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L' amore non basta mai
di Jennifer Vandever
Pubblicato su SITO
Anno
2006-
Newton&Compton
Prezzo €
n/a-
264pp.
ISBN
n/a
Una recensione di
Tania Ianni
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Votanti:
9110
Media
79.08%
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Questo romanzo è il primo romanzo di una scrittrice americana. Con ironia e lucidità dipinge un mondo fatto di luoghi comuni, un mondo in cui si intreccia la letteratura e il cinema, lo amore della ricerca fine a se stessa e la ansia, tutta moderna , di ricercare la popolarità. Siamo a New York, e la protagonista è Sara Frost, ricercatrice alla Università che sta compiendo una ricerca sulle lettere d’amore di Charlotte Brontë. Nessuno sembra essere interessato alla sua ricerca, nemmeno la sua relatrice , con cui sta svolgendo la tesi. Il suo alter-ego, Claire Vigee, compie ricerche sulla Principessa Diana, tenendo conferenze sulla sua vita, e ottiene popolarità, inviti a trasmissioni televisive. Ad una festa, il ragazzo di Sara, Paul, studioso di George Orwell e somigliante , a detta di Sara, allo attore Laurence Olivier del film “ Cime tempestose”( tratto dal romanzo omonimo di Emily Brontë, sua sorella), mostra interesse per Claire e subito dopo lascia la protagonista. La quale soffre per la decisione di Paul,che si stabilisce in Francia. Casualmente , nella sua posta elettronica riceve una mail che un produttore cinematografico, Byrne Simmons, vuole inviare a Nykki, e ha inizio il progetto di trasporre sulla pellicola la vita di Charlotte Brontë. Anche modificando la verità storica della vita della scrittrice ottocentesca, per fare in modo di far avere alla pellicola maggior successo. Con lui si stabilisce a Los Angeles. E’ una lettura piacevole, con citazioni dalle lettere della scrittrice inglese allo inizio di ogni capitolo, il cui titolo riprende una o più parole delle lettere citate. E citazioni dalle lettere e notizie biografiche della scrittrice inglese sono sparse in tutto il testo. Un romanzo sullo scontro tra gli ideali di una ricercatrice che ama la letteratura e andare alla ricerca dei documenti perduti, e lo ambiente che la circonda, poco interessato allo epistolario perduto della Brontë, e alla verità storica della sua vita , e maggiormente interessato a quello che è fonte di popolarità.
Una recensione di Tania Ianni
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