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Parigi in acqua di Eugène Briffault
traduzione di Massimo Cardellini
Pubblicato su SITO


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I racconti di Progetto Babele

Con piacere vi presento uno degli innnumerevoli lavori di genere umoristico di cui l'800 francese è emormemente ricco. Oltre ad opere letterarie di questo genere, la letteratura di lingua francese contempla anche e soprattutto l'accostamento di testi validi sotto il profilo letterario anche di grandi illustratori che con la loro bravura diedero uno spessore considerevole ad opere già di per sé meritevoli. Per la Francia stessa si tratat di opere di facile reperibilità e spesso esse vengono ristampate da grandi editori o da editori specializzati nel recupero di testi rari e riproposti in edizioni anastatiche. Per l'Italia, invece di opere mai tradotte e quindi del tutto sconosciute. Speriamo con questo primo lavoro di iniziare una lunga serie di recupero di questi grandi testi di satira dei costumi o delle istituzioni. (Massimo Cardellini)

I Sicambri, i viali ed i marciapiedi, il bambino della Senna, le sue abitudini, i porti, la Rapée e il GrosCaillou, lavori e piaceri.  Il pesce della Senna, il sultano ed i due dervisci, la sabbia, le polemiche.  Progressi, usanze e fisionomia, le due squadriglie, un mulino a colori, i battelli di lavandaie, galline d'acqua.  I PESCATORI ALLA LENZA. Fisiologia. Aneddoti: il matrimonio alla lenza o l'uomo paziente, i due intrepidi, immobilità, pescatori celebri, la frittura di Lepeintre il giovane, i bracconieri di fiume.  IL CANOTTIERE. Monografia. Le sue usanze, i suoi viaggi, le sue disgrazie, l'Opera a Asnières, cantieri, il lago di Enghien. I BOHEMIEN DELLA SENNA. Piccole fabbriche. Drammi, L'Obitorio, virtù. FASTI DEI SICAMBRI. Il marsuino, i fuochi di artificio, festa veneziana, il vascello di cartone, l'Arcivescovo, battelli funebri. Luglio 1830 8 maggio, i funerali di Napoleone. Il Louvre, SaintCloud, SaintDenis, Neuilly e la flotta dorata.
Giulio Cesare e Rabelais hanno dato agli abitanti delle rive della Senna il nome di Sicambri. Se è vero che il Parigino è nato marinaio, come il Francese è nato astuto, è difficile trovare una parola più giusta di questa espressione di Sicambri, per ritrarre con un sol tratto questo figlio della Senna, una delle più pittoresche varietà di figlio di Parigi.

Parigi è attraversata quasi parallelamente da due grandi linee, quella dei viali e quella dei marciapiedi. I viali, nei loro differenti intervalli disposti a scaglioni dal piede della colonna della Bastiglia fino alla base della Madeleine, riproducono con fedeltà vivente i tratti della fisionomia parigina, soprattutto da quando il movimento li ha posti tra le due civiltà, quella che abbandona il sud e quella che avanza verso il Nord. I marciapiedi offrono lo stesso aspetto, con più calma e meno turbamento; ma hanno un vantaggio che è loro peculiare, è la vista del fiume in cui essi si specchiano; è questo spettacolo così pieno di viva originalità e questa sequenza di immagini mobili che l'acqua trasporta e conduce sotto i loro sguardi. Quando al di là di Bercy si esplora e percorre il doppio litorale parigino oltre a Chaillot si è stupiti dalla varietà di quadri che presentano gli uomini e le cose con un vigore di colori sempre nuovi; nulla è più incantevole e più animato.

Le usanze di fiume, sulle rive della Senna, sono rilevanti, come le usanze di mare sono vivaci sulla riva bretone; il figlio della Senna è uomo di fiume come l'altro è marinaio. Vi sono sicuramente fiumi più maestosi e più magnifici del nostro; ma non ve ne sono che hanno un carattere locale più fortemente improntato di quello della Senna. Il Tamigi, questa figlia maggiore del mare, appartiene al mondo intero, la Senna è parigina.
Le abitudini dei Sicambri hanno un colore che li distingue da tutto il resto della gente acquatica; non si confondono affatto con la turba dei marinai d'acqua dolce. Hanno avuto i loro pittori ed i loro poeti; si è cantato il loro spirito sempre così pronto; si è fatto del loro dinamismo un tipo amato e ricercato; la loro stessa lingua forma un vocabolario a parte.

La popolazione dei porti di Parigi non ha perso tutte le tradizioni che avevano portato così in alto la sua fama di allegria e di autenticità che la canzone ed il teatro hanno tanto celebrato; ha ceduto al progresso quel che non poteva contendergli; ma non si è lasciata trascinare dal torrente; la si ritrova ancora in piedi sugli argini del fiume, la sua ricchezze ed i suoi amori.

L'alta Senna, il cui quartier generale era alla Rapée, a monte, sulla riva destra all'ingresso del fiume a Parigi, si faceva notare per una rozzezza originale che era il tratto principale del suo carattere. La bassa Senna, di cui il GrosCaillou, a valle, sulla riva sinistra, era il centro, si vantava di maggior raffinatezza; ma le sue forme erano meno accentuate e meno pronunciate di quelle dei rivieraschi superiori: una delicatezza e delle raffinatezze sconosciute più in alto erano passate per lì.
Alla Rapée viveva il marinaio puro sangue con la sua comare lavandaia, entrambi, danzando e bevendo all'Ecu, in cui il bel mondo veniva a esercitare il loro comportamento, il loro linguaggio e le loro maniere, per farne i diletti dei suoi salotti e del suo carnevale.

Tutta la settimana, per questi uomini di fatica, trascorre nel più duro dei lavori. La conduzione dei convogli, in cui eccelle ancora; quei grandi battelli carichi di vini, frutta, legna, pietre, di tutti i prodotti del suolo borgognone; questi enormi convogli di carbone che galleggiano come i relitti di una nave bruciata, occupano in cento modi una popolazione numerosa ed attiva, sempre allegra, gioiosa, e, sotto la sua brutalità apparente, che nasconde la bontà e la più autentica bonomia. Il flusso dei convogli di legno ed il lavaggio dei tronchi, ai quali si fa un bagno preliminare, ha sempre richiesto un grande numero di braccia; questa occupazione si svolge immersi nel fiume.

La nazione dei pescatori è anch'essa numerosa; è rimasta pura ed intatta; possiede una immobilità contro la quale si schiantano le rivoluzioni. Il pescatore della Senna è dotato di una intelligenza e di una pazienza senza eguali; il pesce non potrebbe sfuggire alle sue astuzie che lo insidiano notte e giorno. Durante il lavoro il pescatore della Senna è serio, austero, muto come il pesce; vediamo il suo battello scivolare sulla superficie dell'acqua senza agitarla; così come il pescatore della Muette de Portici, getta le sue reti in silenzio. Nulla stanca la sua perseveranza; se la pesca non rende, aspetta giorni migliori; tutto gli va bene, il pesciolino più minuto non è disprezzato; il più piccolo ghiozzo non trova forse posto in una frittura? Più tardi, la carpa, l'anguilla, il persico, la tinca, il barbo ed il barbiglio e molti altri doni del cielo ricompenseranno i suoi sforzi.

Paris dans l'eau, (Parigi in acqua)1844.

© Eugène Briffault
Traduzione a cura di Massimo Cardellini







Recensioni ed articoli relativi a Eugène Briffault

(0) Parigi in acqua di Eugène Briffault trad.di Massimo Cardellini - TRADUZIONE

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