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La penna traccia segni,
traducendo una folla di pensieri.
Parole unite formeranno un romanzo,
come milioni di gocce un acquazzone.
A capo chino si dischiude la via alle lacrime,
nella posa di fiori toccati dalla pioggia.
Scrivo per dare voce agli ultimi
e scopro me stessa,
raggomitolata fra le righe.
Mondi si spalancano
ad ali d’Icaro ignifughe.
Scrivo per vivere e apprendere
quale sia il posto mio.
Per donare voce a chi sussurra o tace,
rubando rugiada fresca
che mi bagni la fronte
e mi sollevi da quella folla di pensieri
rivolti a un unico sole.
©
Miriam Ballerini
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