Brown è sempre Brown, e così la sua scrittura: convincente, semplice, veloce, coinvolgente.
Crypto come La verità del ghiaccio, è un techno-thriller e, come scrive Il Giornale “gli ingredienti ci sono tutti: violenza, passo veloce, false identità. Una storia che cattura fin dalle prime pagine”.
Susan Fletcher è una crittologa della NSA (National Security Agency) di Washington. nel suo ufficio passano milioni di codici segreti da tradurre per poter difendere la nazione.
Da qualche anno l’NSA si è dotato di un super computer che in pochi attimi riesce a decrittare qualsiasi codice, ma, una domenica, il comandante Strathmore chiama d’urgenza la sua collaboratrice: il super computer è blocato da sedici ore sullo stesso codice.
Brown usa un metodo di scrittura incompleto, cioè, ad ogni fine capitolo, capitoli che sono peraltro brevissimi, lascia qualcosa d’incompleto che non verrà ripreso subito dopo, ma magari due o tre capitoli dopo. Una tecnica interessante che incuriosisce il lettore e, in un certo senso, lo obbliga a proseguire nella letura.
Ovviamente, in Crypto non tutti sono chi dicono di essere; segreti, menzogne, coperture si mescolano fra di loro fino all’ultima pagina. Certo è che tutti sono contro Ensei Tankado il responsabile della distruzione del super computer.
Una corsa contro al tempo per salvare i dati segreti della nazione.
Per gli amanti del genere, un romanzo appassionante.