La stradina è bianca,
mi viene da ridere e rido
tanto non c’è nessuno,
guardo la mia cravatta pazza
distratta a un mare
ma non vedo nessun mare lontano,
sbando, poi mi piace
un albero, vorrei essere solo
quell’albero che non conosce
uffici, carte, mogli, affari,
penso che mi dipingerò su un
quadro il viso e la camicia,
davvero, odio l’inverno e il gelato,
ma spero non torni la morsa dell’afa,
amo la nostalgia di un
manicomio, le finestre accese
e le mie amanti,
ho il vizio che sputo romantico
e parlo solo, ma piaccio
sapessi quanto…
Ecco la mia vecchia sedia
Fradicia di tempo grigio,
sa ciò che dice la pioggia,
ho un libro tra le mani
per la noia e le formiche,
fumo, so che ti innamorerai
di me e frusterai la tua anima,
ma così deve essere
povera stupida, via via
anche il tuo cappello è ubriaco,
lo sa il bravo grasso sole
finche non mi rompa le caviglie,
ora me ne posso proprio andare
da dove sono venuto,
ma da dov’è che sono venuto?
Sono una farfalla che cerca il sole,
ma perchè non butto mai
tutte quelle bottiglie di plastica
e non ricordo i proverbi?