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Per esclusione
di Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Marsilio
Prezzo €
19-
522pp.
ISBN
9788831794190
Una recensione di
Paolo Carnevale
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Votanti:
4507
Media
79.92%
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C’è qualcosa di più efferato e cattivo di un serial killer che decide di rapire dei bambini ponendo di fronte i genitori di fronte ad una scelta irricevibile? Per poi ucciderli, o comunque punirli in maniera raccapricciante? È Salomone, che all’interno di una New York modello Seven( ed anche lì in fondo un serial-killer c’era e come!) , sembra divertirsi a sfidare gli agenti dell’FBI in un gioco divertente e mortale. Divertente per lui, e mortale per i bambini che vengono presi di volta in volta. Un’indagine che diventa una sfida per tutti gli agenti coinvolti, che si vedono catapultati in una sorta di ossessione, che mette a dura prova nervi e relazioni private e professionali. Soprattutto per uno di essi l’attività è sfiancante ed ossessiva; Craig Dabecourt, che torna al lavoro dopo un bruttissimo incidente, dal quale non si è ancora liberato. Passo passo, cercherà, assieme ai suoi colleghi di arrivare a duna soluzione. L’opera seconda del duo Novelli-Zarini, dopo Soluzione finale che intercettava un altro genere di thriller, quello in ambito medico), mantiene in tutto le premesse rispetto a quello che vuole essere in partenza; ottima narrazione di genere con un grande rispetto per i classici maestri americani, da Ellroy a King, senza dimenticare( ma questa è solo una mia supposizione) il Dean Koontz di Intensity di qualche anno fa. Non un capolavoro, ma un romanzo che nonostante la mole riesce davvero a tenere avvinti dalla prima all’ultima pagina. Lo fa nella maniera tradizionale; più che la caratterizzazione sottile dei personaggi, un intreccio sapiente, che varia in continuazione i piani di svolgimento, passando dall’ottica dell’agente Fbi a quella dello psicopatico rapitore di bimbi, per il quale la follia è solo una dimensione parallela. Come capita in questi casi, la vicenda sembra velocizzarsi andando avanti, fino a diventare effettivamente senza respiro. Solo un difetto, secondo me: il colpo di scena finale con il quale si risolve quello che sembrava essere una sorta di vicolo cieco per l’identità del colpevole. A mio parere, un po’ grezzo come escamotage, e tirato via in fretta, come se a quel punto ormai il più fosse fatto. Ma , a parte questo, Senza esclusione merita certamente.
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