"Viandante, non c'è sentiero/il
sentiero si traccia camminando"-i versi
di Antonio Machado sono dedicati a tutti coloro
che non hanno potuto contare su nessun altro
per raggiungere la loro meta, a tutti coloro
che con intraprendenza , fatica ed entusiasmo
si sono aperti da soli il cammino per luoghi
inesplorati: sono dedicati ai pionieri.
Oggi le "nuvole rosa", come il suggestivo
titolo di una mostra a loro dedicata .definisce
le donne disegnatrici di fumetti, sono tante
e il loro disegno spazia in tutti gli angoli
della creatività, dal genere fantastico
a quello d'azione all'erotico.
Ma l'avventura del fumetto inizia con due pioniere
che hanno segnato da protagoniste la scena del
cartoon in Italia: Lina Buffolente e Angela
Giussani.
La
Signora del fumetto è indubbiamente Lina
Buffolente, forse la prima disegnatrice
di fumetti in Europa. Nata a Vicenza il 27 ottobre
1924, dopo aver frequentato l'accademia di Brera
inizia a lavorare nel 1941 realizzando per l'Edital
di Milano fumetti di avventure senza personaggi
fissi e illustrando la storia "L'isola
Maledetta". In seguito collabora con altri
editori tra cui le Edizioni Alpe, dando vita
a personaggi quali Frisco Jim, Colorado Kid
e Calamity Jane, e a serie quali "Lo scudiero
del duca", "Il piccolo re","Hello
Jim", "Il falco del Texas".
Nel 1945 realizza testi e disegni per Lupo,
un'operazione originale e in qualche modo d'avanguardia
in quanto si tratta di uno dei primi personaggi
del fumetto italiano ispirato a tematiche fantascientifiche.
Negli anni del dopoguerra collabora con le Edizioni
Audace di Tea Bonelli, e alternandosi a Vittorio
Cossio disegna le avventure di Furio Mascherato,
mentre per l'Editrice ARC realizza Tom Mix e
Tom Bill, e per Ventura disegna alcuni romanzi
storici ("I Miserabili", "I Tre
Moschettieri" e "Anna Karenina").
Nel 1948 inizia la collaborazione con l'Editrice
Universo, che durerà quasi 25 anni, proseguendo
la serie di Liberty Kid e Fiordistella principessa
del cielo, oltre a Rouletabille, Nick Reporter
e Capitan Walter, pubblicato sul tascabile de
Il Vittorioso (1954)..
Il suo impegno di disegnatrice prosegue con
successo portandola a collaborare con varii
editori europei.Infaticabile, lavora per Aventures
& Voyages e per la Lug di Lione disegnando
alcune tavole della serie Gun Gallon, mentre
per la Germania realizza alcuni episodi di Reno
Kid.
Dagli anni Settanta collabora con Bonelli, continuando
le avventure del Piccolo Ranger, (personaggio
creato nel 1958 da Andrea Lavezzolo e da Francesco
Gamba), e realizzando alcuni episodi di River
Bill e de Il Comandante Mark.
Nel
1992 riprende la collaborazione con la Universo,
disegnando River Queen per l' Intrepido.
Ma la vulcanica Lina non limita la sua attività
al fumetto: lavora per La Settimana Enigmistica,
collabora a "Bis", la trasmissione
di Mike Bongiorno, con l'illustrazione di rebus,
e realizza lavori anche nel campo pubblicitario.
Col suo tratto sicuro ed espressivo, con la
sua versatilità appassionata, Lina Buffolente
ha attraversato la storia del fumetto italiano
dai momenti difficili degli anni 40, quando
le rigide posizioni della cultura fascista ponevano
ad editori e autori la necessità di "sorvegliare"
la produzione sia riguardo agli argomenti che
alle immagini e addirittura ai tipi somatici,
al periodo della guerra con le sue restrizioni
e la crisi conseguente, dal periodo di "americanizzazione"
e delle censure degli anni 50 alla rivalutazione
del fumetto negli anni '60 grazie all'attenzione
ad esso rivolta da parte degli intellettuali
e delle avanguardie, fino alla definitiva consacrazione
del fumetto come medium maturo avvenuta negli
anni '70 , trend che prosegue ancor oggi con
una sempre più puntuale attenzione contrappuntata
da mostre, dibattiti, convegni .
La collana "Quaderni d'autori", realizzata
da EPIERRE (la casa editrice della rivista-libro
if, interamente dedicata al fumetto)
ha dedicato proprio a Lina Buffolente il primo
numero, presentato a Cartoomics 2001, manifestazione
interamente dedicata alle donne nel fumetto,
nell'ambito della quale si è svolta la
mostra retrospettiva in onore dei 60 anni di
attività di Lina.
Angela
Giussani nasce a Milano nel 1922 .
Diversamente da Lina Buffolente, non arriva
subito al fumetto. Per un certo periodo fa la
modella; nel 1946 sposa l'editore Gino Sansoni
e inizia a lavorare nella casa editrice del
marito occupandosi di una collana per i ragazzi.
Più tardi fonda una sua casa editrice,
"Astorina". Il primo personaggio creato
da Angela, il pugile Big Ben Bolt, dura solo
due anni.
Ma l'incontro col romanzo "Fantomas"
le ispira un nuovo personaggio, Diabolik, il
cui primo numero viene pubblicato il 1 novembre
1962: sia il disegno che il plot sono di Angela,
ed è un successo. Solo dopo 13 uscite
del fumetto e quando già la serie si
è imposta all'attenzione del pubblico,
Angela affianca a sè la sorella Luciana
e da questo momento in poi le avventure di Diabolik
saranno realizzate "a quattro mani".
Dopo la morte di Angela nel 1987, Luciana gestisce
da sola la casa editrice Astorina e prosegue
la serie di Diabolik fino al 1992 quando "lascia",
ritirandosi poi nel 1999 anche dalla conduzione
della Casa Editrice. Muore nel 2001.
L'eroe negativo Diabolik irrompe con la violenza
di un meteorite nel panorama del fumetto italiano,
scardinando l'impostazione di tipo "etico"
per cui il buono finisce sempre per prevalere
sul cattivo, sradicando ataviche certezze, ponendo
dubbi, sganciando l' aspetto fisico dalle caratteristiche
psicologiche del personaggio.
Non più "kalos kai agatos":
l'armonia fisica può sottintendere la
malvagità e la violenza. Con Diabolik
l'ambiguità e il "doppio" presenti
in tanta letteratura affermano il loro regno
anche nel fumetto, portando una ventata di anticonformismo-
che presto aprirà la strada a personaggi
dove il rapporto ambiguo tra bene e male è
rappresentato con molto minore classe,- ma che
comunque afferma il fascino dell'eroe che si
oppone alle regole e che nell'osare e nel trasgredire
respinge il suo destino di uomo massa spersonalizzato
ed eterodiretto.
E forse non è un caso che l'eroe negativo,
immorale, trasgressivo, ribelle alle regole,
sia stato concepito da una persona a cui il
sesso di appartenenza ha sempre imposto più
regole, più morale, più repressione:
una donna.
(c)Angela Diana Di Francesca
>>Progetto Babele
Speciale Fumetti
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dal 06/04/07