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Il libro dei Baltimore
di Joël Dicker
Pubblicato su SITO
Anno
2018-
La nave di Teseo
Prezzo €
14,50-
587pp.
ISBN
9788893445511
Una recensione di
Miriam Ballerini |
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Votanti:
16690
Media
80.07%
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Questo è il terzo libro di Joël Dicker che leggo, e il suo stile inconfondibile, già apprezzato nei due romanzi precedenti, si ritrova anche qui. Sebbene mi sia piaciuto un po’ meno rispetto agli altri, rimane un’opera di grande qualità. Dicker scrive come se componesse un puzzle: dispone le tessere sul tavolo e, pagina dopo pagina, le incastra con maestria, creando un disegno sempre più chiaro.La narrazione alterna presente e passato, intrecciando le storie dei protagonisti fino a comporre una catena completa, che si rivela pienamente solo alla fine. Al centro del racconto c’è Marcus Goldman, già protagonista del primo romanzo di Dicker, La verità sul caso Harry Quebert. Marcus, uno scrittore di successo, sta per iniziare un nuovo progetto, ma il destino, come spesso accade, sconvolge i suoi piani. Nella sua vita riappare Alexandra, l’amore di sempre, e da quel momento la narrazione si dipana tra i ricordi, scavando nel passato di Marcus, della sua famiglia e di quella dello zio.Il romanzo ripercorre l’infanzia di Marcus e dei suoi cugini, un gruppo affiatato che, da tre, diventa quattro con l’arrivo di Alexandra, formando una “gang” unita da un’amicizia profonda. È la storia di due famiglie, ma anche di un legame intenso, segnato dall’amore che Marcus e i suoi cugini provavano per Alexandra. Eppure, solo Marcus riesce a conquistarla, dando vita a una storia d’amore esclusiva. Tra le righe, però, aleggia una “Tragedia” – scritta con la T maiuscola, quasi a sottolinearne il peso – che incombe su di loro. Il romanzo è un viaggio per comprenderne la natura e per affrontare la verità, sempre sfuggente, mai afferrata del tutto, fino al momento in cui Marcus decide di guardarla negli occhi.Questo libro è complesso nella sua costruzione, ma si legge con sorprendente facilità. Dicker riesce a intrecciare passato e presente, emozioni e misteri, in un racconto che cattura e non lascia indifferenti, pur non raggiungendo, per me, l’intensità dei suoi lavori precedenti.
Una recensione di Miriam Ballerini
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