Si
susseguono piacevoli sorprese per PB e per i suoi lettori,
ed anche per questo numero sette della rivista, abbiamo
un ospite davvero speciale: Alda Teodorani, indiscussa
e dark lady della letteratura italiana, che ha concesso
al nostro "inviato speciale" Ivan Visini,
una lunga intervista ed il breve, sorprendente racconto
che vi presentiamo. Buona lettura! MRC
VENTI DOMANDE A.... Alda Teodorani
1-
Alda, con questa intervista vorrei, e vorremmo, farti
conoscere meglio agli occhi dei nostri lettori, quindi,
partiamo dall'inizio. Hai origini Ravennate, vivi e
lavori a Roma. E' una bellissima città, immensa,
ti senti ispirata dalla sua vitalità? Da quel
fluire continuo in ogni strada che poi rende tanto l'idea
di sangue che scorre in un essere vivente, o che magari
ne sgorga a fiumi da vasi sanguigni recisi.
Sì,
sono nata e cresciuta in una piccola città della
provincia di Ravenna dove la cosa più emozionante
sono i succhi di frutta. Eppure stranamente è
stata proprio quella cittadina, con i suoi sentimenti
così nascosti nella nebbia invernale, coi suoi
rancori inconfessabili e gli amori vissuti in maniera
un po' così, quasi animalesca (la stessa maniera
di vivere gli amori delle protagoniste dei miei primi
racconti pubblicati poi recentemente in Sesso col coltello)
che mi ha dato le prime idee per i miei racconti più
crudeli; quella provincia sonnacchiosa dove noi ragazzi
scoppiavamo dalla voglia di fare qualcosa di diverso
e ci sentivamo invece sotto una cappa di vetro è
stata all'origine probabilmente anche della mia voglia
di scrivere e di stupire, di emozionare il lettore ed
emozionarmi.
Scoprire Roma ha significato capire le dimensioni gigantesche
dell'universo, respirare la metropoli e i suoi fluidi
vitali, il sangue non tanto che scorre dentro di lei,
quanto in cui lei è avvolta, perché qui
veramente sono possibili le più grandi turpitudini,
c'è la capacità dell'individuo di esercitare
la vera crudeltà senza pensarci due volte, e
soprattutto senza vergogna. E se in campagna la crudeltà
(cosa altrettanto vergognosa a mio parere) viene esercitata
sugli animali e c'è una specie di pudore a esprimerla
nei confronti degli uomini (ma quando scoppia è
terribile!!!), qui nella metropoli le belve si smascherano
nella loro eterna lotta per la sopravvivenza o per il
potere.
2-
Basta inserire il tuo nome in un motore di ricerca,
e subito si aprono decine e decine di link. Hai lavorato
molto e non solo nella stesura di libri, infatti si
legge di esperienze cinematografiche, ti va
di raccontarcele?
Ho lavorato come comparsa in un paio di film di Pupi
Avati di cui uno era l'Arcano Incantatore è
stata un'esperienza divertente che ha gettato, anche
se inconsapevolmente, qualche semino in quella che sarebbe
stata la mia opera più "cinematografica",
Belve (il mio ultimo libro). Il cinema è davvero
un universo affascinante! Ho scritto con Tinto Brass
un film mai realizzato, e ho lavorato con Antonio Tentori
e Michele Soavi all'ipotesi di sceneggiatura di un film
(Il Corvo, chiamato così precedentemente alla
famosa pellicola con Brandon Lee) ispirato al mio primo
romanzo, Giù, nel delirio. Il progetto non è
mai stato portato a termine e del resto fare un film
con un romanzo tanto visionario era una sfida impossibile
a mio parere. Be', c'è un'altra esperienza recitativa
piuttosto lontana nel tempo, ero proprio ragazzina,
e ho recitato in uno spettacolo di cabaret itinerante
(di solito veniva rappresentato ai Festival dell'Unità)
scritto da Dario Fo e diretto da Edgardo Siroli. E'
una bella esperienza che ti fa conoscere un sacco di
gente e molti piatti tipici regionali :, ma preferisco
starmene a casa a scrivere!!! Comunque tutte le esperienze
sono utili a uno scrittore, a mio parere: è materia
grezza su cui lavorare!
3-
Come hai iniziato a scrivere? Non solo a pubblicare,
intendo proprio all'inizio di tutto. Cosa ti ha spinto
a prendere in mano la penna ed iniziare la magia?
Ho
scritto fin da piccola. Era una caratteristica familiare,
quella della povertà, e mio padre era dipendente
di una piccola autoscuola, dove mi lasciava (avevo una
decina d'anni) a leggere e, appunto, scrivere
mentre lui andava a fare lezione di guida. In realtà
il problema era la mancanza di una segretaria e in quel
modo potevo far aspettare eventuali clienti finchè
mio padre non fosse tornato: a pensarci adesso sembra
strano, ma contate che eravamo in una cittadina di credo
7-8000 abitanti, dove tutto era più semplice.
Battevo sui tasti dalla mattina alla sera scrivendo
stupidaggini, credo, poiché non ho mai conservato
nulla. Più tardi, poi, è stata probabilmente
una grave malattia a darmi la forza per cercare qualcosa
di più, per voler scrivere qualcosa per gli altri
oltre che per me stessa.
4-
Hai degli autori preferiti?
Oh,
sono talmente tanti che ogni volta me ne dimentico qualcuno
poi mi vengono in mente nei momenti meno opportuni
ci sono dei punti di riferimento di quando ero adolescente
come Poe o Hesse, ma anche Castaneda, o alcuni narratori
russi (be', come tutti ho letto anche narrativa per
ragazzi, da Piccole donne a I ragazzi della via Paal
o anche qualche libro di Salgari!) ma poi io adoro leggere
e non capisco come si possa stare senza leggere, e come
possano stare senza leggere gli scrittori Amo
Harris, davvero tanto, ma anche molti italiani nuovi
e vecchi, ho frequentato (solo letterariamente, purtroppo)
Tondelli, Del Giudice, Lodoli mi piacciono molti
scrittori di fantascienza, mi sono innamorata di Black
Flag di Evangelisti che ho letto da poco be',
sono veramente troppi i miei libri preferiti per citarli
tutti.
5-
Tu scrivi libri intrisi di erotismo, dolcezza, horror
e noir, tanto per citarne alcuni aspetti, ma come definisci
il tuo stile letterario?
Ah
questa è una bella domanda. Il fatto è
che mi piace sperimentare e le gabbie dei generi mi
stanno strette. Ho l'ambizione di credere di avere un
mio stile che ormai riesce a essere indipendente, perché
sono molti anni che lavoro per questo e sono sicura
di esserci riuscita le definizioni del resto non
sono la mia passione, né per gli altri né
per me stessa. I miei sono romanzi di passione, d'amore,
dove l'uomo e la donna scoprono interamente se stessi.
C'è violenza? fa parte della passione. Meglio
la violenza in un letto immaginario che tra i genitori
a tavola di fronte ai bambini o nel telegiornale.
(...continua...)
Per
gentile concessione di Alda Teodorani
Intervista a cura di Ivan Visini blackcelebration@email.it