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Dublino per il Bloomsday
A cura di Marco R. Capelli - marco_roberto_capelli@progettobabele.it
Dublino,
nonostante una popolazione di oltre un milione
di abitanti, più che la capitale
di uno stato sembra una sonnolenta città
della provincia britannica, ma sarebbe una
cattiva idea tentare di spiegarlo ai dublinesi.
Convinti come sono di vivere in una delle
capitali della letteratura mondiale.
D'altra parte come dar loro torto? Cinque
Nobel per la letteratura non sono pochi
per uno scoglio nel mezzo dell'oceano, come
gli irlandesi, quando sono di buon umore,
amano chiamare la loro isola. Quale migliore
occasione, quindi, del centenario del Bloomsday,
per celebrare il più celebre degli
scrittori irlandesi?
E, quest'anno, si sono fatte le cose in
grande, visto che i festeggiamenti inizieranno
il 16 Giugno e dureranno, tra parate e fiumi
di Guinness, per un'intera settimana (Bloomsday
o Bloomsweek?).
Non siamo sicuri che diecimila turisti in
costume in O'Connell Street siano esattamente
il tipo di celebrazione che Joyce avrebbe
voluto (quanti di loro avranno letto, almeno
in parte, l'Ulisse?). Quello che certo è
che Dublino è cambiata molto negli
ultimi cento anni, dei Pub menzionati da
Joyce, soltanto il Mulligan's è rimasto
lo stesso (ma non se ne parla nell'Ulysses
bensì nel racconto Contropartite
uno dei racconti de Dubliners), anche la
casa di Eccles Street non esiste più.
Al suo posto c'è un ospedale, la
porta però è stata salvata
ed ora si trova in un pub poco distante.
O'Connel street è un susseguirsi
ininterrotto di fast food e negozi in franchising.
Soltanto la torre di Sandycove è
sempre la stessa. Per chi si accontenta...
>>Per
approfondire: JAMES JOYCE a cura di Carlo
Santulli
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