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Dopo… venne il doponauta.
Dopo le lotte
dopo le guerre
dopo di tutto
dopo il tempo,
il doponauta poté vivere.
I laghi erano secchi,
i mari ghiacciati,
le colline aride
ma lui visse
e continuò la specie.
Dopo la specie
dopo aver vinto
dopo aver perso
dopo essere stato l' ultimo
dopo essere stato il primo
dopo la confusione
dopo la saggezza
dopo la speranza
dopo la disperazione
dopo la calma e la frustrazione,
il doponauta venne a galla.
Cominciò a vogare
cominciò a nuotare, a danzare
nel vociò infinito
nel perpetuo avere
nel perpetuo dare
nello stare, nello spaziare
nel dialettico avanzare
d'uno stormo di note.
Nel continuo inoltrarsi di parole
nell'affrancare, nel comunicare, nell'affrontare.
Dopo la fine il doponauta
continuò a vagare tra gli usi, i costumi e le genti.
Continuò ad aprire le menti
continuò a vedere
a rendere vere le cose di ieri.
Dopo i sentieri
dopo i giorni finiti
dopo gli infiniti
continuò a camminare.
Dopo il tutto, dopo il niente
è ancora là a osservare
è ancora là per amare.
©
Giovanni Minio
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