Progetto Babele Rivista Letteraria
© 2002 - Progetto Babele Rivista Letteraria - fondata da Marco R. Capelli
Cos'è PB? Chi siamo? Collabora con PB
Audiolibri BookShop Arretrati
HomePage Contatta PB Pagina ufficiale Facebook Pagina ufficiale Youtube Pagina ufficiale Instagram Pagina ufficiale Linkedin Gruppo Telegram Whatsapp Community
TeleScrivente:    Progetto Babele: Collaboratori cercasi! (21/05/2024)    Gordiano Lupi recensisce: Per difendersi dagli scorpioni di Fernando Sorrentino (29/09/2023)    31 amici per un progetto corale (17/09/2023)    [05/06/2024] 3 concorsi letterari in scadenza nei prossimi quattordici giorni    "Vitulivaria-memorial Gerardo Teni" scadenza 2024-06-10    Premio Storico letterario Metauros scadenza 2024-06-11    Voci di Notte - VITE / VINO scadenza 2024-06-14    EVENTI, PRESENTAZIONI, CORSI, SEMINARI, FIERE E SPETTACOLI    Paesaggi - L'ARTE DIALOGA CON IL TERRITORIO (EVENTO 2024-06-14)    AUDIOLIBRI    
Email
PSWD
AddsZone
Save the Children Italia Onlus
Audiolibri
La Rivista
Copertina
Scarica gratuitamente
l'ultimo numero della rivista
Cart ARRETRATI
BookShop
PB Interactive
>>Stazione di servizio
Consigli & indirizzi per aspiranti scrittori
>>Telescrivente
Le NEWS di PB - quasi un Blog
>>L'angolo di Simone
Dedicato ai più piccoli
>>Piccolo spazio pubblicità
Le vostre inserzioni su PB
PB consiglia
Concorsi e premi letterari
17 concorsi in archivio
Eventi Mostre Presentazioni Spettacoli
3eventi in archivio
Novità in libreria
NOVITA' IN LIBRERIA
17novità in archivio
Doc
Newsletter Conc.&Eventi
Iscriviti ora, per essere sempre informati su Concorsi Letterari ed Eventi Culturali!
Assaggi
Le Recensioni
     

La stanza
di Flavio Carbone
Pubblicato su SITO


VOTA QUESTO TESTO
Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Ottimo

Votanti: 7355
Media 79.64%



Nadia è seduta sul divano con il trucco sfatto, il volto mostra i ricordi di quello che deve essere stato un pianto; non un pianto sommesso, ma violento e disperato.
Si prende la testa fra le mani; dietro di lei una parete viola pastello, i cuscini sono sparsi ovunque.
“Apritemi! Non lasciatemi qui, vi prego….aprite…”.
Il divano è nuovo, manda un forte odore di materiale sintetico; nella stanza solo un vaso con dei fiori di plastica e un televisore.
Nadia alza la testa con circospezione; sente dei passi nel corridoio o forse al piano di sopra, “Aprite..non lasciatemi qui da sola…..e sapete il motivo….lo sapete!”.
La veglia, la coscienza è vinta dal sonno.
Questo è il momento in cui gira una chiave nella serratura; due uomini e una donna dispongono un comodino vicino alla finestra, tolgono i fiori di plastica e sistemano una pianta grassa vicino al divano dove Nadia dorme stesa su un fianco con le gambe piegate, un sonno agitato.
Stanno per andarsene quando uno dei due uomini si arresta di scatto: “Che stupido, dimenticavo…”.
Si inchina ad un’ estremità della parete e comincia a tirare; lentamente lo strato viola pastello adesivo viene via, l’attrito provoca un rumore stridulo.
La stanza è ora grigio antracite; mentre scompaiono i colori da tutto, la donna si avvicina a Nadia solo un istante.
Dopo circa un’ora si risveglia, sembra tranquilla; subito dopo se ne rende conto.
Qualcosa è cambiato, non riesce a capire come, perché.
“Aprite! Lo sapete che non dovete lasciarmi qui da sola…lo sapete ma lo fate comunque…non dovevate……siete senza coscienza”.
Accende il televisore e si accovaccia in terra; avrebbe voluto spegnere quella maledetta luce fissa e penetrante al neon, ma non c’erano interruttori.
Un film in bianco e nero; cerca di alzare il volume, ma inutilmente.
“Cretinetti e il mistero del direttissimo-1911”, appare nei titoli di testa.
Un susseguirsi di comicità gestuale, di movimento parossistico, di catastrofi indotte da comportamenti sconclusionati, attori che provengono dal circo, dalla rivista, dal varietà.
André Deed, il Cretinetti, è veramente inarrestabile.
Nadia è ammaliata dallo spettacolo, indica lo schermo entusiasta e divertita, ride a voce alta.
In men che non si dica giungono i titoli di coda; prova a cambiare canale, ma è sempre lo stesso film a ricominciare, con le stesse gag, le stesse peripezie che non fanno ormai più ridere.
Nadia spegne la televisione, chiude un attimo gli occhi dalla stanchezza; quando li riapre è tutto in bianco e nero, la parete, la pianta grassa, il divano, il comodino.
Ci chiediamo perché se ne accorga solo ora, ma forse non ha importanza ai fini della storia.
Qualcuno bussa alla porta.
“Siete voi che avete chiuso….perché bussate…..voi mi avete lasciato qui da sola….”.
“La chiave Nadia…tu hai la chiave…sei stata tu a chiuderti dentro……”.
Nadia cerca la chiave nelle tasche della sua giacca, sul comodino, cerca.....

© Flavio Carbone





Recensioni ed articoli relativi a Flavio Carbone

Nessun record trovato

Testi di Flavio Carbone pubblicati su Progetto Babele

(1) 1981 di Flavio Carbone - RACCONTO
(2) La stanza di Flavio Carbone - RACCONTO
(3) Varenne di Flavio Carbone - RACCONTO
(4) Pisa Centrale di Flavio Carbone - RACCONTO
(5) La Guillotine di Flavio Carbone - RACCONTO
(6) L'ultima cartuccia dell'Uomo-Proiettile di Flavio Carbone - RACCONTO
(7) Azione e reazione di Flavio Carbone - RACCONTO
(8) Formaggio di capra di Flavio Carbone - RACCONTO
(9) Visite di Flavio Carbone - RACCONTO



>>ARCHIVIO RACCONTI
>>GLI AUDIOLIBRI DI PB




-

dal 2007-02-27
VISITE: 1


Segnala un malfunzionamento in questa pagina
© Copyright Note:
Tutto il materiale qui pubblicato è proprietà intellettuale degli autori.
Come tale non può essere riprodotto, tutto o in parte, senza preventivo consenso degli autori stessi.
GDPR 2016 - Privacy & Trattamento dati personali