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XXIV ( CXXXIX )
Ragazza non brutta e non bella quasi domestica apparenza, mi pesa sul cuore la favilla che incendia i tuoi occhi di bimba contenta. Ed il sorriso riportan gli specchi se inavvertito in essi mi scorgo, dopo aver incrociato i miei vecchi coi tuoi piu’ giovani occhi, m’accorgo di qualcosa che dentro si perde.
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