Recita del testo originale in castigliano, legge Giuseppe Butera
http://br.youtube.com/watch?v=Ss57z0QyoS4
Amore America
(versione italiana di Dario Puccini)
Prima della parrucca e della giubba
furono i fiumi, i fiumi arteriali:
furono le cordigliere, sulle cui onde consunte
il condor o la neve immobili sembravano:
fu la densità e l´umidore
ancora senza nome, le pampas planetarie.
L´uomo fu terra, ciotola, palpebra
del tremulo fango, calco dell´argilla;
anfora caraibico, pietra chibcha,
coppa imperiale o silice araucana.
Fu tenero e cruento, ma sull´impugnatura
della sua arma d´umido cristallo,
le iniziali della terra
erano scritte.
Nessuno da allora
poté piú ricordarle: il vento
le dimenticò, l'idioma dell´acqua
fu sepolto, le chiavi si smarrirono
o s'allargarono di silenzio o sangue.
Non si smarrì la vita, fratelli pastorali.
Ma come una rosa selvatica
cadde nella densità una goccia rossa,
e si spense una lampada di terra.
Io sono qui per narrare la storia.
Dalla pace del bufalo
sino alle percosse sabbie
della terra finale, nelle spume
ammassate della luce antartica,
e tra le impervie tane
della fosca pace venezolana,
ti cercai, padre mio,
giovane guerriero di tenebra e rame,
o pianta nuziale, indomita criniera,
madre caimano, metallica colomba.
Io, della stirpe incaica della mota,
toccai la pietra e dissi:
Chi
attende? E strinsi la mano
su una manciata di vuoto cristallo.
Ma tra i fiori di zapotecchi m'inoltrai,
e dolce era la luce come un daino,
e l'ombra come una palpebra verde.
Terra mia senza nome, senza America,
stame equinoziale, lancia di porpora,
il tuo aroma mi salì dalle radici
fin nella coppa a cui bevevo, nella più esile
parola non ancora sulla mia bocca spuntata.
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Amor América
di Pablo Neruda
Antes que la peluca y la casaca
fueron los ríos, ríos arteriales:
fueron las cordilleras, en cuya onda raída
el cóndor o la nieve parecían inmóviles:
fue la humedad y la espesura, el trueno
sin nombre todavía, las pampas planetarias.
El hombre tierra fue, vasija, párpado
del barro trémulo, forma de la arcilla,
fue cántaro caribe, piedra chibcha,
copa imperial o sílice araucana.
Tierno y sangriento fue, pero en la empuñadura
de su arma de cristal humedecido,
las iniciales de la tierra estaban
escritas.
Nadie pudo
recordarlas después: el viento
las olvidó, el idioma del agua
fue enterrado, las claves se perdieron
o se inundaron de silencio o sangre.
No se perdió la vida, hermanos pastorales.
Pero como una rosa salvaje
cayó una gota roja en la espesura
y se apagó una lámpara de tierra.
Yo estoy aquí para contar la historia.
Desde la paz del búfalo
hasta las azotadas arenas
de la tierra final, en las espumas
acumuladas de la luz antártica,
y por las madrigueras despeñadas
de la sombría paz venezolana,
te busqué, padre mío,
joven guerrero de tiniebla y cobre,
oh tú, planta nupcial, cabellera indomable,
madre caimán, metálica paloma.
Yo, incásico del légamo,
toqué la piedra y dije:
Quién
me espera? Y apreté la mano
sobre un puñado de cristal vacío.
Pero anduve entre llores zapotecas
y dulce era la luz como un venado,
y era la sombra como un párpado verde.
Tierra mía sin nombre, sin América,
estambre equinoccial, lanza de púrpura,
tu aroma me trepó por las raíces
hasta la copa que bebía, hasta la más delgada
palabra aún no nacida de mi boca.
Canto General è la decima raccolta poetica di Pablo Neruda (1904-1973), pubblicata per la prima volta in Messico, nei Talleres Gráficos de la Nación, nel 1950, ma iniziata a partire dal 1938. Composta da quindici sezioni, 231 poesie e più di quindicimila si propone di essere una cronaca della storia dell'America Latina.
Dario Puccini (Roma, 5 gennaio 1921 – Roma, 5 marzo 1997) figlio dello scrittore Mario Puccini, ispanista, traduttore e critico letterario italiano, uno dei massimi studiosi italiani di letteratura spagnola e ispano-americana. Docente universitario a Cagliari e alla Sapienza - Università di Roma. Tradusse in italiano e curò le opere di poeti e scrittori spagnoli e latinoamericani; da Pablo Neruda a Octavio Paz, da Nicolás Guillén a Jorge Amado, da Manuel Scorza a Gabriel García Márquez, da Jorge Luis Borges a Rafael Alberti, di cui fu molto amico. Fondò nel 1980 e diresse la rivista Letterature d'America.