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XXV ( CXLI )

Svegliandomi, nel cuore di una notte senza pace,
avevo, è vero, il tuo nome sulle labbra,
ma ora che il sole mi scalda tremante e d il sogno è perduto,
più non riesco a ricordare
di chi il tuo volto nel sogno portasse i tratti.

 

" Io ti amo " hai sussurrato nel buio,

e profumava di vita il tuo corpo nell’ombra.

" Anch’io ! " avrei voluto gridare,

però...

" Ma chi ami ? " questo ho pensato,

ed ho trattenuto il respiro.

" Chi ami? " mordendomi le labbra,

ho pensato.

E non volevo guardarti per non vedere

il tuo sguardo perduto nel vuoto.

"Quanto ci vuole per innamorarsi ? "

No, ti prego,

più non parlare,

la tua voce è violenta,

qui nell’oscurità.

Ed io sono stanco.

"Poco" Questo solo ho detto.

Ma di due diversi amori

si parlava noi due.

 

Sarebbe stato meglio
che non ti avessi incontrato.
Io che sto morendo,
tu che mangi un gelato.

Lucio Dalla


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