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XII ( CXXXVII )
Dove ci si rammenta, se mai ce ne fosse bisogno, che gli occhi scuri di una giovane signora possono essere molto, molto pericolosi. Quanta bellezza. ( Troppa per me ) In questa tua forma sottile che ferisce i miei occhi, sulle labbra inarcate in un lieve sorriso.
Quanta bellezza in questa tua anima nascosta, a me sempre preclusa. Incomprensibile.
Nei tuoi occhi lucenti d'incerti colori ti vedo, come acqua che inarrestabile strilla alla fonte. Sottili sospiri e giovani storie disegnano brividi sulla tua pelle.
Per chi quello sguardo? Quelle lacrime luccicanti di vita e di infinita dolcezza...
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Ti amo come qualcosa che si muove in me Nadir Hikmet
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M’immagino lo strazio del vecchio
Goethe, ormai settantenne, innamorato della diciassettenne Ulrike Von
Levetzow. Non leggerò mai l’Elegia di Marienbad. |
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