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scheggia di Francesca lagomarsini

L’EMERGENZA AMBIENTALE


  La Cronaca

JOHANNESBURG: MINI ACCORDO SULLA BIODIVERSITA’
(da “Il Corriere della Sera” del 01/09/2002)
Il Commissario Ue all’ambiente dice: ”Un basso profilo, è meno degli impegni precedenti”. Delusione degli ambientalisti

Al vertice per lo sviluppo sostenibile di Johannesburg è stato raggiunto un accordo di basso profilo per la protezione delle piante e degli animali in via d’estinzione, chiedendo interventi per una significativa riduzione del tasso di estinzione entro il 2010. Ma sei mesi fa, nell’ambito del patto sulla biodiversità, i Paesi più sviluppati si erano impegnati a dimezzare il ritmo con cui animali e piante stanno scomparendo. “E’ un annacquamento degli impegni”, ha commentato il commissario Ue all’ambiente, Margot Wallstrom. Il testo è stato approvato dopo che Usa e paesi in via di sviluppo hanno raggiunto un’intesa.
Anche le associazioni ecologiste hanno espresso delusione per l’accordo . “Gli stessi ministri sei mesi fa avevano detto di volere dimezzare il numero delle specie in via d’estinzione. Quanto è successo è sconvolgente è sconvolgente, ha detto Remi Parmentier, di Greenpeace. L’Onu ha stimato che il 25% degli animali mammiferi e l’11% delle specie di uccelli sono a rischio d’estinzione. Il ritmo di scomparsa è 50 volte superiore al tasso naturale. Finora il 10% delle barriere coralline sono già state distrutte. Se niente sarà fatto, un terzo di quelle rimaste sparirà entro il 2020.

  L'opinione

Tre domande a Konrad Lorenz, Premio Nobel per la medicina nel 1973
(da “Salvate la speranza”, 1988)

Esiste la possibilità che un giorno possano nascere “mostri ambientali” se la scienza cominciasse ad allevare piante “resistenti all’ambiente” e specie animali altrettanto resistenti per popolare regioni completamente deserte?

“Lo ritengo improbabile. Ci resta troppo poco tempo, perché soltanto i fenomeni degenerativi procedono in fretta, cioè distruzione di geni: questa è una cosa che si può fare molto rapidamente. Lo dimostra ogni razza canina che diventa “moderna” e di cui viene sollecitata fortemente la riproduzione. Ma che un nuovo, e per di più grande, essere vivente si crei nelle nostre condizioni culturali, è cosa che io ritengo praticamente impossibile. Io quindi non credo che si andrà avanti in questo modo, anche nel campo della domesticazione, della manipolazione genetica. Non me ne starei qui a parlare e a fare propaganda se non nutrissi la speranza nel cuore. Per questo ho poca paura della manipolazione genetica…Un autentico pericolo lo vedo invece nella perdita genetica, che spesso viene sottovalutata. Qui bisogna fare bene attenzione: negli animali domestici la perdita genetica è in parte ricercata, però le conseguenze di questo fatto possono andare così lontano che il sistema in sé non funziona più e gli allevatori di colpo si danno da fare con gli incroci per ricreare forme in grado di vivere. Con le piante avviene la stessa cosa…”

La morte del bosco, causata dai più diversi fattori della nostra civiltà è diventata uno dei problemi principali del nostro tempo. Forse addirittura un problema escatologico. Indipendentemente dal fatto che i boschi vengano distrutti dalla sega elettrica o dall’inquinamento atmosferico, è giusto dire che insieme agli alberi noi abbattiamo il nostro futuro?

“Questa è una cosa che si può senz’altro dire senza timore di esagerare! Il bosco è il polmone verde dell’Europa e di tutti i paesi civili, e la morte del bosco desta paura perché non si sa fino a che punto arriverà. Anche se ora si eliminasse categoricamente l’acidità dell’aria, esisterebbe sempre il pericolo che i boschi continuino a morire. Però bisogna sperare! Gli alberi, grazie a Dio, si moltiplicano abbondantemente attraverso i semi, e si può tentare di migliorare la situazione col rimboschimento. E’ però possibile che la morte dei boschi produca altre morti, che si allarghi alla vegetazione in senso più generale, cosa che naturalmente può avere conseguenze catastrofiche per l’umanità…”

Uno dei problemi globali del nostro tempo è l’inquinamento. Sia ad est che ad ovest si è silenziosamente d’accordo nel ritenere che l’uomo abbia il diritto di distruggere arbitrariamente gli ecosistemi. Un esempio per tutti: l’inquinamento delle acque.

“L’inquinamento delle acque a livello mondiale equivale al suicidio. Soprattutto perché noi non ci siamo ancora resi conto fino in fondo con che cosa sporchiamo, avveleniamo, distruggiamo. L’acqua non è soltanto H2O ma consiste di molte, molte componenti, di infiniti tipi di esseri viventi molto diversi che trovano il loro habitat in quest’acqua. Può essere definita acqua soltanto un’unità in cui regna equilibrio tra animali, piante e batteri. E questa armonia, questo equilibrio può essere distrutto molto facilmente…”

  Dirlo in versi

Due poesie a confronto, due modi diversi per parlare del degrado del nostro pianeta e delle paure degli uomini…

Senza titolo
Di Lawrence Ferlinghetti

Il mondo è un gran bel posto
Per nascerci
Se non date importanza alla felicità
Che non è sempre
Tutto questo spasso
Se non date importanza a una punta d’inferno Qua e là
Proprio quando tutto va bene
Perché anche in paradiso
Non è che cantino
Tutti i momenti
Il mondo è un gran bel posto
Per nascerci
Se non date importanza alla gente che muore Continuamente
O è soltanto affamata
Per un po’
Che in fondo poi fa male la metà
Se non si tratta di voi…

PATER NOSTER
Di Jacques Prevert

Padre nostro che sei nei Cieli
Restaci
E noi resteremo sulla terra
Che qualche volta è così carina
Con i suoi misteri di New York
E i suoi misteri di Parigi
Che valgono almeno quello della Trinità
Con il suo piccolo canale a Ourcq
E la sua grande muraglia in Cina
Il suo fiume di Morlaix
E le caramelle alla menta
Con il suo Oceano Pacifico
E le due vasche alla Tuileries
Con i suoi bravi bambini e le cattive persone
Con tutte le meraviglie del mondo
Che sono qui
Semplicemente sulla terra
Offerte a tutti
Sparpagliate
Meravigliate anch’esse della loro meraviglia
E con il coraggio di non riconoscerla
Come una bella ragazza nuda ha il coraggio di non mostrarsi
Con le spaventose sventure del mondo
Che sono legione
Coi legionari
Con i torturatori
Con i padroni di questo mondo
I padroni coi loro sacerdoti i loro traditori la loro soldataglia
Con le stagioni
Con gli anni
Con le belle ragazze con i vecchi bastardi
Con la pagliuzza della miseria a marcire nell’acciaio
Dei cannoni

  Conoscere il futuro guardando al passato

“The Global Environment Outlook” (Rapporto sulle prospettive dell’ambiente) compilato dalle Nazioni Unite riporta dati e considerazioni sulla degradazione dell’ambiente facendo riferimento a informazioni che hanno come anno di partenza il 1972, cioe’ l’anno in cui, a Stoccolma, si tenne la prima conferenza mondiale sull’ambiente. Il rapporto fornisce uno sguardo verso i prossimi trentanni, cioe’ fino al 2032.
Tra i punti piu’ rilevanti riportiamo:

1183 specie di uccelli , circa il 12 % del totale mondiale, e 1130 specie di mammiferi, circa un quarto del totale, che sono minacciati di estinzione.

Ci sono 2,2 miliardi di bocche da sfamare in piu’ rispetto al 1972 e ce ne saranno altri 2 miliardi tra 30 anni.

Le cause di degradazione del suolo sono: il pascolo dissennato (35%) la deforestazione (30%) e l’agricoltura (27%)

Circa 4 miliardi di persone, circa i due terzi della popolazione mondiale, vive con meno di 2 dollari al giorno.

Le emissioni globali di CO2 nel 1996 hanno raggiunto un picco vicino ai 23.900 milioni di tonnellate, circa quattro volte il totale registrato nel 1950.

Se i consumi attuali continueranno, sul nostro pianeta entro il 2025 due persone su tre vivranno in penuria d’acqua.

L’esposizione a prodotti chimici pericolosi è risultata colpevole di molti effetti dannosi sull’uomo, dalle deformazioni nei feti fino al cancro negli adulti. L’uso dei pesticidi produce dai 3 ai 3,5 milioni di vittime da intossicazione acuta ogni anno.

Il 50% delle barriere coralline mondiali sono minacciate di distruzione dalle attivita’ umane. Nelle zone largamente popolate la percentuale delle barriere a rischioi sale all’80%.

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www.greenpeace.org
www.amref.it
www.msf.org


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