Una
recensione di Claudia Scopino
USA
2004
Diretto da: Marc Forster
SCENEGGIATURA:
Allan Knee (play)
David Magee (screenplay)
CAST:
Johnny Depp .... Sir James Matthew Barrie
Kate Winslet .... Sylvia Llewelyn Davies
Julie Christie .... Mrs. Emma du Maurier
Radha Mitchell .... Mary Ansell Barrie
Dustin Hoffman .... Charles Frohman
Freddie Highmore .... Peter Llewelyn
Davies
Joe Prospero .... Jack Llewelyn Davies
La forza dell'immaginazione.
E' questo il tema principale del film
diretto da Marc Forster e interpretato
da un cast che si avvale dei bravissimi
Johnny Depp, Kate Winslet, Dustin Hoffman
e Julie Christie.
Forster era sicuramente
uno dei registi più adatti per
questo tipo di progetto, avendo dimostrato
di saper caratterizzare con rara umanità
e profondità personaggi difficili
come la vedova Halle Berry e il solitario
Billy Bob Thornton di Monster's Ball,
e di saper donare un'intimità
fuori dal comune al complesso rapporto
creatosi tra loro. Con Finding Neverland
però Forster ha dovuto spingersi
ancora oltre: qui non vi è solamente
il dramma familiare e l'amore tra i
protagonisti, ma anche una parabola
sull'immaginazione visivamente dotata
di grande potenza e impatto. La storia
racconta infatti la vita dello scrittore
James Barrie, uomo insolito tormentato
dalle difficoltà letterarie che
lo hanno colto ultimamente, e che riesce
a superare solo quando conosce la tenera
famiglia Davies, composta dalla vedova
Sylvia e i suoi quattro simpaticissimi
figli. La felicità che prova
nel trascorrere il suo tempo con i suoi
nuovi amici lo aiuteranno a comporre
il suo capolavoro, Peter Pan. Il racconto
segue proprio il processo di ispirazione
dello scrittore, e da questo nascono
le scene più toccanti e commoventi
dell'intero film: con il solo potere
della mente, un cane può trasformarsi
in orso, un giardino in una nave o nel
Far West e una recita teatrale può
trasformarsi nell'Isola che non c'è.
Neverland è un ottimo film perché
equilibrato nello sviscerare i suoi
temi, i punti centrali sono pochi ma
esplorati in modo eccellente. Il bisogno
di credere e di fuggire, anche solo
temporaneamente, dalla realtà
opprimente di tutti i giorni è
quello che insegna James ai quattro
bambini, intristiti dalla perdita del
padre e preoccupati per la terribile
salute della madre: a volte, quando
la realtà si fa troppo dura per
continuare a essere felici, può
essere sufficiente crearsi un mondo
proprio, un mondo fatto di fate, giochi
e tanto verde. L'isola che non c'è
è in tutti noi, magica ed eterna,
nascosta in un angolo della nostra mente
alla quale possiamo ricorrere in tutti
i momenti più difficili. Barrie
regala a Peter questa grande verità,
la facoltà di credere può
davvero rendere tutto più semplice,
anche la morte, così terribile
e devastante, può perdere per
qualche minuto la sua forza distruttiva
per essere annientata dall'immensa forza
della mente e dell'immaginazione.
Ma anche l'altro lato di Neverland,
quello drammatico che inquadra una situazione
familiare davvero complessa, è
diretta da Marc Forster con una delicatezza
che riesce a rendere estremamente veritieri
i rapporti tra i personaggi. Barrie
trova rifugio in Sylvia e la sua famiglia,
un mondo dove finalmente non ci sono
limiti e neanche buone maniere troppo
restrittive, ma solo affetto e divertimento.
Fondamentalmente è proprio lo
scrittore il vero Peter Pan, come d'altronde
gli dice lo stesso bambino al quale
si è ispirato, un uomo vivace
che non ha fretta di crescere e ricorda
con nostalgia i momenti più felici,
dove l'anima poteva esprimersi senza
nessun tipo di limite. Dolcissimo il
rapporto che si crea con i bambini,
fatto di rispetto e affetto, e assolutamente
struggente l'amicizia tra Barrie e Sylvia:
l'amore è reciproco ma la situazione
familiare di entrambi e la malattia
di lei saranno purtroppo un ostacolo
insuperabile.
Il cast è uno dei migliori visti
quest'anno: da due grandissimi attori
come Dustin Hoffman (breve ma incisivo)
e Julie Christie (splendido il cambio
del suo personaggio, scettico di fronte
alla fantasia e nell'epilogo la prima
ad emozionarsi per Peter Pan) fino ai
giovani ma già eccellenti Kate
Winslet e Johnny Depp. La prima, alle
prese con una parte misurata e quasi
sottotono, evita i drammatismi facili
e sceglie la via della sfumatura, fatta
di piccoli sguardi, lacrime, gesti.
Johnny Depp trova con questo film uno
dei suoi personaggi più riusciti,
evidenziandone tutti i lati, da quello
giocoso a quello serio fino a quello
di figura paterna.
Profondo e commovente, Finding Neverland
è uno dei film più belli
a raccontarci il legame tra fantasia
e realtà, tra il disincanto dell'età
adulta e la freschezza dell'età
infantile, tra l'arte e la vita. Barrie
non potrebbe scrivere senza la realtà
alla quale ispirarsi, ma allo stesso
tempo non potrebbe scrivere senza la
sua infinita fantasia. Neverland ci
insegna una grande cosa, una lezione
che spesso gli adulti dimenticano, e
che i bambini sempre ricordano: niente
è impossibile. Perché
l'immaginazione non ha limiti.
|