con le accurate descrizioni dell'epoca in cui è ambientata la storia.
Nè si può evitare di affezionarsi ai personaggi, seguendoli nella storia che si snoda fra le vie di Colonia, sperando che non accada loro nulla di male.
Jacop, un senzatetto chiamato la volpe per il rosso intenso della sua capigliatura, una sera si trova a rubare delle mele nel posto sbagliato. Dall’albero sul quale è nascosto assiste all’omicidio di Gerhard il mastro costruttore del duomo.
All’inizio, avendo visto solo un’ombra spingere il pover’uomo nel vuoto, pensa che sia stato il diavolo in persona ad ucciderlo! Ben presto, però, scoprirà che si tratta di un uomo in carne ossa, ma con l’anima nera come quella del diavolo stesso!
Infatti, l’uccisore è un sicario, assoldato da un gruppo di nobili che congiurano contro la chiesa.
Jacop, visto dall’omicida, è costretto a fuggire, dato che l’omicidio di Gerhard, nelle intenzioni dei mandanti, avrebbe dovuto sembrare un incidente. Alla fine, troverà rifugio presso la casa di un medico e della sua famiglia, e sarà proprio con il loro aiuto che inizierà a svelare il mistero in cui, suo malgrado, si è trovato coinvolto.
Un buon libro, intelligente e ben costruito.