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Romy Schneider
di Tania Ianni
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Romy Schneider

Era la notte del 29 maggio 1982, quando a Parigi una delle attrici tedesche più famose  moriva.

Per il pubblico italiano il suo volto è legato a quello di Christine, nel film del 1958 con Alain Delon " L'amante pura", tratto dal testo teatrale di Schnitzler, film che diede inizio alla sua love story con l'attore francese;  al personaggio di Leni nel film tratto dal romanzo di Kafka " Il processo", (1962), diretto da Orson Welles;  al ruolo della regina Vittoria in " La giovane regina Vittoria", girato nel 1954,ma soprattutto al ruolo della imperatrice d'Austria,  Elisabetta , in 4 film: la trilogia di Sissi, realizzata tra il 1955 ed il 1957, con la regia di Ernst Marischka, e  Ludwig II, nel 1972, diretta da Luchino Visconti.

Mi riferisco a Romy Schneider.

Rosemarie Magdalene Albach-Retty - questo era il suo vero nome - nasce  a Vienna il 23 settembre 1938; i suoi genitori, Magda Schneider e Wolf Albach-Retty , sono due attori. In quanto parte del Reich tedesco, ha la cittadinanza tedesca. Per via del lavoro dei genitori, che  li spinge a stare molto tempo lontano da casa, la piccola Romy cresce con i nonni materni a Schönau am Königssee, nella casa di campagna dei  nonni materni detta "Mariengrund". Lo scoppio della Seconda  Guerra Mondiale, che non turba la infanzia serena della piccola Romy.  Nel 1941 nasce suo fratello Wolfi.

Nel settembre 1945 i suoi genitori si separano e nel 1949 Romy viene  fatta entrare nel collegio femminile di Goldenstein, vicino a Salisburgo, in cui mostra la sua vena artistica nel disegno e nella pittura di piatti di legno.  Inoltre vengono allestiti spettacoli teatrali dalle alunne del collegio in cui recita anche la giovane Romy , che fa parte anche del coro del collegio come voce solista.

Dal giorno del suo tredicesimo compleanno, il 23 settembre 1951, Romy inizia a tenere un diario, cui da il nome di "Peggy", cui affida i propri pensieri, sentimenti, e i propri sogni , vi riporta le sue esperienze e inserisce i suoi commenti.

Il 12 luglio del 1953 finisce il periodo del suo internato nel collegio di Goldenstein e ottiene la " piccola maturità".

Tre giorni dopo , Romy va a Monaco , su invito di sua madre, per conoscere il regista Hans Deppe, che sta cercando una giovane ragazza da affiancare a Magda Schneider nel film che sta per girare  " Quando il lilla bianco fiorisce di nuovo" , la cui sceneggiatura è tratta da una novella di Fritz Rotter. Ma per fare il provino deve andare a Berlino, dove arriva allo inizio del settembre 1953, negli studi della Ufa. Ottiene la parte di Evchen Forster.

L'anno dopo gira " Fuochi d'artificio" per la regia di Kurt Hoffmann, e   " La giovane regina Vittoria ",di Ernst Marischka, in cui recita anche sua madre.

Il film sulla regina Vittoria e sul suo incontro con il principe Alberto Coburgo è il primo dei film in costume che la Schneider interpreta, e il primo dei film per la regia di Ernst Marischka. Il film viene girato a Vienna.

Il 1955 lavora in due film di Ernst Marischka: " 4° Fanteria" e il primo film della trilogia sulla imperatrice Elisabetta di Baviera dal titolo " La principessa Sissi" ; in entrambi lavora di nuovo con sua madre. Ad interpretare  il ruolo di Francesco Giuseppe Karl Heinz Böhm. Nello stesso anno recita in " L'ultimo uomo " di Harald Braun, con Hans Albers come protagonista maschile.

Il ruolo di Sissi le da grande popolarità, prima in Gemania e poi negli altri Paesi e le fa ottenere nel 1957 il premio Bambi e il premio Bravo Otto in bronzo, seguito lo anno successivo , il 1958, da quello di oro, e nel 1959  da quello di argento.

La idea di realizzare un seguito della "principessa Sissi" non piace molto a Romy Schneider, ma alla fine desiste e accetta di girare  il film" Sissi, la giovane imperatrice", con lo stesso regista, lo stesso attore nella parte dello imperatore Franz Joseph.  E' il 1956 e nello stesso anno gira  "Kitty " di Alfred Weidenmann e "Le avventure di Robinson " di Josef von Baky, in cui interpreta il ruolo di una ragazza cenciosa con le trecce, ben diversa da quelli ricoperti fino a quel momento. A fianco a lei sua madre Magda.e  Horst Buchholz.

Lavorare con sua madre rafforza il legame che la unisce a  lei, dalla cui esperienza di attrice  cerca di trarre profitto per costruire la propria.

In virtù del suo lavoro, deve partecipare ai balli o feste, e i giornalisti e i fotografi iniziano a concentrare la propria attenzione su di lei e sulla sua vita.

Tra il febbraio ed il marzo 1957 intraprende un viaggio in India e Ceylon con una piccola comitiva di cui fanno parte sua madre ed  il patrigno Hans-Herbert Blatzheim: visita gli studi cinematografici di Bombay, Benares coi suoi templi ,  Colombo.

Nel 1957 gira "  Un amore a Parigi " con Helmut Käutner come regista, e  con Alfred Weidenmann  il film dal titolo " Scampolo" , girato sulla isola di Ischia a partire dalla fine del 1957.

Nello stesso anno interpreta di nuovo il ruolo di Sissi nel  terzo capitolo della trilogia sulla imperatrice Elisabetta di Austria ," Destino di una imperatrice".

L'inizio del 1958 , tra il 13 gennaio ed il 5 febbraio, Romy si reca negli USA, precisamente a New York e Hollywood,  con sua madre per la prima americana del film " La giovane regina Vittoria" , distribuito oltreoceano da Walt Disney col titolo di " The Story of Vicky"( "La storia di Vittoria"). A New York Romy compare in trasmissioni televisive e radiofoniche, da tante interviste, mentre a Hollywood visita gli Studios, e incontra tra gli altri Sofia Loren.

Nel frattempo cresce in Romy il desiderio di indipendenza, sia personale che professionale. Personale perché desidera essere autonoma rispetto alla sua famiglia, e professionale perché il successo del suo personaggio di Sissi  la rende prigioniera di quel ruolo: gli spettatori vedono  in lei "la Lisa di Possenhofen", che è diventata imperatrice di Austria, i copioni che le si offrono  sono  di personaggi simili a quello che la ha  resa famosa, ed avverte  il bisogno di evolversi artisticamente, con personaggi più complessi , meno romantici di Sissi.

Entra nella sua vita Alain Delon. Con lui deve  girare col regista francese Pierre Gaspard Huit  il film " L'amante pura ".

Nel  primo incontro dei due attori, allo aeroporto francese di Parigi alla presenza di fotografi  che scattano loro foto, non si trovano molto simpatici e  durante le riprese del film i due non fanno  che litigare, e Jean-Claude Brialy, che fa  parte del cast, di continuo è impegnato a fare da paciere tra i due.

Le riprese esterne del film invece si svolgono  a Vienna: concluse le quali lei lo accompagna allo aeroporto. Il giorno dopo Romy , invece di prendere lo aereo per Colonia, ne prende uno per Parigi.

La fuga a Parigi per raggiungere Alain le ha  permesso di spezzare il filo che la lega alla sua famiglia. Dopo uno scambio di lettere e telefonate tra la famiglia e Romy, il patrigno  decide di organizzare una festa di fidanzamento tra i due attori, che avviene il 22 marzo del 1959 a Lugano.

Nel primo periodo trascorso a Parigi Romy impara il francese, trova nuovi amici e gira tre film: "Katja, regina senza corona", " Sissi, la favorita dello zar", e "Angelica ragazza jet". In seguito la sua attività lavorativa ha un periodo di fermo: in Germania era una star, in Francia non è ancora conosciuta come attrice, ma solo come la compagna di Alain Delon, che in quel periodo passa da un ruolo ad un altro.

Se allo esordio di " L'amante pura", la Schneider è una attrice famosa mentre Delon muove i suoi primi passi nel mondo del cinema, ora Delon è famoso mentre la sua carriera di attrice sembra essere ferma.

 Durante l'estate 1960, la Schneider visita Delon a Ischia, dove sta girando "Pieno sole" con la regia di René Clement: quel fine settimana cambia la vita della attrice tedesca.

Delon le parla di un soggetto su cui il regista italiano Luchino Visconti sta lavorando e la invita a conoscerlo. Lei si rifiuta e torna a Parigi.

Dopo aver girato le scene esterne del film , Delon va a Roma e da lì, via telefono, esorta Romy Schneider a raggiungerlo per conoscere Visconti. L' incontro con la attrice avviene nella casa del regista sulla via Salaria.

Il progetto che Visconti vuole realizzare è lo spettacolo teatrale " Peccato, che sia una puttana" di John Ford ed il regista vuole la Schneider come protagonista femminile, accanto a Delon. In un primo momento la attrice cerca di dissuadere il regista dalla sua idea, considerando la scelta di lei come protagonista una assurdità, perché non ha  mai fatto teatro , e  avrebbe dovuto recitare in francese, in una opera teatrale inglese e essere diretta da un regista italiano.

A Parigi, per il suo ruolo teatrale , deve prendere lezioni di fonetica e dizione. Magda stessa, saputo del ruolo teatrale della figlia, si mostra perplessa sul fatto che il debutto teatrale di sua figlia possa essere un successo, per la sua inesperienza in fatto  teatrale e anche perché il debutto deve  avvenire non in un teatro di provincia, ma nel Théâtre di Parigi. Gli unici a credere nel talento teatrale di Romy Schneider sono Visconti e Delon , che ha impiegato il proprio denaro per la realizzazione di questo lavoro teatrale. 

Romy sente dentro di sé la responsabilità della eredità artistica: sua nonna era stata attrice teatrale ed attori erano i suoi genitori ed è convinta che sia il palcoscenico il vero banco di prova per un vero attore.

Dopo molte prove, riesce a calarsi nel personaggio di Annabelle: è un vero e proprio momento  di scoperta della sua vocazione di attrice teatrale. Durante le tre rappresentazioni della opera , davanti ad un pubblico di artisti e scrittori, tutto va bene, poi alla fine della prova generale si sente male:  un attacco di appendicite, che costringe alla revoca della prima dello spettacolo in radio e televisione. 

La prima viene spostata al 29 marzo 1961: tra il pubblico vi sono  Anna Magnani, Ingrid Bergmann, e molti registi e attori francesi ed anche  Magda Schneider e Wolfi, il fratello di Romy .

Per Romy è un successo il suo primo personaggio teatrale. Ci sono  120 rappresentazioni dello spettacolo e le vengono offerti nuovi ruoli provenienti dalla Gemania, che lei rifiuta perché simili al personaggio di Sissi.,  da cui è artisticamente lontana ora, dopo aver ricoperto il suo primo ruolo sul palcoscenico. 

In seguito, con lo stesso regista, Romy interpreta uno degli episodi del film " Boccaccio'70" dal titolo " Il lavoro".

Mentre è in tournée con lo spettacolo teatrale " Il gabbiano" dalla opera di Anton Tschechow, con la regia di Sacha Pitoëff,  nel 1962, le viene proposto il ruolo di Leni nel film " Il processo", diretto da Orson Welles: nel cast anche Antony Perkins nel ruolo del protagonista Jopseph K., Elsa Martinelli, e lo stesso Orson Welles nei panni del pubblico ministero; è proprio Romy , durante le prove, a suggerire a Welles , di ricoprire lui quel ruolo. Per la sua interpretazione nel fim di Orson Welles Romy riceve la Stella di Cristallo come miglior interprete straniera.

Nel 1963 gira in America a fianco di Jack Lemmon." Scusa, me lo presti tuo marito" con la regia di David Swift , il suo primo film hollywoodiano, che fu un grosso successo e le aprì il mercato americano, e " Il cardinale" per la regia di Otto Preminger in cui recitano tra gli altri   suo padre, lo attore Wolf Albach-Retty , e Raf Vallone. Questa interpretazione le vale la nomination per il Golden Globe come migliore interprete femminile.

Tra lo autunno del 1963 e lo autunno del 1964  avviene la fine della sua storia di amore con Delon. Romy è triste e distrutta,  i suoi progetti lavorativi di questo periodo falliscono, vorrebbe tornare a recitare a teatro.

Nel 1965 si reca al Festival di Salisburgo ,e poi torna a casa a Berchtesgaden: qui il 2 aprile conosce Harry Meyen, attore e regista, che ha 14 anni in più di lei ed ha origine ebraica e si sposano il 15 luglio 1966. Romy lascia Parigi e si trasferisce a Berlino.

Meyen le da sicurezza, si sente calma e non si sente vuota nei periodi in cui non ha ruoli da interpretare.  Dal loro matrimonio  nasce David , il 3 dicembre 1966.

Romy vive la tranquillità della maternità e della vita coniugale e familiare.

Nel febbraio 1967 suo padre , lo attore Wolf Albach-Retty  muore in seguito a due infarti.

Avverte il desiderio di tornare a lavorare, ed il suo ritorno al cinema avviene  nel 1968 col  film di Dick Clement "L'incredibile affare Kopcenko", girato  a Londra mentre   Harry Meyen e il loro figlio David assistono alle riprese. In seguito grazie ad Alain Delon ottiene una parte nel film " La piscina", di Jacques Deray, in cui recita anche lo attore francese.  

Il lavorare insieme a Delon da adito alla stampa di fare ipotesi su un ipotetico ritorno di fiamma tra i due.

Dopo il film con Delon, interpreta ben sei pellicole nei successivi diciotto mesi: "Uccidi, uccidi ma con dolcezza", di John Newland, girato a Londra ; " L'amante " di Claude Sautet con Michel Piccoli, e Lea Massari, " La Califfa", per la regia di Alberto Bevilacqua, dal romanzo dello scrittore parmense, con la presenza nel cast di Ugo Tognazzi; " Il commissario Pellissier" , diretta di nuovo da Claude Sautet, con Michel Piccoli come protagonista maschile; "L'assassino di Trotsky", diretta da Joseph Losey e con a fianco Alian Delon , Richard Burton e Giorgio Albertazzi.

Nel 1972 lavora di nuovo con Luchino Visconti, e interpreta di nuovo la imperatrice Elisabetta di Baviera in "Ludwig II", a fianco di Helmut Berger e Silvana Mangano; poi un altro film con Claude Sautet " E' simpatico, ma gli romperei il muso" a fianco di Yves Montand.

Nel 1971 riceve il Bravo Otto di argento e lo anno successivo quello di bronzo.

Il 1973 la vede protagonista del film tratto dal romanzo " Il treno " di Georges Simenon, " Noi due senza domani ", per la regia di Pierre Granier-Deferre e in cui recita al fianco di Jean-Louis Trintignant. Nel giugno dello stesso anno avviene la separazione dal marito Harry Meyen, e si trasferisce in Francia, per iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Recita in " Male d'amore ", diretta da Jean-Claude Brialy e a fianco di Nino Castelnuovo, e in "Il montone infuriato " , per la regia di Michel Deville , a fianco di Jean-Louis Trintignant, Jean Pierre Cassel, e Florinda Bolkan.

Tra la fine del 1973 ed il 1974 interpreta " Trio infernale" di Francis Girod, con Michel Piccoli. In seguito, diretta da Andrzej Zulawski, interpreta la protagonista di "L'importante è amare" con Fabio Testi e Klaus Kinski e "Gli innocenti dalle mani sporche " di Claude Chabrol, con Rod Steiger nel ruolo del protagonista maschile. 

Nello aprile 1975 inizia a girare "Frau Marlene", diretto da Robert Enrico: interpretare il ruolo di Clara in questo film la colpisce molto (è la storia di una madre e una figlia uccise dai soldati delle SS, nel 1944).

Il 1975 le regala un nuovo amore, quello per il suo segretario Daniel Biasini, di nove anni più giovane. Dopo la dichiarazione del divorzio da Meyen lo 8 luglio del 1975, Romy può sposare  Daniel Biasini il 18 dicembre di quello anno. Desidera un secondo figlio, e scopre di essere incinta alla fine di quello anno. Ma un incidente di auto allo inizio del 1976 le fa perdere il bambino. Lavora in " Una donna alla finestra", diretta da Pierre Granier-Deferre. Nello autunno 1976 lavora a Berlino nel film tratto dal romanzo di Heinrich Böll " Foto di gruppo con signora".diretta da Aleksander Petrovic., nel ruolo di Leni, in una storia di amore ambientata nella Gemania tra il 1936 ed il 1972.

Il 1976 riceve il César come migliore interprete femminile per " L'importante è amare", di Andrzej Zulawski e per " Frau Marlene".

Il desiderio di avere  un secondo figlio si realizza il 21 luglio del 1977, con la nascita di Sarah Magdalena.

Lo anno successivo  Claude Sautet la dirige nel film " Una donna semplice", per la cui interpretazione riceve il César nel febbraio 1979, in cui interpreta il ruolo di Marie, in cui traspone molti suoi sentimenti di donna.

Nello aprile 1979 Harry Meyen si toglie la vita. E nello stesso anno per la sua carriera riceve il David di Doantello.

Nello autunno di quello anno lavora con Yves Montand in "Chiaro di donna", per la regia di Constantin Costa-Gavras, in cui compaiono anche Romolo Valli e Roberto Benigni.

Il 1980 lavora a "La morte in diretta", per la regia di Bertrand Tavernier, con Harvey Keitel e Max von Sydow, su una donna malata di cancro; poi in " La banchiera " di Francis Girod, sulla storia vera di Marthe Hanau.

Il 26 agosto 1980 muore sua nonna, Rosa Albach-Retty a Vienna. Per non distogliere la attenzione sulla nonna , non partecipa alle esequie e visita la tomba della nonna due giorni dopo il funerale.

Nel 1981 il matrimonio con Biasini finisce, viene ricoverata in ospedale per un tumore al rene destro  e quello stesso anno perde il suo amato figlio David Christopher, il 5 luglio, a 14 anni, morto mentre tenta di scavalcare il cancello in ferro nella abitazione dei suoi nonni.

Il dolore per la perdita di David è enorme,  i fotografi concentrano su di lei molta attenzione e lei cerca di scappare da loro, cambia spesso appartamento, e la sola consolazione è il lavoro.

Il suo ultimo progetto, rimandato a causa della sua operazione e della morte di suo figlio: è il film " La signora è di passaggio" di Jacques Rouffio, un progetto che lei stessa segue e che la vede recitare accanto a Michel Piccoli. Sul primo titolo del film Romy ha voluto porre una dedica " a David e a suo padre". Questo ruolo le fa vincere il premio come miglior interprete in occasione del Festival internazionale del Cinema di Montreux.

Vive in un albergo di Parigi, da sola, e prende sonniferi e stimolanti in alternanza. Fa un viaggio alle Seychelles con sua figlia e con Laurent Petin, il suo ultimo compagno.

Compra una abitazione a Boissy , a 70 km da Parigi, per dimenticare, per trovare quella pace che per tutta la vita lei cerca.

Il 29 maggio 1982 Romy Schneider muore per un colpo apoplettico, viene sepolta nel cimitero di Boissy-Sans-Avoir, dove qualche tempo dopo ottiene  una tomba comune con suo  figlio.

Oggi, nel 2008, a ventisei anni dalla sua morte e alla vigilia del suo settantesimo compleanno, la figura e la arte di Romy Schneider suscitano ancora interesse: di giornalisti tedeschi che pubblicano libri su di lei , la sua vita, la sua opera; del cinema, che le dedica un film, e del teatro, con lo spettacolo " Rosa di ghiaccio -Ricordi di Romy Schneider", tenuto il 15 maggio scorso a cura del Teatro della Rabbia a Bologna.

A cura di Tania Ianni



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