Fu un travolgente non so che
da rimanere immobile nel ghiaccio del tempo,
nella sensazione che rese muto il verbo
un brivido sottopelle fece da contorno,
son quei momenti in cui le parole non servono
e nell’incontro casuale di un meriggio noioso,
un verso sopra il catrame,
sull’asfalto sbiadito che fa da letto alla via
il suo culo era poesia!
Io credevo fosse sposa giovane
e scoprire un sorriso appena adolescente
che tradiva curiosità che fanno arrossire le guance,
e nell’immenso potere delle natiche,
senza saper nome affatto,
il suo didietro ricordo, bene impresso.